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Grant: potenza e voglia di lavorare al servizio della Vanoli

Il classe 2002 presentato presso la sede del partner Keropetrol

La Provincia Redazione

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12 Settembre 2025 - 18:09

Grant: potenza e voglia di lavorare al servizio della Vanoli

Sasha Grant con Enrico Mainardi

CREMONA - «Questa estate ho perso un paio di chili, lascerò la medaglia di giocatore più grosso del roster al capitano Chris (Burns, ndr) ma anche io ho una discreta forza fisica, che rappresenta una parte importante del mio gioco. Adesso voglio raggiungere il massimo della forma per esprimermi al meglio in campo, ma non stupitevi quando vedrete alcuni avversari a terra per una mia spallata».
Dal QI cestistico di Aljami Durham alla potenza di Sasha Grant il passo è breve. La Vanoli ha presentato l’ala piccola sarda classe 2002 che rappresenta una delle novità del nuovo roster, che quest’anno ha spostato l’ago della bilancia più verso le doti fisiche. Il general manager biancoblù Andrea Conti ha introdotto il giocatore al fianco di Enrico Mainardi, amministrato delegato della Keropetrol che da oltre un decennio fa parte del ricco ventaglio di partner che scendono in campo al fianco della squadra.
«Per noi è sempre un onore portare il nostro nome in campo sulle maglie dei giocatori - ha detto Mainardi - perché ci sentiamo tifosi veri e non conto nemmeno più gli anni di collaborazione con la società. Da 15 anni la Vanoli viaggia ai piani più alti del basket italiano e si è tolta anche delle soddisfazioni vincendo dei titoli importanti. È una realtà affermata di cui siamo orgogliosi di fare parte. Il legame con Aldo Vanoli è sempre rimasto forte perché parliamo di una persona squisita».

«Sasha per noi è un giocatore in rampa di lancio. Lui ha già vissuto il basket in realtà importanti come Bayern e Reggio ma qua trova un’opportunità per arrivare a livelli più alti. La nostra idea è che possa consolidarsi in campo grazie all’esperienza».

Grant si presenta già con sensazioni positive dopo i primi giorni di lavoro sotto la guida di Gigi Brotto.
«Diciamo che finora sta andando tutto molto bene - dice Grant che tradisce il suo accento sardo - a parte un piccolo acciacco che mi ha fermato un paio di giorni. Ho conosciuto lo staff e la squadra e mi sono trovato subito bene a Cremona, stiamo costruendo buone abitudini».

A Grant non manca la cultura del lavoro, resterebbe in palestra tutto il giorno se potesse.
«Da ragazzo non ho mai pensato di essere dotato di un grande talento, per cui ho sempre dedicato molto tempo al lavoro per migliorare. Sono uno che ama lavorare e penso che sia così anche per i miei compagni di squadra. Siamo un gruppo in cui tutti abbiamo qualcosa da dimostrare e questo mi ha spinto a venire qui perché tanti ragazzi sono affamati. Insieme volgiamo fare uno sforzo in più per noi stessi e uno per l’altro. Per ogni sfida che si presenta io lavoro duro».

Che effetto faceva affrontare la Vanoli da avversario?
«Ogni sfida è stata una bella lotta. Mi ricordo che a Cremona siamo riusciti a rientrare in gara nell’ultimo quarto e poi avevamo vinto all’overtime, ma era stata difficile. Ho sempre portato tanto rispetto per la società e per i suoi giocatori».

A Cremona Grant ritrova l’amico Casarin.
«C’è grande intesa fra noi, sia in campo che fuori. Siamo cresciuti insieme tra nazionale giovanile e abbiamo giocato insieme anche a Verona. Ero molto contento quando anche lui ha deciso di venire qua, perché stiamo bene insieme».

L’esperienza nelle giovanili azzurre e in campo internazionale è un valore aggiunto per la squadra. Cosa pensi di poter dare alla Vanoli?
«Personalmente in azzurro vorrei provare l’esperienza della nazionale maggiore e spero di poterla fare. Provo a concentrarmi giorno per giorno per migliorare per me stesso e per raggiungere con i compagni di squadra obiettivi comuni. Voglio lavorare tutti i giorni per crescere e Brotto mi dà la possibilità di esprimermi e vedere le mie potenzialità. Nella Vanoli trovo una grande opportunità e dunque la decisione di venire qua è stata facile. I miei compagni di squadra condividono lo stesso valore. Farò di tutto per dare il mio contributo verso il successo».

Se Aljami ama la moda, Grant adora la musica.
«Mi piace molto la musica. Io suono la batteria, ma fa parte dei miei diversi hobby. In questo momento il focus è tutto sulla mia carriera».

Grant non riesce a nascondere il suo accento sardo.
«Sono nato in Sardegna da madre sarda e da papà anglo-giamaicano. Per 5 anni ho vissuto là, poi ci siamo spostati anche in Svizzera e in Inghilterra per seguire il lavoro di mio padre. Mi sento sardo e sono fiero di esserlo. Allo stesso tempo non ci sono mai stato ma apprezzo anche la Giamaica. I miei familiari stanno a Londra. Sono fiero delle mie origini».

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