L'ANALISI
28 Maggio 2025 - 18:04
L'Esperia dopo la conquista dell'A2
CREMONA - Il silenzio, il grido d’allarme, la speranza, la resa. Le montagne russe degli ultimi due mesi, in casa Esperia Cremona, sono terminate oggi come ogni tifoso non avrebbe voluto. La società di Viale Cambonino ha comunicato ufficialmente che non prenderà parte al prossimo campionato di serie A2 dedicandosi integralmente al settore giovanile.
Una decisione dettata dal senso di responsabilità che ha portato la dirigenza gialloblù, dopo attente riflessioni, a ritenere non percorribile l’ipotesi di un’altra stagione in cadetteria. Troppi i costi da affrontare per le risorse a disposizione. Eppure, non più tardi di qualche settimana fa, nell’ambiente era circolata insistente la voce di un colpo di coda. I procuratori hanno iniziato a diffondere ottimismo dicendo di aver ricevuto richieste e segnali di una iscrizione imminente.
Possibile fossero tentativi ottimistici di non dare tutto per perso dopo qualche interlocuzione positiva che, tuttavia, non ha portato al reperimento dell’intero budget necessario per sostenere un’altra stagione in A2. La seconda esperienza in A2 dell’Esperia, dunque, termina dopo tre stagioni sicuramente entusiasmanti, culminate nella prima fase della stagione 2023-2024 vissuta spesso in testa al girone prima che la corsa ai playoff venisse funestata dall’infortunio di Turlà.
La stagione appena passata è stata un po’ invece lo specchio di questi due mesi, un avvio in sordina, il cambio del tecnico, l’accesso alla Pool Promozione all’ultimo respiro prima di una seconda fase con poche soddisfazioni. La società ha ringraziato tutte le persone protagoniste di questo triennio in cadetteria, dalle atlete agli staff tecnici, dai dirigenti ai volontari addetti al servizio campo e ai tifosi.
Un congedo amaro che priva Cremona di una realtà di alto livello – pur se ancora attiva nel settore giovanile – e svuota il PalaRadi di una protagonista che pur faticando a richiamare sostenitori al palazzetto è sempre stata un riferimento in questi ultimi anni. Ora, con Casalmaggiore in bilico tra Cremona e Viadana, il rischio è che il volley di serie A sparisca definitivamente dalla città del Torrazzo.
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