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AL PALARADI

La festa del Giubileo degli sportivi

«La vita come un gioco, lo sport per tutti»

La Provincia Redazione

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30 Settembre 2025 - 19:04

La festa del Giubileo degli sportivi

Il vescovo Antonio Napolioni in maglia Vanoli

CREMONA - «Una gioia enorme, con la quale vivere la vita come un grande gioco, attraverso il movimento, l’armonia dei sensi e la compagnia degli amici». Così il vescovo Antonio Napolioni ha descritto lo sport durante il Giubileo degli sportivi, andato in scena al PalaRadi nell’ambito del Giubileo 2025.

Su invito del Vescovo, atleti, dirigenti e tecnici delle società cremonesi si sono riuniti per un momento di incontro e riflessione, organizzato dal Csi con Comune, Ente Fiera, Provincia, Coni, Cip, Sport e Salute e Panathlon. La serata si è aperta con l’esibizione della squadra di ginnastica artistica Gymnica Cremona, che con le bandiere colorate ha simboleggiato l’unione tra le nazioni e il cammino verso la Porta Santa di Roma. Il percorso si è sviluppato attorno a quattro parole chiave: gioco, gara, squadra e speranza. Nella prima parte, dedicata al gioco, spazio a un’improbabile partita di tennis tavolo tra il giovane Giulio Gaiardi (Corona under 15) e il sindaco Andrea Virgilio, a sottolineare come lo sport nasca come gioco condiviso.

Tocca poi a don Davide Ferretti, fidei donum in Brasile, che ha raccontato come calcio e danza aiutino i ragazzi delle favelas a trovare dignità e regole di vita. Il vescovo Napolioni, ricordando la sua esperienza Scout, ha definito se stesso «sportivo fallito ma uomo contento», invitando a vivere lo sport come metafora della gioia cristiana. La seconda parola, gara, è stata introdotta da una sfida di tiri da tre punti tra giocatori di Vanoli, Juvi e Sansebasket, preceduta dall’intervista ai dirigenti delle tre società. La vittoria è andata ad Antonello Baggi della SanseBasket.

Emozionante l’intervento di Efrem Morelli, capitano della Nazionale paralimpica di nuoto, bronzo ai Mondiali di Singapore e cinque volte olimpico, che ha raccontato il valore della socializzazione e dei progressi dello sport paralimpico: «Oggi i media ci seguono di più, e questo ci aiuta a mostrare le tante possibilità della disabilità». Non è mancata una testimonianza dal carcere di Cremona, dove il tennistavolo è diventato strumento educativo e di riscatto, come raccontato dal volontario Csi Antonio Figoli e dal giovane detenuto Adam in un video-intervista. La terza parola, squadra, ha visto protagonista Claudio Cuello, allenatore della Vbc Casalmaggiore: «L’unica cosa che posso davvero trasmettere è la gioia di vivere. Lo sport è un viaggio meraviglioso».

Un concetto ripreso dall’assessore Zanacchi e dal sindaco Virgilio: anche la politica, hanno detto, è un gioco di squadra. Spazio poi all’inclusione con l’esibizione di Danza Espressiva, promossa da Dinamo Zaist e Fondazione Sospiro, e il ricordo commosso di don Pietro Samarini. Il presidente nazionale Csi Vittorio Bosio ha ricordato gli 80 anni dell’associazione, «sempre in ascolto e accoglienza», mentre il presidente cremonese Fabio Pedroni ha ringraziato i volontari e rilanciato il messaggio di pace e speranza.

La conclusione è spettata al vescovo Napolioni, che ha richiamato il tema giubilare ‘Pellegrini di Speranza’: «Cristo non lascia nessuno in panchina: la sua vittoria è la Croce e la Risurrezione, dono per ciascuno». Un invito accolto da una gioiosa ola finale e dalla consegna di un braccialetto ricordo a tutti i partecipanti.

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