L'ANALISI
20 Novembre 2025 - 12:06
Coach Luca Bechi
CREMONA Sarà la neo promossa Mestre ad aprire la serie di tre trasferte consecutive (seguiranno quella a Livorno di mercoledì e quella a Milano sabato) che la JuVi Ferraroni dovrà affrontare a cominciare da sabato. Al Taliercio la squadra di Mattia Ferrari, reduce dal successo in casa di Avellino, misurerà la voglia di riscatto di Allinei e compagni a cui brucia ancora molto il ko contro Rieti. Ad aggiungere altro interesse è la situazione in classifica delle due squadre che sono alla pari e quindi avvertono l’importanza della posta in palio nella corsa per la salvezza.
«Ci attende una trasferta impegnativa - ammette coach Luca Bechi in apertura di conferenza stampa - perché Mestre è galvanizzata dall’ultimo successo strappato, ma ha sempre dimostrato un grande carattere e tanta solidità in questo inizio di campionato. In classifica ha lo stesso record che abbiamo noi, quindi parliamo di uno scontro diretto importante. Mestre ha uno spirito vincente e soprattutto è confortato dall’equilibrio che è riuscito a trovare nonostante il cambio tra Stewart e Alipiev. Attenzione ai giovani che si affacciano alla categoria, specialmente nel ruolo di guardia. A loro mancherà Valsecchi che considero una grave perdita perché era cemento utile nel loro scacchiere».
Bechi passa poi a raccontare con che stato d’animo la JuVi si presenta in Veneto. «Noi sicuramente abbiamo una doppia sensazione dopo lo scontro con Rieti. La squadra ha giocato una gara intensa e determinata andando oltre gli acciacchi fisici, ma purtroppo non è arrivata la vittoria. Quindi c’è tanto rammarico che dobbiamo trasformare in rabbia. Il campionato non aspetta, non ha senso stare qua a pensare alle cose belle o brutte, abbiamo di fronte la prima di tre trasferte consecutive e dobbiamo partire bene su un campo caldo, estremamente corretto, ma con una tifoseria entusiasta per il campionato che stanno disputando da neo promossi».
Come gestire la striscia di tre trasferte consecutive? «Si gestisce pensando una gara alla volta, non si può fare altrimenti, non puoi programmare una cosa che non sai, perché al termine di ogni gara ci sono troppi risvolti. Quindi ha senso essere solo pragmatici e pensare a sabato».
In settimana come vi siete preparati? «I ragazzi hanno lavorato bene come sempre, sono dispiaciuti e arrabbiati dopo una sconfitta di quel tipo ma c’è grande applicazione e grande voglia di rivincita».
La sensazione è che, strada facendo e dopo aver assaporato sia il gusto della sconfitta che della vittoria, la JuVi stia cominciando a vivere in modo diverso battute d’arresto come quella contro Rieti. Non c’è sconforto, ma solo consapevolezza che è andata male. «Sono d’accordo, c’è più consapevolezza del campionato, la nostra squadra è giovane ma sta crescendo la compattezza del gruppo e anche la consapevolezza di essere una squadra che può competere con tutti. Chiaro che in una gara la differenza la fanno altre mille componenti, ma sicuramente ripartiamo coscienti di chi siamo e di quello che possiamo fare per il futuro».
Tra le mille componenti a cui accenna Bechi, ci sono anche i progressi della squadra e la reazione da conservare? «Le sensazioni positive devono essere impresse nella mente di ognuno, dobbiamo ripetere la stessa gara offerta contro Rieti e avere la stessa determinazione che abbiamo avuto ad esempio contro Bergamo. Mestre è un avversario di livello per questo ci sprona a giocare un’altra partita di livello come le ultime offerte».
La Juvi ha proprio lavorato su questo, nel tentativo di crescere ulteriormente. «Più che studiare i punti deboli di Mestre abbiamo lavorato sui nostri, perché se migliori il modo di stare in campo e di leggere le situazioni crescono le sicurezze. Conosciamo bene i punti di riferimento degli avversari, ma il prossimo passo è assolutamente migliorare noi stessi».
Per concludere, arrivano novità sulla situazione di Vecchiola. «Ha un consulto finale in vista per valutare la situazione e mi auguro che arriverà il semaforo verde per rientrare a disposizione. Lui ha sempre fatto parte del gruppo, si è sempre allenato come gli altri per quello che poteva fare, ma credo che i tempi siano maturi. Aspettiamo un via libera ufficiale».
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