L'ANALISI
31 Ottobre 2025 - 06:20
 
												Federico Bonazoli
CREMONA - La storia di Federico Bonazzoli è già stata raccontata molte volte. Accade sempre così quando una sua prodezza conquista le prime pagine dei giornali e spopola sulla tv e sui social. Si esalta il gesto tecnico e si raccolgono gli aneddoti più interessanti della sua carriera, per scoprire il lato umano del professionista, le sue emozioni e tanto altro. Di Bonazzoli si è detto e scritto molto lo scorso agosto, quando con una stupenda rovesciata contro il Milan aveva regalato il primo successo alla matricola Cremonese. A Genova l’attaccante bresciano si è ripetuto ed è tornato nuovamente alla ribalta. Forse è arrivato il momento di raccontare in modo diverso la storia di Bonazzoli. Andrebbe cambiato l’incipit da tramandare ai posteri. Si potrebbe passare dal «c’era una volta un ragazzo molto precoce, autentica promessa dell’Inter» al «c’era una volta un attaccante autentico maestro delle rovesciate». Anzi, suona molto meglio un attacco più fiabesco: «C’era una volta un attaccante che viveva e vedeva il mondo a testa in giù».

Bonazzoli in carriera è già arrivato a sei acrobazie, a dimostrazione che la fortuna in questi casi c’entra relativamente e che quei gol nascono dall’istinto, dalla coordinazione e dall’atletismo. Visione, stacco, coordinazione e anche precisione, che non è mai scontata. L’istinto è essenziale, per Bonazzoli un gesto naturale, che viene ancora prima della scelta di colpire di testa. Ma va anche allenato: «Da bambino, in casa, facevo rovesciate con qualsiasi oggetto», aveva raccontato in una intervista alla Gazzetta.
Se appena può, insomma, la sforbiciata spicca dal suo repertorio. Si potrebbe postulare quasi una legge fisica: un pallone a mezza altezza che transita nei pressi di Bonazzoli tende a trasformarsi in una pericolosa arma che può ferire. Chiedete pure a Bianchetti, autore involontario dell’assist per il compagno. Oppure chiedete al Genoa, che dopo quella rovesciata è rimasto tramortito.
Le prime testimonianze e le prime verifiche di questa teoria risalgono alla stagione 2018-2019. Bonazzoli disegna un’acrobazia perfetta, con la palla che passa tra difensori e portiere: l’attaccante indossa la maglia del Padova e la gara è l’andata playoff contro il Palermo. Rete bellissima ma inutile, visto che alla fine i rosanero si erano imposti per 3-1. Nel luglio 2020 ne arriva un’altra. Causa lockdown, i campionati professionistici in Italia devono chiudere la stagione in piena estate concentrando tante gare in poche settimane. Allo stadio di Udine riecheggiano solo le voci dei giocatori e nessuno può applaudire dal vivo la splendida rovesciata dell’attaccante blucerchiato Bonazzoli che mette la firma sul successo della Samp per 3-1.
Non sono molti i fortunati che si sono goduti dal vivo le prodezze di Bonazzoli. Tra loro c’è Davide Nicola che di quelle prodezze ne ha viste ben quattro. Le prime due alla Salernitana. Nel 2022 (girone di ritorno), Bonazzoli in febbraio si inventa una girata contro il Milan. La porta rossonera è sguarnita, sulla linea c’è Theo Hernandez che prova a intercettare con la testa ma non può evitare lo splendido gol dell’avversario. Tre mesi dopo, a maggio, è lo stadio Castellani di Empoli a inchinarsi al maestro: Bonazzoli prima si vede negare il gol su un tentativo ravvicinato di testa e successivamente di piede. A quel punto l’attaccante decide di passare alle maniere forti e sale in cielo per schiacciare in porta una palla alta vagante in area. Salernitana salva, Bonazzoli eroe
Il nuovo capitolo della storia vede Federico impegnato a salvare la Cremonese: sei punti li ha firmati con il suo gesto atletico, è sulla strada buona e se il gesto tecnico contro il Milan era stato premiato come il gol del mese di agosto, Bonazzoli si candida al grande bis per il mese di ottobre. A Genova una nomination l’ha sicuramente guadagnata.
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