L'ANALISI
31 Ottobre 2025 - 15:29
 
												Davide Nicola
CREMONA - Alla prima conferenza stampa in veste di allenatore della Juventus, Luciano Spalletti ha parlato di umiltà e rispetto in vista della sfida contro la Cremonese. Parole che intercettano la stessa lunghezza d’onda di Davide Nicola.
«Non ho dubbi - replica il tecnico della Cremonese - che Spalletti sia un allenatore di grande livello e sa bene che in questo calcio il rispetto lo si deve a tutti. Ha parlato per come è giusto parlare. Il rispetto è la base per esprimere te stesso. Mi aspetto un avversario forte, abituato a vincere. C’è chi punta a vincere lo scudetto come loro e chi punta a migliorarsi come noi. Come squadra dovremo avere la convinzione di fare bene».
In attacco la coppia formata da Vardy e Bonazzoli mostra un’ottima intesa. In questo momento rappresenta il meglio?
«Non credo che loro siano tutto il meglio che possa esprimere la Cremonese. Stanno lavorando bene per la squadra. Le punte si prendono soddisfazioni personali, ma lavorano bene anche per gli altri. La realtà però è che fino a questo momento hanno giocato coppie diverse e ognuna ha dato il suo contributo».
La Cremonese è prima in Serie A per i giocatori impiegati, ovvero 27. Anche cambiando interpreti i risultati sono arrivati, merito dell’allenatore?
«Il discorso relativo ai meriti è un luogo comune nel calcio. Sono importanti io come sono importanti Daniele e Gabriele, i due magazzinieri. Da solo una fa poco se non persuade chi lavora insieme a lui. Credo di essere coerente con quello detto finora. Qua c’è fame e voglia di apprendere. L’umiltà e il rispetto sono le basi, l’entusiasmo e la fame sono i motori che ci fanno migliorare».
La gara allo Zini attira i riflettori perché debutta la Juventus di Spalletti, ma anche perché la Cremonese sta facendo un campionato straordinario.
«Noi dobbiamo dimostrare sempre attraverso la prestazione quello che siamo, abbiamo avuto due giorni per recuperare forze e preparare la gara nel migliore dei modi contro una squadra che cambierà tante cose con il nuovo staff. Cercheremo di capire come si presenteranno».
Come si prepara una gara così importante?
«Si parte da un’identità e dalla consapevolezza che possiamo crescere ancora. Partiamo da qualcosa di concreto e in parte ci stiamo crescendo. Una gara del genere si prepara recuperando al meglio i giocatori, ma questi ragazzi sono allenati per reggere allo sforzo fisico. La capacità dei grandi campioni che giocano su più fronti è quella di accendersi e spegnersi terminato l’impegno. Genova per noi non esiste più, ora completiamo il recupero».
Da Verona a Genova, la Cremonese quanto è migliorata nella gestione del risultato?
«Il miglioramento si vede nella continuità con cui si fanno le cose. Cioè non basta farle bene, bisogna essere bravi a rifarle sempre bene se non meglio. Avanziamo per micro obiettivi e dopo l’Atalanta avevamo visto che la fase difensiva si poteva gestire meglio. A Genova lo abbiamo fatto discretamente bene. Perché nonostante una gara convincente, quel gol annullato ai rossoblù al 60’ avrebbe cambiato rapidamente la partita. Per questo dico che dovremo avere la capacità e la forza di segnare più di un gol. Abbiamo scelto di concentrarci sulla crescita e c’è un’autocritica costruttiva. Facciamo bene alcune cose ma possiamo farle meglio».
Baschirotto in un’intervista ha dichiarato che nello spogliatoio vi dite le cose in faccia.
«Credo sia una cosa positiva dirsi le cose nel modo giusto, senza essere maleducati. È fondamentale confrontarsi perché vai oltre certe cose che per un giocatore sono viste come una barriera. Comunicare tra noi le emozioni è fondamentale».
La squadra le sa mettere insieme giovani ed esperti.
«Conta capire da dove siamo partiti per mettere insieme tutti. Qua abbiamo giocatori che desideravano questa piazza per mettersi in gioco, gente che sa cosa vuole fare della sua carriera. Abbiamo giocato poco e non credo che la squadra abbia dimostrato tutto. Se riusciremo a dirci così tante belle cose anche dopo 30 gare allora avremo fatto qualcosa di grande. A Cremona arriva una squadra come livello pari all’Inter e già lì ti rendi conto quanto sia importante essere concentrati. Ci aspetta una grande sfida contro una grande squadra che potrebbe cambiare qualcosa con il nuovo allenatore».
Lo Zini sarà esaurito per tifarvi.
«Per me fondamentale avere il pubblico, ma lo è anche per i ragazzi. Quando lavori sapendo di essere apprezzato è bello. Il pubblico riconosce che ci metti l’anima e sa creare motivazione. Migliaia di persone spendono soldi per venirci a vedere e credono in quello che facciamo».
Negli ultimi dieci anni una neo promossa non aveva mai raccolto così tanti punti dopo nove giornate. Sorpreso?
«Educatamente rispondo che non mi interessa nulla. Non sarebbe coerente con quanto ho appena detto, perché siamo solo alla nona giornata. Siamo contenti che la strada ci stia riservando le conferme che stiamo facendo bene, ma domani potrebbe cambiare tutto e di gara in gara dobbiamo ripeterci cosa fare».
Gli assenti di Genova recuperano?
«Ho davanti due allenamenti e lo saprò solo al mattino prima della gara. Ogni gara è diversa e per ogni gara potremmo cambiare interpreti per capire chi si sposa meglio con l’avversario o con il compagno in campo. Tutto è in evoluzione. La crescita non è solo aggiungere qualcosa in più, ma ripetere sempre bene la stessa cosa».
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