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BASKET SERIE A2

Bechi: «Juvi e Pistoia ripartono dal silenzio e con una gara da onorare al massimo»

La Ferraroni domenica in campo in un clima surreale dopo la tragedia del pullman dei tifosi toscani assaltato in cui ha perso la vita un autista

La Provincia Redazione

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24 Ottobre 2025 - 11:04

Bechi: «Juvi e Pistoia ripartono dal silenzio e con una gara da onorare al massimo»

Luca Bechi

CREMONA In campo una gara da onorare giocando al massimo, attorno il silenzio cupo che ricorda una tragedia. Pistoia e JuViu Ferraroni si confronteranno in un match particolare dopo i fatti di cronaca nera che hanno colpito i tifosi della squadra toscana, che lasceranno il palazzetto prima della palla a due in onore dell’autista del pullman ucciso da una sassata.

«La trasferta a Pistoia - annuncia subito Luca Bechi, coach della JuVi - ha come primo pensiero il ricordo della vittima e la vicinanza alla famiglia e all’ambiente di Pistoia, che è scosso. Tanta amarezza pervade in questo momento lo scenario del basket italiano e dello sport in generale. Parliamo di un fatto inqualificabile e criminale, perché come tale va chiamato. Noi andremo a Pistoia con grande rispetto. Non entro nel merito della questione se si dovesse giocare o meno, ognuno ha le sue opinioni ma non decidiamo noi. Ci atteniamo alle regole senza alimentare ulteriori polemiche. Il silenzio è l’unico modo per ripartire, ma in campo si va per giocarsi i due punti. Passando all’aspetto sportivo, Pistoia secondo me è la sorpresa in positivo del campionato, ha un sistema rodato e coach Della Rosa conosce bene l’ambiente. La sua squadra ha principi difensivi rodati e precisi, in attacco si affida alla coppia di americani però insieme a loro ci sono due esterni come Gallo e Saccaggi che completano il pacchetto in modo efficace. Hanno purtroppo dovuto sopportare la perdita del nostro ex Benetti a cui auguriamo una pronta ripresa, hanno promosso Alessandrini e Zanotti che sono i lunghi di riferimento più Magro che completa  la rotazione».

Pistoia come gioca?

«Affida agli esterni Knight e Johnson la palla, ma Saccaggi è l’anima della squadra perché indossa quella maglia da tanti anni. Poi c’è Gallo che ha una bella faccia tosta e un bel talento. Completa il pacchetto degli esterni Campogrande che tira e si prende i suoi spazi. I lunghi sono dinamici e tirano da 3. Dovremo stare attenti a loro».

Una settimana di lavoro in più quanto ha permesso a Bortolin e Zugno di integrarsi?

«Bortolin e Zugno ci hanno dato subito una mano nella vittoria contro la Fortitudo. C’era bisogno di una settimana intera di lavoro per iniziare a inserirli. La loro condizione fisica deve essere completata e portata alla pari degli altri, ma da parte di entrambi c’è grande disponibilità e il gruppo sta crescendo. Allinei è tornato dal raduno della nazionale, una bella esperienza per lui e per noi. La qualità del nostro lavoro è apprezzata e questo ci fa piacere. Ora compattiamoci perché andremo a giocare una gara intensa e complessa con tanti aspetti da curare e gestire».

Arrivate da due vittorie consecutive: migliore benzina non ci può essere.

«I ragazzi sono giovani e seguono la corrente delle vittorie e delle sconfitte, ma si è percepito che la vittoria contro la Fortitudo è stata una bella soddisfazione. Il mio ruolo impone però di ricordare che il calendario è talmente serrato che non c’è tempo di cullarsi sugli allori e sedersi, perché arriva una settimana di tre gare, quindi dimentichiamo velocemente Bologna e guardiamo avanti».

Un bilancio del primo mese per la JuVi?

«Il bilancio è di 50 e 50 tra vittorie e sconfitte, una media che ci mette sulla rotta salvezza e quindi direi che questo passo va bene. Ci sono ancora tante cose da assemblare e aggiustare, specie ora che abbiamo due nuovi giocatori entrati in corsa. L’aggiustamento prosegue fino al termine della stagione. Il bello è che c’è un largo margine di crescita nonostante la partenza sia in linea con i nostri obiettivi».

Chiede qualcosa in particolare ai ragazzi?

«La richiesta è quotidiana, chiedo di alzare il livello di attenzione perché mentalmente bisogna avere la prontezza per gestire bene ogni aspetto. Prima del basket serve l’attenzione mentale perché aiuta in campo a capire prima cosa fare e non fare, a cercare la mossa giusta e anticipare l’avversario».

Pistoia è la sorpresa in positivo: ha notato qualche altra sorpresa?

«Direi che bisogna attendere almeno un terzo del campionato, quindi almeno 12-13 gare prima di capire i reali valori. Pistoia ha dimostrato in campo solidità ed equilibrio ma anche Livorno sta facendo bene sotto questo aspetto».

Coach Bechi che sensazioni ha nel condurre questo gruppo? Lo sente connesso al punto giusto?

«L’anno scorso è stato l’anno zero perché era il primo calendario a 38 giornate. Alcuni giocatori lo hanno già affrontato, altri no come gli americani. Altri lo hanno vissuto ma con ruoli defilati come Bartoli e Del Cadia. Il cambio di responsabilità ha fatto alzare l’asticella, tutti a loro modo hanno dovuto adeguarsi rapidamente. Il gruppo è vivo, intendo dire che agisce, collabora e comunica cosa che nel basket moderno è fondamentale. La velocità di esecuzione e il ritmo sono talmente serrati che se manca l’aiuto reciproco con i fatti e con le parole, si fatica tantissimo. Invece ho visto una squadra che comunica».

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