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BASKET: PICK & ROLL

La Vanoli è più azzurra, alla Juvi serve più continuità

Il play biancoblù protagonista in Nazionale (con Grant), sul club voci infondate di cessione. Dopo cinque ko consecutivi, per la Ferraroni arriva il momento chiave

Daniele Duchi

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redazione@laprovinciacr.it

02 Dicembre 2025 - 13:08

La Vanoli è più azzurra, alla Juvi serve più continuità

Davide Casarin in allenamento con l’Italia di coach Luca Banchi. A fianco, Gregorio Allinei contro Andrea Amato

CREMONA - È iniziata con due risultati inaspettati l’avventura della Nazionale del neo ct Luca Banchi, sconfitta a Tortona dall’Islanda e vittoriosa a Klaipeda sulla Lituania nelle prime gare di qualificazione alla Fiba World Cup 2027. Troppe le assenze dei big italiani, e qui ci sarebbe da discutere su quanto i club tengano al Tricolore, su come vengano gestite le manifestazioni dalle Leghe europee e dai loro rapporti con la Fiba.

Ma nel cielo azzurro è brillata, luminosa come mai, una stella proveniente dalla Vanoli Cremona, quel Davide Casarin che ha dimostrato di essere cresciuto in modo esponenziale in questi primi mesi trascorsi alla corte del patron Aldo Vanoli e di coach Gigi Brotto. Contro l’Islanda Davide è stato il più continuo tra la costruzione del gioco (schierato da play titolare) e in fase realizzativa risultando il miglior marcatore dell’Italia con 19 punti, suo career high dopo i 10 punti segnati alla Spagna a Caceres il 25 febbraio 2023.

A impressionare è stata la sicurezza, la determinazione, la generosità, la voglia (caratteristiche che a Cremona abbiamo apprezzato sin dall’avvio della stagione) con le quali Casarin ha affrontato il match. In Lituania il minutaggio è stato inferiore, ma in 15 minuti Davide ha segnato 3 punti e smazzato 5 assist ai compagni. Per Sasha Grant l’avventura in Nazionale si è concretizzata con una breve apparizione contro l’Islanda, trovando anche la via del canestro; sicuramente una esperienza positiva per il nativo di Cagliari.

Prima di lanciare il prossimo impegno della Vanoli, vorrei dire la mia sulla voce rilanciata – guarda caso proprio il giorno dopo la sconfitta della Nazionale a Tortona – da un sito. Si legge che starebbe ‘prendendo veramente corpo il ritorno di uno storico club nella Serie A di pallacanestro italiana. Ai nastri di partenza del campionato 2026-27, infatti, si dovrebbe presentare la Virtus Roma. E ciò sarebbe possibile perché il fondo speculativo protagonista dell’operazione avrebbe provveduto ad acquistare il titolo della massima serie dalla Vanoli Cremona...

Il tutto con la benedizione del presidente federale Gianni Petrucci’. Detto della strana coincidenza della data del rilancio di una notizia uscita già nei mesi scorsi e che lo scorso mese di marzo venne smentita da Aldo Vanoli sulle pagine del nostro giornale: «Ascolto tutte le proposte, ma la condizione è una e semplice: la squadra deve restare a Cremona... Ne ho sentite e lette tante. Ma, a essere onesto, è da qualche anno che circolano voci strane. Posso smentire categoricamente che ci siano trattative in essere per portare la società in un’altra città. Non smentisco invece che ci siano richieste da parte di tantissime realtà. Ma, lo ripeto, non è una cosa nuova».

Una considerazione: detto che Vanoli avrebbe tutto il diritto di cambiare idea, personalmente l’ho sempre visto molto coinvolto nelle vicende della sua squadra, così come lo è la figlia Ruth (presidente della Vanoli Young) insieme alla sua famiglia, così come lo sono i nipoti di Aldo che ogni domenica sono in curva a tifare biancoblù. Sbaglia chi invoca ulteriori smentite da parte del club o del proprietario: se ogni volta che il pianetabasket di turno spara titoloni sensazionali pro Roma, Aldo dovesse intervenire, non ci sarebbe mai fine a questo scempio. Pensiamo invece alla prossima gara che vedrà la Vanoli scendere in campo lunedì 8 dicembre al PalaRadi (ore 17.30) per affrontare Varese che ha ingaggiato Stewart in sostituzione di Moody.

SERIE A2

Una gara dominata a metà (la prima), ma in questo campionato purtroppo non basta. I match vanno affrontati con continuità per tutti i 40 minuti, ma in questo momento la Ferraroni JuVi non è in grado di reggere nessun avversario. Purtroppo lo dicono i numeri: le cinque sconfitte consecutive, la sola vittoria (a Monza con Bergamo lo scorso 9 novembre) nelle ultime otto gare disputate.

Una squadra che appare la lontana parente di quella vista nelle prime sette giornate, quelle delle tre vittorie consecutive a Roseto degli Abruzzi, in casa con la Fortitudo Bologna e a Pistoia a cavallo tra il 12 e il 26 ottobre. La situazione preoccupante, a parte la classifica che si fa sempre più complicata, è che la formazione di coach Luca Bechi non riesce più ad imporsi contro le avversarie che sulla carta sono dirette concorrenti nella corsa verso la permanenza nella categoria.

A Mestre (contro una squadra appaiata in classifica in quel momento) e sabato sera a Milano contro una Urania in grave difficoltà, i gigliati hanno iniziato con il piglio giusto, hanno mantenuto vantaggi oltre la singola doppia cifra fino ad inizio terzo parziale; ma poi, con il trascorrere del tempo, il gioco si è involuto, la Ferraroni JuVi ha perso il controllo sulla gara e i milanesi hanno piazzato il tremendo break di 32-15 che ha ribaltato l’esito di un match a questo punto fondamentale per la rinascita juvina in graduatoria.

Non affronterò, questa volta, gli aspetti tecnici e le carenze che sono emerse, in fotocopia nei match disputati, in tutta la loro evidenza nelle ultime settimane; credo, ed è giusto sia così, lasciare che la proprietà e i massimi dirigenti si confrontino, anche con lo staff tecnico, e facciano in tranquillità le loro considerazioni sulla situazione e su come eventualmente affrontarla.

Una cosa però è certa: sta per partire un mese di dicembre che ritengo sarà fondamentale per le sorti stagionali della Ferraroni JuVi; un mese che porterà alla chiusura del girone di andata con la disputa delle giornate di campionato che vanno dal 16° al 19° turno, quattro confronti dei quali la squadra cara alla famiglia Ferraroni ne disputerà tre tra le mura amiche.

Si parte sabato sera alle 20.30 contro Ruvo di Puglia, compagine allenata da una bandiera della JuVi negli anni Novanta, da quel Stefano Rajola che a Cremona rimase dal campionato 1992-93 al 1994-95, centrando subito la promozione dalla B2 alla B d’Eccellenza (con coach Guido ‘Nick’ Cabrini) e realizzando complessivamente 1.244 punti nelle tre stagioni juvine e in 88 gare ufficiali. Quello con Ruvo di Puglia (sconfitto pesantemente domenica in casa da Scafati) sarà uno scontro diretto alla pari di quello con Torino di domenica 14 dicembre (ore 18), cui seguiranno la trasferta a Scafati (21 dicembre) e l’ultimo impegno dell’anno solare con Cividale al PalaRadi di domenica 28 dicembre (ore 18).

Un mese, dunque, quello appena iniziato che la Ferraroni JuVi deve sfruttare al massimo, invertendo il trend negativo dell’ultimo periodo e tornando ad essere un gruppo compatto sulla stessa lunghezza d’onda.

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