La Cremonese ingrana la quarta nella ripresa: 2-0 al Lecce e primo gol di Sanabria

CREMONA - Vittoria spettacolare della Cremonese che parte soffrendo e chiude in crescendo grazie alle reti di Bonazzoli e Sanabria. Il Lecce viene travolto dai grigiorossi che mettono ulteriore distanza dai salentini e sono già a quota 20 in classifica.

Che non fosse una gara semplice da interpretare lo si sapeva e il campo non ha deluso le aspettative. Il Lecce gioca alto e aggredisce ogni pallone creando confusione in una Cremonese che fatica a chiudere tre passaggi consecutivi, ma sintetizzando all'estremo la squadra di Di Francesco ha finito solo per guadagnare più corner che occasioni. Una sola quella firmata da Berisha che spara un tiro dal limite tra le braccia di Audero. Per il resto tanto forcing dei salentini con i grigiorossi che si incartano, sono imprecisi nei controlli e nei passaggi e sbagliano per frenesia e leggerezza nei contrasti. Pericoli veri e propri non se ne vedono da ambo le parti e si va al riposo sulla parità iniziale.

Nella ripresa si capisce subito che la musica è cambiata quando la Cremonese si procura un rigore. Vandeputte viene toccato da Ramadani ma Mucera non segnala il fallo e tocca al VAR dopo diversi minuti richiamare l'arbitro. Penalty netto e gol di Bonazzoli. La Cremonese segna due volte su calcio d'angolo ma l'arbitro annulla entrambe le volte per fallo su Falcone. Payero di testa si divora alla mezz'ora il raddoppio ma pochi minuti dopo ci pensa Sanabria: su assist di Zerbin la girata di testa è vincente. Cremonese 2, Lecce 0 e salentini che spariscono letteralmente dal campo.

Successo meritatissimo: il traguardo salvezza si avvicina ulteriormente.

CREMONESE (3-5-2): Audero; Terracciano, Baschirotto, Bianchetti; Barbieri, Payero, Vandeputte, Bondo, Floriani; Vardy, Bonazzoli. All. Nicola.

LECCE (4-3-3): Falcone; Veiga, Tiago Gabriel, Gaspar, Gallo; Ramadani, Coulibaly, Berisha; Pierotti, Stulic, banda. All. di Francesco.

Vardy nel cuore, i tifosi del Leicester a Cremona

Maglie, sciarpe, bandiere e un paio di ore di volo per arrivare sotto il Torrazzo e sostenere il loro campione