L'ANALISI
08 Ottobre 2025 - 22:41
Billy Garrett in possesso palla
CREMONA - La Juvi Ferraroni incassa la terza sconfitta consecutiva, cedendo al PalaRadi contro Avellino in una partita che lascia l’amaro in bocca. Finisce 68-78, con la squadra di Bechi che paga un approccio troppo morbido su entrambi i lati del campo e un finale ancora una volta condizionato da scelte offensive poco lucide e percentuali bassissime. Un vero peccato, perché dopo un avvio difficile la Juvi era riuscita a rimettersi in carreggiata, trovando ritmo, difesa e qualche buona giocata corale, ma quando la partita si è decisa, Avellino ha avuto più freddezza e lucidità.
La gara si è messa subito in salita per gli oroamaranto, partiti contratti e poco reattivi in difesa. Avellino ha preso subito fiducia, sfruttando la fisicità vicino a canestro e le buone percentuali da fuori per allungare sul 16-24 al primo intervallo. La Juvi ha faticato a trovare equilibrio, affidandosi quasi esclusivamente alle iniziative di Garrett, l’unico capace di creare vantaggi costanti contro la difesa campana. Nel secondo quarto, però, la squadra di Bechi ha dato segnali di risveglio. L’intensità è cresciuta, la difesa ha cominciato a tenere, e con due canestri consecutivi di Allinei la Juvi è tornata a contatto sul 46-48 nel cuore del terzo periodo. La rimonta si è completata poco dopo con la tripla di Panni che ha fatto esplodere il PalaRadi: 52-51 e primo vantaggio oroamaranto al 28’. Sembrava il momento buono per girare l’inerzia della partita, ma Avellino ha reagito con personalità, restando sempre aggrappata al match.
Nel finale punto a punto, la maggiore esperienza degli ospiti ha fatto la differenza. Grande, glaciale dall’arco, ha piazzato la tripla del nuovo allungo, mentre la Juvi ha sprecato un’occasione d’oro con l’appoggio sbagliato da McConico sul -1 a 52 secondi dalla fine. Un errore pesante, che ha dato il via libera ad Avellino: Jurkatamm ha chiuso i conti in una gara in cui la Juvi ha lottato ma senza continuità. Il rammarico è grande perché Avellino, pur essendo squadra solida, era tutt’altro che imbattibile. Con un po’ più di precisione e una gestione più lucida nei momenti chiave, l’esito avrebbe potuto essere diverso. L’ennesimo blackout offensivo negli ultimi minuti è un campanello d’allarme che Bechi dovrà affrontare subito.
Domenica a Roseto servirà voltare pagina, con l’obiettivo di interrompere la striscia negativa.
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