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CALCIO SERIE A

Nicola: "Lecce sfida dura. Con sacrificio e lavoro possiamo migliorare"

Il tecnico presenta la prossima sfida allo Zini con indosso la maglia speciale in edizione natalizia

Ivan Ghigi

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ighigi@laprovinciacr.it

06 Dicembre 2025 - 14:28

Nicola: "Lecce sfida dura. Con sacrificio e lavoro possiamo migliorare"

Davide Nicola con la maglia in edizione natalizia

CREMONA - Il direttore sportivo Simone Giacchetta aveva già anticipato che contro il Lecce la Cremonese avrebbe affrontato ben altre difficoltà in uno scontro diretto importante per la classifica. Davide Nicola ribadisce gli stessi concetti.

«Abbiamo un percorso da affrontare per arrivare a una soglia di punti necessaria per salvarci e non trascorre un solo giorno in cui non pensiamo ad affrontarlo al meglio. Il Lecce insegue il nostro stesso obiettivo, di fronte vedremo due squadre con intenzioni simili. Ci saranno difficoltà completamente diverse ma per questo più basse rispetto ad altre partite. Ci sono squadre di alto livello che hanno la strafottenza di giocare e lasciare spazi, ma ce ne sono altre contro cui le gare diventano complicate perché c’è grande attenzione, tanta fisicità, molta accortezza nel muoversi nel modo giusto e nelle quali devi gestire le emozioni in modo diverso. La nostra identità non deve mai cambiare».

Come gestire quindi una squadra che non lascia spazi?

«Studiare l’avversario serve a conoscerne le caratteristiche. Poi lungo la partita si ripeteranno momenti che affrontiamo sempre: linea alta, linea bassa, a volte più aggressione, a volte più lavoro negli spazi. La nostra identità però è chiara: sappiamo cosa vogliamo ottenere e dobbiamo godere del sacrificio che dobbiamo mettere perché ti dà l’esatta dimensione di quello che ci aspetta, non voglio nulla di regalato»

In campo la Cremonese porterà anche una iniziativa speciale.

«Domani indosseremo una maglia speciale che rende la gara particolare, portiamo avanti una bella iniziativa di solidarietà e di rispetto. Il nostro è un semplice gesto che condividiamo con la nostra gente, cosa secondo me fondamentale».

Lo Zini attende una vittoria da fine agosto e il Lecce ha conquistato molti dei suoi punti proprio negli scontri diretti.

«Il Lecce è al quarto anno consecutivo in Serie A non possiamo fare paragoni con la Cremonese  perché siamo in svantaggio con chiunque. Siamo qui a costruire il futuro mentre il Lecce è abituato agli scontri diretti, arriva da tre salvezze consecutive e sappiamo bene che sarà competitivo. Quello che abbiamo conquistato è frutto di enorme applicazione, ma dobbiamo dimostrare ancora tanto. Se fai punti in gare contro Pisa, Genoa, Parma e Verona tanto meglio perché togli qualcosa a qualcun altro, ma qui il primo passo non è togliere agli altri ma conquistare con grande dedizione e organizzazione. Vogliamo sfruttare questa gara per regalarci soddisfazioni e veicolare i giusti messaggi».

Nicola adesso ha più scelte con i diversi giocatori che hanno recuperato.

«In un campionato che dura dieci mesi ci saranno momenti in cui avrà più scelte e altri in cui ne avrò meno. Non mi preoccupa se manca qualcuno, mi concentro sul fatto che dobbiamo avere la capacità di portare tutti allo stesso livello di condizione e di convizione. La squadra al completo mi offre più soluzioni a gara in corso per tenere alto il livello di intensità. La squadra sta lavorando con dedizione, sta bene. Non cambio modo di preparare una gara, il nostro percorso è ciclico, pensiamo alle cose da migliorare, ma ce ne sono tante altre che facciamo già bene».

Vittorie come quella di Bologna cementano la squadra?

«Non parlo mai per frasi fatte, perché nel calcio tolgono profondità e dicono poco. Quando non raggiungi un risultato non vuol dire che hai fatto tutto male. Capisco che dovete narrare e seguire gli argomenti di tendenza, ma le emozioni come quelle di Bologna servono per lavorare bene».

Molto efficace la prova di Barbieri che sta crescendo molto.

«Lui è un grande ragazzo e ha grandi potenzialità, ma per tirare fuori un giocatore c’è bisogno di dedizione, della capacità del tecnico di dargli tempo e dell’ambiente in cui cresce. Queste tre cose sono essenziali. La Cremonese pone profonda attenzione per la crescita della persona, ma anche il clima della città aiuta. Chi vuole mettersi in gioco, a Cremona trova terreno fertile».

A Bologna due gol nati dalla difesa all’attacco, tutti coinvolti.

«L’allenatore non è corpo a sé, fa cooperare i giocatori che si applicano. Il miglioramento che stiamo portando avanti richiede un grande sforzo, ecco perché ogni gara è fondamentale. A noi importa poco se fuori parlano bene o male. L’unico modo per dimostrare la nostra forza è lavorare e poi verificare durante la partita. Non mi preoccupo dell’avversario, perché so già che sono tutti forti. Io voglio simbiosi tra la squadra e la gente che deve capire quanto impegno ci stiamo mettendo. Mi emoziono solo a dire queste cose. Le emozioni si possono allenare come il fisico, noi dobbiamo accoglierle e poi impiegarle per migliorare».

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