L'ANALISI
03 Ottobre 2025 - 17:52
Daniele Cirimbelli con Gigi Brotto
CREMONA - Scatta il campionato di Serie A con la Vanoli che vuole firmare un’altra salvezza e fare emergere i giovani su cui crede molto. Lo stesso coach Gigi Brotto parla di qualche scommessa su cui la società punta che potrebbero sorprendere tanto da fargli dire che «la salvezza resta il primo obiettivo, ma strada facendo vedremo se sarà possibile spostare l’asticella più in là».
Presso il Golf Club Il Torrazzo la Vanoli ha scelto di presentare la prima giornata della nuova stagione: lo ha fatto in concomitanza con un evento targato Star Brixia, sponsor di lunga data della società rappresentato dall’amministratore unico Daniele Cirimbelli.
«Siamo vicini alla Vanoli sia emotivamente che come condivisione dei valori - ha spiegato Cirimbelli - e apprezzo molto il lavoro svolto da Brotto, elemento fondante della Vanoli. Sono felice di presenziare alla prima conferenza della stagione. Anche noi proviamo a unire le forze e trasformare in forza lo stare insieme».
Brotto poi passa al basket giocato e al primo incontro in casa di Venezia.
«Inizia un campionato che si preannuncia competitivo e iniziamo da un avversario difficile come Venezia che reputo tra le top five della stagione. Credo che arriverà lontano e in alto ma questo non ci spaventa, ci fa capire che dovremo lavorare sodo per salvarci e strada facendo vedremo se saremo bravi a spostare l’asticella più in là. Il primo obiettivo è sputare sangue. Venezia ha cambiato metà squadra ma i nuovi arrivati sono di grande qualità».
Per Nikolic (Venezia) e Casarin (Vanoli) gara da doppio ex.
«Casarin per la sua gioventù sta avendo un impatto importante con la squadra, gli ho detto semplicemente di giocare una gara solida. So che farà errori ma a me basta che metta la sua energia. Nikolic è un elemento molto energico e deciso nelle sue giocate specie nel prendersi responsabilità al tiro Lo vedo migliorato molto, produce punti e da lui mi aspetto che voglia ben figurare contro la sua ex squadra. Sappiamo quali sono le sue giocate e dovremo stare attenti alle sue conclusioni quando apre il campo».
La Vanoli si presenta in salute?
«Abbiamo recuperato sia Burns che Ndiaye, hanno ripreso a pieno regime con il via libera definitivo dello staff medico e andranno in campo in maniera normale».
Come ha visto Venezia con Salonicco?
«Naturalmente ho visto e analizzato la gara ma soprattutto Venezia, ho spaccato il capello per capirla. Ho visto che Salonicco è stata bravissima a giocare ogni possesso per vincere contro una squadra top del campionato italiano».
La Vanoli si propone di essere una piazza in cui lanciare i giovani oppure fare ritornare ad alti livelli altri prospetti. Questo comporta per Brotto tempi diversi di maturazione da aspettare?
«La nostra missione è dare spazio ai ragazzi che devono prendersi responsabilità e questo potrebbe avvenire sia in fretta sia in tempi più dilatati che richiede un lavoro più spalmato durante l’anno. Il calendario però non guarda in faccia nessuno e bisogna portare a casa le partite. Dovremo cercare i meccanismi di maturazione dei giocatori e mixarli durante le gare. Io sono convinto che potranno crescere molto».
Brotto comincia da uno. C’è una responsabilità diversa dopo che la parola del coach ha influito sulla composizione del roster? Ci sono maggiori pressioni?
«Sono tranquillo come sempre, nel senso che secondo me bisogna fare il gioco delle figurine. Sappiamo che la Vanoli è stata composta con un determinato criterio per cui sono contento delle scelte fatte. E’ anche vero che abbiamo avuto alcune idee che andranno sviluppate, ci sono tre o quattro scommesse che se vinte faranno solo bene alla squadra. Non sento particolari responsabilità in più. Ho cercato di dare motivazioni alla squadra che deve lottare per salvarsi e quella è la molla che ci spinge a performare».
C’è stato un colloquio con il capitano Burns?
«Sì era pianificato il suo ruolo di chioccia ma non c’è bisogno di dirglielo, perché nello specifico lo fa già di suo. Ci siamo parlati quando era rimasto fuori per infortunio e ci eravamo detti cosa avrebbe dovuto fare nel momento in cui sarebbe rientrato».
Quanto incide la variabile della preseason a livello di condizione fisica e infortuni?
«Questa variabile vale per tutti, direi che è andata meglio a chi ha avuto la possibilità di allenarsi al completo. Io però non mi lamento mai di nulla, non faccio i conti sule squadre che affrontiamo e sulle assenze che ci sono».
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