L'ANALISI
26 Novembre 2025 - 23:14
Gregorio Allinei al tiro
LIVORNO -
La Juvi Ferraroni regge solo un tempo e, come spesso accade ultimamente, paga gli alti e bassi. Gli oroamaranto tengono nel primo tempo, ma nella ripresa crollano e lasciano via libera a Livorno (squadra di alto livello), incassando la quarta sconfitta consecutiva. Ancora senza Del Cadia, la formazione di coach Bechi è apparsa fragile soprattutto nella propria metà campo, dove non è riuscita a contenere l’energia e la fisicità dei padroni di casa: Tiby e Woodson hanno fatto la differenza, sommando 40 punti in due, mentre Tozzi ha inciso con 16 punti. Se Garrett almeno non è stato un fattore negativo, questa volta è toccata a McConico la palma del peggiore in campo: partita piatta, errori ingenui e un linguaggio del corpo spesso sconfortante. Un problema grave in un momento dove la Juvi avrebbe invece disperato bisogno di leadership. A salvarsi Vecchiola: energia costante e carattere. Il migliore in campo e purtroppo anche l’unico davvero continuo lungo tutti i 40 minuti.
Il resto della Ferraroni è sembrato stanco, ma non arrendevole. L’attacco ha smarrito fluidità nel secondo tempo, la difesa ha perso via via intensità e la sensazione è che la squadra oggi fatichi mentalmente ancora più che fisicamente. In una Serie A2 così serrata di impegni non ci si possono permettere serate di calo, soprattutto dopo una striscia di ko pesanti. E sabato si torna subito sul parquet: altra trasferta contro l’Urania Milano. La Juvi ha bisogno di una vittoria, sì, ma forse ancora di più ha bisogno di ritrovare il sorriso, la leggerezza, la voglia di lottare che oggi sembrano smarrite.
La Juvi parte forte, prende subito il comando delle operazioni trascinata da un Vecchiola ispirato, aggressivo e preciso nelle letture. Livorno resta in scia, ma i cremonesi mostrano un buon ritmo offensivo. Il problema nasce quando la squadra di coach Bechi dovrebbe accelerare: palloni persi in modo banale, tiri presi senza equilibrio, attacchi affrettati. Livorno ne approfitta, rientra e sorpassa nel cuore del secondo quarto. La Juvi però reagisce e, con un paio di buone iniziative in transizione, torna avanti sul 33-34, mandando segnali di vitalità. Anche l’inizio della ripresa sembra promettente: la Ferraroni rimette le mani sulla gara e prova a gestire ritmo e punteggio. Ma, come già successo altre volte, basta poco perché la luce si spenga. La Juvi alza il piede, la difesa perde aggressività, Livorno ne approfitta e torna avanti 53-52 a cinque minuti dalla fine. Da lì si crea la frattura decisiva: un 7-0 che vale il 60-52 e che di fatto chiude la partita. I tentativi finali della Ferraroni non cambiano la sostanza: la rimonta non parte, e Livorno può esultare.
LIVORNO 90
JUVI FERRARONI CREMONA 77
Biemme Livorno: Fantoni, Genti ne, Woodson 19, Tiby 21, Valentini 6, Giubinelli ne, Filloy 7, Possamai 7, Piccoli 10, Isotta ne, Tozzi 16, Filoni 4. All. Diana.
Juvi Ferarroni Cremona: Bartoli 13, La Torre, Allinei 12, Di Croce ne, Barbante 2, Zugno 7, Vecchiola 5, Panni 11, Bortolin 8, Garrett 14, McConico 5. All. Bechi.
Arbitri: Maschio, Bertuccioli, Spessot.
Parziali: 15-19, 40-44, 66-57 (25-25, 26-13, 24-20).
Note: Livorno da tre 9-23, da due 20-45, liberi 23-29. Cremona da tre 10-32, da due 19-29, liberi 9-11. Rimbalzi 36-37, falli 15-25.
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