Juvi: voglia di rivincita contro Torino

CREMONA - Ripartire dallo spirito mostrato contro Cantù. Trovare forza e fiducia dalla rimonta che ha portato la Juvi Ferraroni a sfiorare una impresa sul campo di Desio.
Coach Luca Bechi sa che la sua squadra «è viva» e pronta ad affrontare Torino.
«Il prossimo avversario ha un solido gruppo di italiani — spiega il coach — con tre elementi che sono stati riferimenti dell’Urania Milano come Severini, Landi e Montano. Giocatori esperti che conoscono la categoria a cui la società ha aggiunto due americani che oggi sono “scommesse vinte”, perché giocavano in campionati di livello più basso rispetto A2 italiana. Taylor e Ajayi producono insieme quasi 34 punti a partita, senza contare Ghirlanda e il capitano Schina che rappresentano la continuità del progetto. Torino ha faticato a inizio stagione, ma ultimamente ha vinto gare importanti. Si vedono la mano dell’allenatore e la qualità del gruppo».

Fatte le dovute premesse, Bechi conferma di essere abbastanza ottimista.
«Torniamo da Cantù con zero punti ma una serie di indicazioni positive a cominciare dal fatto che la squadra è viva e ha giocato una partita a viso aperto. Ha recuperato uno svantaggio importante ed è arrivata a colmare 20 punti di distacco. Chiaro che Cantù, con una rosa profonda e rotazioni importanti, nel finale è riuscita a spezzare la nostra voglia di vincere. Però i ragazzi migliorano. Da quando abbiamo potuto lavorare con continuità si vede la crescita di forma di elementi come Massone e Zampogna».

In casa oroamaranto c’è voglia di riprovarci.
«C’è desiderio di rivincita. L’attitudine è buona, lo spirito di squadra è buono, abbiamo voglia dei due punti e la squadra si aiuta in campo».

Torino può essere la gara della conferma per una Juvi solida?
«La vedo come una partita sicuramente importante, nel senso che tutte le partite sono importanti, sicuramente a Desio non siamo andati a fare una scampagnata. Il nostro focus è essere competitivi e lavorare con attenzione e responsabilità. Non ci sono scorciatoie, si deve lavorare e sono fiducioso».