L'ANALISI
14 Novembre 2025 - 18:22
Coach Luca Bechi
CREMONA - La Juvi Ferraroni torna subito in campo: al PalaRadi arriva Rieti per il secondo impegno casalingo consecutivo in un calendario che continua a correre veloce e a lasciare poco spazio al recupero. Dopo la sconfitta con Verona, la squadra di coach Luca Bechi è chiamata a una reazione immediata contro un avversario solido, costruito per stare nella parte alta della classifica. Il tecnico indica le insidie della sfida.
Un nuovo test impegnativo con Rieti. Che partita si aspetta?
«Arriva una squadra che da inizio stagione staziona nelle zone alte della classifica e ha tutte le carte in regola per rimanerci. È un gruppo solido, con identità chiara e ambizioni da playoff. Il calendario compresso produce risultati particolari: Rieti è reduce da una grande vittoria contro Verona e da una successiva sconfitta con Bergamo. Ma questo non cambia nulla del nostro atteggiamento: dobbiamo pensare a noi stessi, a quello che vogliamo mettere in campo e dove desideriamo migliorare».
Quali sono le armi principali degli avversari?
«La loro caratteristica migliore è senza dubbio il gioco interno. Williams è un giocatore che fa davvero la differenza: presenza fisica, atletismo, capacità di incidere a rimbalzo e in area. Attorno a lui c’è un gruppo di italiani esperti, capaci di leggere le situazioni e di dare grande continuità. Rieti ha profondità, equilibrio e maturità cestistica».
La Juvi arriva dalla gara con Verona. Cosa vi portate dietro da quella partita?
«Da un lato la consapevolezza che quando giochiamo con intensità possiamo stare nella partita con chiunque, dall’altro la sensazione che ci manchi ancora uno step per essere solidi per tutti i 40 minuti. Verona ci ha aggredito con decisione e abbiamo fatto fatica a rispondere colpo su colpo. Ma ci siamo detti che il nostro modo di giocare deve essere un principio non negoziabile: ritmo, energia, lucidità. Bisogna replicarlo sempre».
A livello fisico e mentale, come state gestendo questo periodo fitto di gare?
«Siamo in una fase in cui ogni squadra ha i suoi problemi. I roster sono a dieci proprio per poter assorbire acciacchi e imprevisti. Noi dobbiamo guardare avanti, senza cercare alibi. L’importante è recuperare energia, soprattutto quella mentale, mantenendo la fiducia nel lavoro quotidiano. Speriamo di recuperare tutti, ma chi c’è deve essere pronto a dare il massimo».
Che effetto ha avuto sulle vostre gambe la trasferta di Bergamo?
«È stata una partita durissima: loro sono una squadra fisica, con grande intensità. L’abbiamo giocata a un ritmo altissimo e inevitabilmente qualche scoria l’ha lasciata. Ma quando si entra in questo tipo di calendario bisogna imparare a rigenerarsi in fretta. L’energia non è negoziabile: dev’essere la nostra identità in ogni partita».
Quali saranno le chiavi della sfida?
«Due aspetti in particolare: l’uno contro uno e il controllo dei rimbalzi. Contro una squadra con la struttura di Rieti queste sono le chiavi per restare dentro la gara. Abbiamo lavorato molto su questi punti. L’obiettivo è giocare con la voglia di vincere e di proseguire nel nostro percorso di crescita».
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