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CALCIO SERIE A

Bondo, motore della Cremonese: "Qua per diventare forte"

"In Italia mi vedono giovane, in Francia sarei già esperto. Voglio aiutare la squadra a salvarsi"

Ivan Ghigi

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ighigi@laprovinciacr.it

20 Novembre 2025 - 14:57

Bondo, motore della Cremonese: "Qua per diventare forte"

Warren Bondo

CREMONA Ha la missione di inseguire il pallone per tutto il match e quando l’ha recuperato sembra quasi che gli dispiaccia separarsene. Lo ha talmente incollato ai piedi che quando ti aspetti il passaggio ecco arrivare un altro tocco supplementare. In molti hanno già conosciuto questa particolare attitudine di Warren Bondo del quale però si deve apprezzare prima di tutto la grinta e la perseveranza che mette in ogni gara. Il francese è un mediano di sostanza, che lotta in ogni situazione e non molla mai. Nesta lo ha paragonato a Gennaro Gattuso, sia per queste sue doti fisiche da mastino, sia perché la sua presenza in campo permette a molti allenatori, Nicola compreso, di demandare ad altri centrocampisti i compiti più offensivi. Bondo in grigiorosso è stato mediano ma anche centrocampista centrale davanti alla difesa. Inizialmente lo ha fatto per sostituire Grassi, fino a quando Nicola ha deciso che Vandeputte, anche partendo venti metri più dietro, poteva garantire maggiore circolazione di palla. Nel frattempo Bondo è andato avanti a fare il suo lavoro: se non deve smistare, va a mordere le caviglie degli avversari.

Come fa a correre così tanto? La benzina è la fiducia che sente qua a Cremona.

«Sono venuto alla Cremonese - racconta Bondo - perché è una bella realtà. Il mister me ne aveva parlato bene e anche il direttore mi ha convinto a venire qua. Sono contento della scelta. A livello personale il mio obiettivo è disputare un bel campionato, contribuire alla salvezza della Cremonese e poi ritornare al Milan per vedere cosa mi riserva il futuro».

Bondo dalla Francia era approdato in Italia al Monza, quindi una parentesi alla Reggina prima del ritorno in Brianza e il successivo passaggio al Milan. Al Nancy aveva firmato un contratto da professionista quando ancora era minorenne e il classe 2003 alla Cremonese rappresenta uno dei giovani su cui puntare insieme a Terracciano, Floriani e Faye. Bondo si sente ancora un giovane che ha da imparare oppure si sente cresciuto?

«Curioso perché in Italia sono considerato un giovane, mentre in Francia a 22 anni sono visto più come un giocatore già maturo. Quello che conta è che a Cremona porto con me la fiducia per aver giocato già tante gare in Serie A. Conosco meglio il campionato, parlo meglio l’italiano e questa cosa aiuta. Adesso sto imparando tante altre cose per crescere ancora».

Quanto è servita anche l’esperienza al Milan?

«Al Milan ho fatto qualche gara, ma penso al presente e al fatto che sento la fiducia del mister. Il mio compito è imparare, voglio diventare più forte per quando tornerà al Milan».

Bondo fra i centrocampisti grigiorossi è stato quello più impiegato di tutti. Meglio davanti alla difesa o spostato come mediano?

«Non preferisco un ruolo specifico, posso fare il play ma posso anche ricoprire un altro ruolo perché sono qua per aiutare la squadra. Gioco come e dove vuole il mister. Per ora giudico positivo il mio inizio di stagione ma posso fare ancora di più. Me lo chiede anche il mister di portare più palloni in attacco e fornire assist».

Come vi state preparando all’arrivo della capolista Roma?

«Ci stiamo preparando bene, perché ci aspetta una partita difficile, però la Cremonese ha già messo a segno colpi importanti e sa cosa deve fare».

Nesta lo ha paragonato a Gattuso, cosa ne pensa?

«Non so se gli assomiglio, sicuramente mio definisco un giocatore che ha gamba e che recupera palloni, ma posso anche andare in attacco. Potrei dire che sono un giocatore box to box, da area ad area e ricoprire due ruoli. Nicola mi chiede anche il gol».

Basterebbe vedere quello segnato contro il Milan quando Bondo vestiva i colori del Monza per capire che Bondo non è solo grinta e corsa. Nel suo piede c’è anche quel tocco vincente che a Cremona stiamo aspettando. D’altronde il centrocampo grigiorosso non è ancora andato a segno e lui non pare abbia digerito quella conclusione che a Pisa è uscita di pochissimo. Lo spogliatoio lo aiuterà senz’altro.

«A Cremona ho legato con tutti, e Nicola ogni giorno mi dice che posso andare ancora più forte. Io sento che posso anche meritare un grande club e lavoro con impegno».

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