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ROCCABIANCA. 24 GENNAIO ALLE 21.15
Info
ROCCABIANCA (Parma) - La scortecata, la decima fiaba della prima giornata de «Lo cunto de li cunti» di Giambattista Basile, narra la storia di un re che si innamora dalla voce della più anziana di due sorelle vecchie e brutte. Gabbato dal dito che la vecchia gli mostra dal buco della serratura, la invita a dormire con lui ma quando s’accorge dell’inganno, la fa gettare giù dalla finestra. Una fata che passa di là la trasforma in una bellissima ragazza che va in sposa al re. La sorella minore, invidiosa, si fa tirare via dal corpo tutta la pelle avvizzita per cercare di diventare bella, ma, naturalmente, ci resta secca. In una scena vuota due uomini a cui sono affidati anche i ruoli femminili, come nella tradizione del teatro settecentesco, drammatizzano la fiaba incarnando le due vecchie e il re in un misto di umorismo, grottesco ancestrale, volgarità e terrore. Lo spettacolo è dedicato nelle intenzioni di Emma Dante, a tutti coloro che, sono riusciti ad invecchiare senza diventare adulti.
Ciò che ha fatto Emma Dante è stato recuperare un’opera del passato, istaurare con essa un dialogo, un rapporto intimo, ascoltare, nonostante la distanza temporale, ciò che ha ancora da dire, reinterpretandolo e rendendolo fruibile qui e ora. Un’operazione certamente riuscita tanto più affascinate proprio perché si svela in toto solo nel finale, un epilogo che getta un velo di profonda tragicità su uno spettacolo che, solo apparentemente, era sembrato comico. (Ilena Ambrosio, paneacquaculture.net)
Sono davvero da antologia teatrale i due attori Salvatore D'Onofrio e Carmine Maringola nei panni di Rusinella il primo, di Carolina il secondo, interpreti formidabili de La scortecata, un testo riscritto e messo in scena in modo unico da quell'estro registico che è Emma Dante. (Gigi Giacobbe, sipario.it)
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