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CALCIO SERIE A

Cremonese: contro l'Inter la parola d'ordine è umiltà

Nicola: "Andiamo a imparare dai più forti, servono energia, entusiasmo ma anche umiltà per riuscire a creare qualche grattacapo"

Ivan Ghigi

Email:

ighigi@laprovinciacr.it

03 Ottobre 2025 - 14:20

Cremonese: contro l'Inter la parola d'ordine è umiltà

Davide Nicola

CREMONA - A testa bassa contro l’Inter, finalista l’anno scorso in Champions League. Bassa non certo per timore o rassegnazione, ma come segno di umiltà e concentrazione. Quella che finora ha spinto la Cremonese a ottenere risultati lusinghieri. La stessa che ha visto i grigiorossi giocare un primo tempo accorto contro il Como e una ripresa più coraggiosa.

Si poteva essere più coraggiosi anche nella prima frazione?

«Coraggio - replica Davide Nicola - non è la parola giusta, semmai bisogna diventare consapevoli di quello che possiamo fare con la palla. A Como abbiamo attuato prima una strategia e poi un’altra e nella ripresa siamo riusciti a fare altro, ma conta che siamo rimasti in partita aspettando il nostro turno. Perché le gare cambiano mentre si giocano, ogni quarto d’ora dipende da quello che l’avversario ti lascia fare o meno. Noi per tutta l’andata dovremo imparare molto e capire come funziona questo campionato e dovremo farlo più velocemente possibile. L’Inter è una squadra che sa fare tutto e lo fa molto bene. Attira col possesso, si compatta con gli attaccanti e sfrutta la progressione sulla ripartenza, è abile sui calci piazzati. Andiamo a imparare dai più forti, questa gara ci darà la misura del livello che dobbiamo raggiungere».

L’Inter arriva da quattro vittorie tra campionato e Champions, ma non avrà Thuram.

«Per noi che manchi Thuram cambia poco, è una risorsa in meno per l’Inter che tra Lautaro, Bonny e Pio Esposito ha uomini di qualità ovunque. Non dimentico il centrocampo e la sua capacità di impostare il gioco. Tutti sanno che loro sono forti, il punto sta nel ribaltare questa visione. Loro giocano insieme da tanto tempo e Chivu conosce l’ambiente. Quando affronti un avversario di così alto livello la sfida è capire come crescere per il futuro. Lo si fa con la mente libera e per essere efficaci dovremo essere squadra dall’inizio alla fine. Servirà capacità organizzativa per quando hanno la palla loro e per quando ce l’hai tu. Stiamo arrivando a questo equilibrio. Partiamo dal presupposto che siamo una squadra quando siamo tutti concentrati e dediti alla fatica che ci aspetta».

Com’è la situazione infortunati?

«Passi avanti per Sarmiento e Vardy, saranno della gara con la possibilità di fare minutaggio. Payero sta mettendo continuità, ma allo stesso tempo non sappiamo se certi carichi sono stati assorbiti o meno».

Audero è pronto? Floriani potrebbe patire da titolare?

«Zerbin, Pezzella e Floriani sono stati gli esterni più usati, mi manca Barbieri che è assolutamente recuperato e non vedo l’ora di allargare possibilità di fare crescere anche il suo minutaggio. Floriani potrebbe partire da titolare, Barbieri può subentrare. Audero non ci sarà per questa gara, sfrutteremo la sosta per recuperarlo perché non ha nulla di grave ma bisogna preservarlo».

La Cremonese affronta una squadra che ha più soluzioni in attacco, quanto serve la velocità di testa?

«Serve velocità in generale, abbiamo studiato la varietà che offre l’Inter in attacco. Stiamo facendo un lavoro assurdo per trovare anche le nostre soluzioni. Va bene organizzarsi per limitarli, ma devi essere organizzato anche per impensierirli».

La squadra però pare abbia appreso alla svelta gli spostamenti sul campo senza perdere riferimenti e marcature. Tanto che giocatori come Payero si sono inseriti subito.

«Payero è abituato alla categoria e sa starci. Nel suo caso ha fatto bene fin da subito ma sono felice di come i ragazzi si stanno approcciando. Vogliamo avere umiltà rispetto all’avversario, ma vogliamo esprimere anche noi stessi: l’equilibrio passa da qua ora, serve solo continuità. A Como il passaggio dal primo al secondo tempo ha evidenziato questo processo. Ora dobbiamo farlo con fluidità e integrare chi non ha i novanta minuti nelle gambe».

Quanto può essere importante mantenere l’imbattibilità in vista della prossima pausa?

«Capisco che è un bel giochino, se potessimo scegliere nessuno vorrebbe perdere, ma sappiamo che siamo stati competitivi grazie all'umiltà e al rispetto dell’avversario. Sappiamo perfettamente che arriveranno momenti in cui non andrà bene. Tutto quello che raccoglieremo sarà meritato, per una neo promossa abbiamo una media punti super ma sappiamo che questo non è il cammino normale. Non sprechiamo energie pensando all’imbattibilità».

Nelle prime trasferte si è visto un attacco leggero: riproporrà questa soluzione?

«Quale sarebbe l’attacco pesante? Non credo sia un discorso di attaccante leggero o pesante ma di caratteristiche. Hanno giocato quelli che stanno bene fisicamente. Vardy è entrato a Verona e adesso potrà fare altri minuti. Abbiamo ragazzi che hanno tante doti diverse e impieghiamo quelli che ci danno caratteristiche che servono».

I nove punti conquistati sono lì da vedere: si va avanti con un’autostima diversa. 

«Non guardiamo la classifica ma a come abbiamo fatto i punti. Importa l’ambizione rivolta a una crescita individuale e collettiva. Tendiamo a esprimerci al meglio senza dimenticare che ci sono due fasi in una gara e vogliamo essere competitivi in entrambe. Questo calcio è indispensabile, vediamo cosa riusciremo a fare di quanto provato in settimana».

Per una neo promossa riuscire a sfruttare bene i calci piazzati come accaduto finora è utile?

«Una grande sfida che ci aspetta è creare qualche grattacapo sui calci piazzati perché l’Inter concede davvero poco. Immaginate cosa vorrebbe dire creare i presupposti per infastidirli, ma tutto quello che faranno i ragazzi sarà per merito loro. Hanno qualità per dare fastidio ma ci sono modi e tempi giusti senza abbassare energie, entusiasmo e umiltà. Solo il rispetto per gli avversari ci farà interpretare meglio la gara. Tutto quello che hanno conquistato finora è frutto del loro sacrificio».

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