L'ANALISI
02 Dicembre 2025 - 17:04
Mariano Arini
CREMA - Quando la nave naviga in un mare in tempesta, tocca al capitano indicare la rotta. Mariano Arini non si sottrae al suo ruolo. Per grado, età anagrafica e anzianità di servizio è il calciatore più titolato per analizzare la situazione in cui versa la Pergolettese. «Purtroppo stiamo attraversando un momento difficile – afferma il 38enne mediano – il più complicato da quando vesto questi colori. Anche nelle stagioni passate abbiamo avuto dei momenti negativi, ma mai così lunghi. Dodici partite senza riuscire a vincere sono tante. Dobbiamo cercare una vittoria a tutti i costi, che potrebbe ridare morale e far cambiare il vento».
Sui motivi di questo periodo nero, Arini si esprime in questi termini.
«Ci sono state gare in cui avremmo meritato di raccogliere qualcosa in più. In altre, sono state nostre disattenzioni a impedirci di fare risultato. In un campionato equilibrato come quello di quest’anno, bastano un errore o un episodio per spostare l’esito di un incontro. Nelle ultime settimane, poi, è subentrato anche l’aspetto mentale, come era normale che fosse dopo tante partite senza vittoria».
Il capitano gialloblù spiega come è stato vissuto il cambio di allenatore.
«Mi dispiace molto per mister Curioni, che è una brava persona e un grande lavoratore. Il suo esonero è la sconfitta di tutti. Nel calcio, si sa, a pagare è sempre l’allenatore, ma le colpe vanno divise tra tutte le componenti».
Da quando il Pergo è tornato in serie C, nessun tecnico è mai riuscito a iniziare e concludere un campionato.
«Il copione è sempre lo stesso – ammette Arini – sappiamo che dovremo soffrire fino alla fine. Non ci eravamo illusi dopo i tre successi iniziali e non dobbiamo abbatterci ora. C’è ancora la possibilità di recuperare terreno. Alla lunga, i valori verranno fuori e i punti che avremo fatto saranno quelli che avremo meritato. Non credo alla fortuna o alla sfortuna».
Un dato preoccupante è quello che negli ultimi quattro scontri diretti la compagine cremasca ha ottenuto un solo punto; in caso di arrivo in parità con altre rivali, questo potrebbe pesare.
«Questo è un aspetto da migliorare. Contro le squadre alla nostra portata occorre fare di più. È una situazione figlia del momento, ma è demerito nostro. Con l’Albinoleffe, almeno, siamo riusciti a restare sempre in partita. Nel primo tempo non abbiamo fatto bene, siamo entrati in campo troppo contratti. Nel secondo, invece, abbiamo fatto meglio, creando anche qualche occasione. Per vincere le partite, però, dobbiamo metterci qualcosa in più. Serve più determinazione nelle due aree di rigore».
A proposito di scontri diretti, il calendario ne riserva un quinto consecutivo lunedì a Verona, sul campo della Virtus.
«Sarà necessario portare a casa dei punti, in qualsiasi modo. I veronesi sono dietro di noi e non dobbiamo farci superare. Voglio essere ottimista: il calcio può vedere le cose cambiare da una partita con l’altra. Ci serve una vittoria, anche sporca. Anche perché poi ci attendono Vicenza e Lecco, le prime della classe e sulla carta saranno certamente sfide più complicate».
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