L'ANALISI
12 Novembre 2025 - 22:58
Alessandro Panni
CREMONA - Sconfitta netta per la Juvi Ferraroni, travolta in casa dalla Tezenis Verona (53-75) in una serata difficile sotto ogni punto di vista. Che Verona fosse superiore per profondità e qualità era prevedibile, ma quello che lascia l’amaro in bocca è l’atteggiamento troppo arrendevole dei padroni di casa, mai davvero in grado di impensierire gli ospiti.
La squadra di coach Cavina ha fatto esattamente ciò che aveva preparato: partita solida, intensa, controllata dall’inizio alla fine. Dopo sei, sette minuti di equilibrio, Verona ha preso in mano la gara e non l’ha più mollata, lasciando la Juvi sulle gambe e senza energie. Il parziale finale – 22 punti di scarto – fotografa bene una partita in cui Cremona ha segnato appena 53 punti, un bottino troppo magro per sperare di restare in partita.
La Ferraroni paga una condizione fisica complicata. Panni è tornato in campo stringendo i denti, mentre Del Cadia ha dovuto fermarsi per un problema al polpaccio, mentre il mal di schiena continua a condizionare Barbante. Una Juvi quindi acciaccata, stanca per il fitto calendario e probabilmente anche inconsciamente rilassata dopo la bella vittoria su Bergamo di appena tre giorni fa. Ma al di là delle attenuanti, sarebbe servita una reazione più convinta, più voglia di lottare e di sporcare la partita.
Sotto canestro Barbante e Bortolin hanno faticato contro la fisicità e l’organizzazione degli avversari, mentre sugli esterni Verona ha imposto ritmo e precisione. Il solito McGee ha fatto la differenza, trascinando i compagni con canestri e personalità.
La cronaca racconta di una gara che prende presto una direzione precisa: dopo un avvio equilibrato, è McGee a firmare il primo allungo sul finire del primo quarto. Nel secondo periodo Verona accelera: la tripla di Spanghero per il 16-30 al 12’ segna il primo vero strappo, con la Juvi incapace di reagire. Il primo tempo si chiude 28-44, con l’errore in ripartenza di Barbante che regala a Baldi Rossi l’ultimo canestro prima dell’intervallo. Nella ripresa arriva un piccolo segnale d’orgoglio: Cremona risale fino al -10, ma Verona non si scompone. Controlla, gestisce e nell’ultimo quarto allunga fino al +25, chiudendo una partita mai davvero in discussione.
La squadra di coach Becchi dovrà ritrovare subito energie e lucidità: il calendario non lascia respiro e domenica si torna in casa con Rieti, ma servirà un cambio di passo, soprattutto in termini di mentalità.
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