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BASKET SERIE A2

La Juvi Ferraroni misura le proprie ambizioni con Verona

Inizia un ciclo di due gare toste dopo il successo contro Bergamo. Coach Bechi: "Siamo ancora discontinui in alcuni frangenti, possiamo crescere"

La Provincia Redazione

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11 Novembre 2025 - 11:14

Juvi Ferraroni alla prova con Verona

Coach Luca Bechi

CREMONA - Il tempo dei festeggiamenti è già terminato in casa Juvi e l’entusiasmo per i due punti raccolti contro Bergamo si trasforma in concentrazione per affrontare due impegni proibitivi, il primo dei quali contro la Tezenis Verona di Demis Cavina. Un appuntamento che coach Luca Bechi vede come significativo momento di crescita per la sua squadra. «La sfida casalinga ci vedrà opposti a un roster di primo livello, guidato da uno dei migliori allenatori della categoria che conosce bene anche quella superiore. Oltre a questo non dimentico che Verona arriverà qua deluso per la pesante sconfitta subita contro Rieti e quindi mi aspetto da loro una prova concreta per riscattarsi. I giocatori della squadra scaligera sono di primo livello e hanno già vinto questo campionato. Mi riferisco a Monaldi, Baldi Rossi e tanti altri. Affrontiamo con umiltà una delle grandi realtà del campionato, ma l’umiltà ci deve sempre contraddistinguere, perché con umiltà e dedizione costruiamo le nostre vittorie come domenica scorsa. Ora il livello si alza e la richiesta che faccio ai ragazzi è di adeguarsi e migliorare quei dettagli che nell’arco dei 40 minuti sono discontinui».

Per Bechi infatti la crescita del gruppo nasce anche dalla costanza con cui si ripetono certi gesti. «Servono entrambe le cose. Da una parte occorre aggiustare continuamente il proprio gioco, sia offensivo che difensivo, perché altri fanno altrettanto. Oggi lo scouting lavora alla grande per cercare il punto debole degli avversari. Quindi occorre un aggiustamento costante. Dall’altra parte, per quanto riguarda noi, abbiamo la necessità di ripetere con qualità certi gesti quando siamo sotto pressione. È quello lo step che dobbiamo fare. Manca fluidità nei 40 minuti, perché qualche volta ci fermiamo un po’. Siamo belli da vedere perché i ragazzi hanno qualità, però dobbiamo avere continuità. Ogni tanto, come dico io, ci incastriamo e invece dovremo avere più equilibrio quando la pressione avversaria si alza».

Il coach della Juvi si prepara a vivere una sfida particolare contro Verona. Per lui sarà gara nella gara, vista l’amicizia che lo lega al collega Demis Cavina.

«La nostra è una conoscenza profonda che nasce agli albori della nostra carriera, quando lavoravamo con i ragazzini. Con Demis ho un rapporto saldo e di grande stima anche fuori dal campo. La cosa bella dello sport è che quando ci si scontra, sportivamente parlando, c’è la voglia di vincere da ambo le parti, specie quando si ritrova un amico. Il gusto della sfida deve essere vivo».

La Juvi si presenta in campo non in perfetta forma. Panni e Vecchiola saranno fuori.

«La condizione generale della squadra è precaria - spiega Bechi - ma non ci siamo mai pianti addosso. Contro Bergamo l’intensità della gara è stata durissima, i ragazzi hanno dovuto compiere sforzi extra e abbiamo avuto poco tempo per recuperare forze. Quanto a Panni ha una caviglia fuori uso e il recupero non è breve in riferimento al calendario con gare ravvicinate. Oggi non sappiamo se sarà della gara, mentre l’assenza di Vecchiola è più a lungo termine».

Contro Bergamo la squadra non si è persa d’animo quando gli avversari hanno alzato il livello. «Chiaro che dal punto di vista emotivo certe gare sono particolari. Quando conduci una gara in maniera abbastanza evidente, vedere che nell’ultimo quarto la squadra avversaria recupera può generare scoramento. Invece siamo stati bravi difensivamente. Lì abbiamo tenuto, poi abbiamo messo la testa avanti nell’ultimo minuto. Credo che la consapevolezza di giocare con calma, la grande attenzione e il killer instinct saranno il target al quale tendere nei confronti di Verona».

Zugno ha confermato di essersi inserito bene. «Entrare rapidamente a stagione iniziata in un meccanismo di squadra senza preparazione è difficile, ma lui come Bortolin sta crescendo e il suo minutaggio è aumentato per forza con lo stop di Panni. Zugno sa cosa deve portare alla nostra causa e si è comportato in modo egregio».

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