L'ANALISI
06 Novembre 2025 - 13:52
Davide Nicola
CREMONA - La Cremonese che questa sera raggiungerà l’Arena Garibaldi potrà vedere chiaramente un segnale di pericolo a caratteri cubitali sullo stadio. La squadra di Alberto Gilardino non ha ancora vinto una partita in campionato e ci vuole poco a capire che sono i grigiorossi la preda perfetta per darsi una mossa. Insomma, le premesse per la Cremonese sono molto simili a quelle che avevano preceduto la trasferta a Genova, con la differenza che il Pisa non attraversa alcuna crisi di identità e che dopo quattro pareggi consecutivi attende solo di potersi sbloccare.
Davide Nicola ne è perfettamente consapevole e come sempre resta con i piedi per terra.
«Se non ricordo male - racconta Nicola - l’ultima vittoria della Cremonese a Pisa risale a quasi vent’anni fa. Questo fa capire quanto è difficile quel campo, anche solo storicamente. Il Pisa è una squadra molto organizzata per come si pone, è molto pratica e abile sulle seconde palle. Ha molta fisicità, è sempre sul pezzo e sa ripartire molto bene. I risultati contro Lazio, Milan e Torino dimostrano che può competere in questo campionato e lotta per il nostro stesso obiettivo».
La sconfitta contro l’Inter aveva restituito una Cremonese più organizzata ed equilibrata. Lo schiaffo rifilato dalla Juventus che effetti positivi potrà avere?
«Come ho già detto, compiere un passo avanti significa anche consolidare un certo tipo di prestazione. Ci sono gare dove abbiamo fatto bene raccogliendo il massimo, ma avevamo detto che ci sarebbero state occasioni in cui gli sforzi non sarebbero stati premiati. Contro la Juventus la squadra si è espressa bene, ma bisogna avere anche il giusto ritmo e la giusta emotività. Molte volte con la pretesa di giocare bene e rendere tutti orgogliosi finiamo per avere frenesia e contro certe squadre perdi la precisione. La settimana trascorsa ci mette davanti a un ulteriore impegno competitivo e questo serve come step di crescita».
Tra Pisa e Cremonese si è passati dal duello per la promozione allo scontro salvezza. In questi casi si dice che i punti valgono doppio.
«Per il periodo del campionato in cui siamo non ci troviamo di fronte a una gara così determinante. Se fossimo alla fine della stagione, questa gara avrebbe tutt’altro peso. Oggi è uno scontro che ci permette di alzare il livello, perché dopo una prestazione difficile contro la Juventus dobbiamo affrontare uno scontro diretto che ti costringe a migliorare e a tenere alta la mentalità. Purtroppo non ci sono in palio 6 punti, i punti valgono doppio è un modo di sottolineare il vantaggio che puoi prendere in caso di successo, ma a noi interessa la prestazione».
Inizialmente si temeva che Vardy sarebbe stata una pedina da gestire bene e invece sta dimostrando di essere un atleta completo ma anche un esempio per i compagni.
«Lo abbiamo ampiamente detto che lui è un campione e fa piacere anche a noi che la gente possa apprezzarlo. Vardy è un professionista esemplare, sa come gestirsi e come dosarsi nella preparazione alla gara. Lo definisco un animale da partita. Una grande qualità per un atleta: è vero che per prepararsi c’è una settimana intera, ma lui si conosce talmente bene che si attiva quando arriva il momento importante. Direi che è straordinario. Lui sta bene, aveva solo bisogno di svolgere un certo tipo di allenamenti con la squadra e con lui non abbiamo esagerato. Lui infonde fiducia alla squadra per come si comporta in campo».
Vista l’emergenza a centrocampo delle ultime gare, è possibile che qualcuno recuperi?
«Alcuni infortunati torneranno nella sosta, ma non siamo così in emergenza. Ci siamo concentrati su giocatori che secondo noi possono essere titolari senza problemi. Avere giocatori che possono scendere in campo tranquillamente è una dimostrazione a loro stessi, a noi e alla società che sono bravi. Sono felice perché loro si impegnano».
Nel trio dei difensori centrali si è creata un’alchimia particolare.
«In tutte le squadre ci sono gruppetti di giocatori che finiscono per giocare più di altri. Lo stesso Faye ha dimostrato di essere affidabile e vedo crescere molto Folino che vorrei utilizzare di più, mentre di Ceccherini mi fido ciecamente da anni. Come disponibili siamo nel giusto numero e tutti si sentono importanti, ma tutti hanno margini di miglioramento».
Sulle fasce c’è poca scelta con Barbieri e Floriani, ma Faye si è dimostrato una valida alternativa, le piace?
«Lui si può disimpegnare in più ruoli, non lo considero un rincalzo. Con me entra chi può essere determinante. Lo vedo come titolare che può giocare dall’inizio, ma per adesso abbiamo trovato una nostra formula con cui gestire bene tutti».
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