L'ANALISI
18 Settembre 2025 - 20:51
Un timeout di coach Luca Bechi
CREMONA - Il conto alla rovescia è finito. Sabato sera alle 20.30 al PalaRadi la Juvi Ferraroni Cremona alzerà il sipario sulla nuova stagione, affrontando un’avversaria di assoluto livello come Forlì. Per i gigliati sarà il debutto in un campionato che si annuncia, come sempre, lungo e complesso. A guidare la squadra c’è coach Luca Bechi, ormai volto familiare della panchina oroamaranto, che ha raccontato le sue sensazioni alla vigilia dell’esordio.
Coach, si riparte: la Juvi è pronta?
«Direi proprio di sì. Sabato sarà la prima occasione per misurarci con il campionato, che come ogni anno presenta subito ostacoli importanti. Forlì è una squadra di livello assoluto, lo ha dimostrato nel precampionato: un gruppo fisico, con individualità di spessore e tanta esperienza. Ma, lo sappiamo, in questa A2 non esistono gare semplici. Dalla prima all’ultima giornata troveremo avversarie capaci di metterci in difficoltà. La Juvi, però, sta bene: da quando abbiamo iniziato il lavoro in palestra ho visto entusiasmo, voglia di sacrificarsi e di crescere. Siamo una squadra giovane, con tanta fame. Questo è il punto di partenza migliore».
Il calendario spesso propone turni infrasettimanali molto impegnativi durante la stagione.
«Per fortuna si parte con una gara alla settimana per tre giornate. Poi il ritmo serrato della A2 è noto a tutti: quando arrivano i turni infrasettimanali diventa più complicato preparare le partite e recuperare le energie. Di fatto è il bello e il brutto di questa categoria. Per fortuna in questo avvio potremo concentrarci su una gara alla volta».
A proposito di identità: quale messaggio vuole trasmettere la sua Juvi?
«Lo scorso anno abbiamo fatto un’esperienza importante, che ci ha lasciato in eredità la consapevolezza di cosa serva per competere. Il nostro obiettivo è chiaro: crescere passo dopo passo, consolidarci, vincere più gare possibili. La salvezza diretta passa dalle quindici vittorie, e dobbiamo arrivarci attraverso il lavoro quotidiano, senza pensare troppo in là. Mentalità, disciplina e sacrificio: sono queste le parole chiave. Non possiamo mai abbassare la guardia, perché questo campionato non concede tregua. Ed è proprio questo il bello della stagione: la sfida continua ci rende più forti».
Lo scorso anno è cresciuto anche il rapporto con la città e con i tifosi. Quanto è importante questo aspetto?
«È fondamentale. Questo sarà il quarto anno della Juvi in Serie A e per me il terzo alla guida della squadra. Posso dire che il fenomeno Cremona si sta consolidando sempre di più. La scorsa stagione abbiamo creato un legame forte con i tifosi, che ci hanno sostenuto nei momenti chiave. Non è un processo che nasce in fretta: l’affezione si costruisce con il tempo, con i risultati ma soprattutto con l’atteggiamento. Noi dobbiamo dare tutto in campo, lottare su ogni pallone. Questo è l’esempio migliore per i ragazzi che giocano nelle nostre giovanili e per chi ci segue sugli spalti. Non promettiamo vittorie facili, ma promettiamo impegno totale per tutti i quaranta minuti».
Quali sono le emozioni personali alla vigilia di una nuova stagione?
«Ogni inizio porta con sé un po’ di tensione positiva. C’è la curiosità di vedere come risponderà la squadra, c’è la voglia di testare sul campo i progressi fatti in preparazione. Personalmente vivo questa sfida con grande motivazione: allenare la Juvi significa rappresentare una realtà che ha radici profonde nella pallacanestro italiana. E allo stesso tempo significa guardare avanti, con l’ambizione di crescere anno dopo anno e quel brivido iniziale non manca mai. Sabato voglio vedere una squadra coraggiosa, che non abbia paura di sbagliare e che sappia restare unita nei momenti difficili».
Il pubblico del PalaRadi può rappresentare un fattore?
«Giocare a Cremona è speciale, perché c’è calore, partecipazione e un entusiasmo che sta crescendo di stagione in stagione. Contro Forlì sarà già un banco di prova importante: avremo bisogno del sostegno della gente, del loro incoraggiamento nei momenti complicati. In cambio daremo ciò che abbiamo sempre promesso: lotta e determinazione».
Coach Bechi chiude l’intervista con un messaggio semplice ma diretto.
«Non guardiamo troppo lontano. Pensiamo a sabato sera, alla prima palla a due. Un passo alla volta, con la giusta mentalità. La Juvi è pronta».
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