L'ANALISI
23 Settembre 2025 - 19:23
CREMONA - Chiamateli pure i The Big Block per le iniziali dei loro cognomi: Filippo Terracciano, Federico Baschirotto e Matteo Bianchetti. Tre profili diversi, ma perfettamente complementari. Il giovane Terracciano rappresenta il tocco di qualità, capace di unire letture difensive pulite a una buona capacità di impostazione. Baschirotto garantisce una fisicità quasi inscalfibile, imponendosi nei duelli aerei e nell’uno contro uno. Il capitano Bianchetti, più esperto, è l’uomo d’ordine, che con intelligenza tattica riesce sempre a leggere le incursioni avversarie.
La Serie A è spesso spietata con le neopromosse: il salto di categoria porta con sé nuove velocità, maggior qualità tecnica e soprattutto un livello di organizzazione che costringe le squadre provenienti dalla B ad alzare immediatamente l’asticella. La Cremonese, però, ha risposto a questa sfida con la forza di un reparto difensivo che in quattro giornate ha già dato segnali di straordinaria compattezza. Tre gol subiti in totale – meglio hanno fatto soltanto Roma e Milan – sono un biglietto da visita che racconta di una squadra attenta, organizzata e soprattutto convinta delle proprie possibilità.
La cerniera difensiva è guidata da Emil Audero, portiere d’esperienza che ha portato sicurezza e carisma tra i pali. Davanti a lui si muove un terzetto che sembra nato per stare insieme.
Il sistema di Davide Nicola non si limita ai tre centrali. Spesso gli esterni Pezzella e Zerbin si abbassano, trasformando la linea in una difesa a cinque di fatto quasi impenetrabile. È la compattezza del blocco a fare la differenza, perché la Cremonese non concede mai spazi centrali e costringe gli avversari a tentare soluzioni forzate. Le due partite più recenti – i pari a Verona e quello casalingo contro il Parma senza subire reti – testimoniano la crescita di una squadra che sembra aver assimilato a memoria i meccanismi difensivi voluti dal suo allenatore.
Ma la solidità non è solo questione di chiusure e diagonali. I numeri raccontano di una difesa che partecipa attivamente anche alla fase di costruzione. Terracciano, con 232 passaggi completati su 315 tocchi, è già il giocatore più coinvolto della rosa. Baschirotto lo segue con 170 passaggi e 239 tocchi, mentre Bianchetti ne ha collezionati 138 su 203. Dati che testimoniano quanto i tre siano centrali nel disegno tattico: non semplici marcatori, ma veri e propri primi registi della manovra.
La capacità di leggere e guidare il gioco si accompagna a un contributo in zona offensiva tutt’altro che trascurabile. Sia Baschirotto che Terracciano hanno già trovato la via del gol nelle prime giornate, segnale che la retroguardia grigiorossa sa rendersi pericolosa anche sulle palle inattive. In un campionato dove i dettagli spesso fanno la differenza, poter contare su centrali in grado di contribuire anche in attacco è un’arma in più.
Un altro aspetto che rafforza la sensazione di solidità è la profondità della rosa. Contro il Parma, Nicola ha dovuto rinunciare a Bianchetti per un colpo subito, ma l’ingresso di Ceccherini ha dimostrato come le alternative siano all’altezza. L’ex difensore di Verona e Fiorentina non solo ha retto senza difficoltà, ma ha anche aggiunto la sua esperienza a un pacchetto arretrato già rodato. E dietro di lui ci sono giovani come Faye e Folino, pronti a cogliere l’occasione e a garantire rotazioni importanti durante la stagione.
Tre gol subiti in quattro giornate non sono solo una statistica: sono il segnale di una squadra che ha imparato a resistere e a colpire nei momenti giusti. E in un campionato duro come la Serie A, la Cremonese sa che proprio da questa solidità potrà costruire il sogno di rimanere tra le grandi.
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