L'ANALISI
12 Dicembre 2025 - 18:17
Sofia Nervi, Viviano Visioli, Gigi Brotto e Davide Mantovani
CREMONA - La presentazione della sfida di domenica della Vanoli sul campo di Napoli si è svolta in una cornice particolare: l’Autoscuola Visioli, partner consolidato della Vanoli Cremona. Ad accogliere la squadra e i giornalisti è stata Sonia Nervi, una dei soci, che ha ribadito con orgoglio il valore della collaborazione: «Siamo felici di essere al terzo anno di partnership con la Vanoli. Una collaborazione sportiva ma non solo». Subito dopo i ringraziamenti, coach Gigi Brotto ha preso la parola affrontando i temi più caldi in vista della trasferta. Dal momento della squadra alla situazione fisica di Durham, fino alle insidie che presenta il parquet di Napoli: un confronto diretto e ricco di spunti.
Che partita si aspetta?
«Napoli è una squadra simile a noi come numeri e struttura. Sarà una gara impegnativa, soprattutto perché arriviamo da una sconfitta al PalaRadi per la prima volta. Ora vogliamo capire come reagire in un contesto esterno e contro un’avversaria che, soprattutto in casa, sa essere molto intensa».
C’è grande curiosità attorno alle condizioni di Durham.
«Decideremo all’ultimo momento. Non si tratta di un infortunio pesante, ma ad oggi non si è ancora allenato. Valuteremo domani, senza forzare nulla. La sua condizione sarà un tema da monitorare fino a ridosso della partita. potrà magari giocare qualche minuto all’interno della gara. Vedremo direttamente sul posto».
La sua assenza si è sentita molto nel finale contro Varese.
«Sì, ha inciso. Con le sue caratteristiche avrebbe potuto darci equilibrio in alcuni momenti chiave. È uno che sa saltare l’uomo e sarebbe servita qualche giocata estemporanea per riaccendere la squadra. Purtroppo dopo la sosta non siamo più stati performanti come prima. In questa settimana abbiamo aggiunto elementi nuovi al nostro gioco e ci siamo concentrati per tornare a usare bene la difesa come punto fermo».
Possibile appagamento della squadra nelle ultime settimane?
«Può essere. Non aver sofferto insieme per tre settimane ha pesato. A volte, quando manca quella tensione competitiva costante, rischi di perdere un po’ di durezza e precisione».
Come ha reagito il gruppo alla sconfitta?
«Ci siamo guardati allo specchio. Non è stata una settimana serena come le altre e forse era anche giusto così. Siamo tornati a sbucciarci le ginocchia, come si dice in gergo e a sporcarci le mani. Ci siamo rimessi in riga, con lo spirito giusto».
Che avversaria è Napoli?
«Hanno guardie di grande talento e, in generale, gli americani sono il loro motore offensivo. È una squadra pericolosa, che vive di fiammate e qualità individuale. Dovremo essere bravi a togliere loro ritmo e fluidità».
Il pubblico napoletano è noto per essere molto caldo. Può influenzare la gara?
«In questa categoria dobbiamo abituarci alla tifoseria avversaria quando è così calorosa. È parte del gioco. Anzi, in alcuni casi può essere anche uno stimolo per noi».
La Vanoli ha spesso avuto problemi di falli. Come si può migliorare?
«Dobbiamo essere più svegli e saperci adattare meglio al metro arbitrale. È un aspetto fondamentale, specie fuori casa. Serve lucidità e serve capire cosa si può e cosa non si può fare durante i primi minuti della gara».
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