L'ANALISI
BASKET: PICK AND ROLL
20 Novembre 2024 - 11:12
Corey Davis e la gioia dei giocatori della Juvi Ferraroni dopo la vittoria
CREMONA - Alzi la mano chi, almeno per un istante, ha creduto al miracolo, all’impresa impossibile, al successo di Davide su Golia, della ‘piccola’ Cremona sulla ‘grande’ Milano. Alzi la mano chi, dopo la rimonta della Vanoli dal meno 18 (36-54) del 20° minuto al più uno prima del 34° (74-73) e poi del 35° (76-75), ha creduto che la squadra di Aldo Vanoli potesse fare lo sgambetto al team di Eurolega del patron ‘Re’ Giorgio Armani. Sono sincero, io ho pensato davvero che – come successo qualche stagione fa – Milano potesse cadere al PalaRadi soprattutto per lo spirito, la combattività, la ricerca delle migliori soluzioni da parte dei biancoblu nella seconda parte del match di lunedì sera. Una Olimpia reduce dalla settimana con il doppio impegno esterno in Europa, prima beffata il martedì a Berlino e poi capace il venerdì di andare a vincere a Belgrado in casa del Partizan. In vista del prossimo match di domani al Forum contro il Maccabi Tel Aviv, coach Ettore Messina sperava di poter fare rifiatare a Cremona alcune delle sue stelle di prima grandezza, in particolare Nikola Mirotic, Zack LeDay e Fabien Causeur (in tribuna, con l’infortunato Josh Nebo, è stato mandato Leandro Bolmaro), mentre la gara con la Vanoli è stata l’occasione per il ritorno soft di Shavon Shields e Ousmane Diop. Il perentorio rientro in partita nel terzo quarto da parte di Corey Davis e soci, ha scombussolato i piani di Messina, e non è un caso che l’input al successo milanese negli ultimi 5 minuti sia arrivato proprio da Mirotic, LeDay e dall’immarcabile Armoni Brooks, top scorer di serata con 31 punti realizzati grazie al 7 su 10 da tre punti e un complessivo 12 su 15 dal campo. Ogni volta che armava il tiro era un canestro spezzagambe. Devastante.
E’ piaciuta molto la Vanoli scesa in campo dopo l’intervallo lungo, e pare dopo un lungo discorso in spogliatoio da parte del tecnico Demis Cavina a far scattare la scintilla dopo un primo tempo alquanto moscio e troppo arrendevole; il coach bolognese, vista la scarsa incisività di Tajion Jones e Paul Eboua, è ripartito con un quintetto inedito formato da Davis, Payton Willis, Luca Conti, Stefan Nikolic e Tariq Owens. Sulla spinta di Davis (8 assist), la squadra cremonese è sembrata rinata, rinvigorita, con CD#5 capace di innescare (finalmente) a dovere la fisicità di Owens, autore di 16 punti con diverse schiacciate (ma pochi rimbalzi catturati) e un paio di triple che anche lo scorso anno a Napoli tendeva a infilare nella retina con regolarità. Conti ha difeso come un forsennato (qualche minuto in più se lo meriterebbe sempre), lo stesso ha fatto Nikolic che alla fine è andato pure in doppia cifra (11 punti), mentre un discorso a parte, secondo me, merita Willis. La guardia dell’Arkansas è stata ingaggiata perché in grado di segnare molti punti; con Milano ne ha messi 12 con due triple e alcuni canestri impossibili da due, ma – se posso permettermi – non si è visto un blocco che è uno per metterlo nella condizione di ‘sparare’ quel suo tiro mortifero. Non a caso Milano è stata molto aggressiva in difesa su Payton, il quale ogni canestro segnato se l’è dovuto sudare faticando oltre il dovuto per liberarsi dalla marcatura, arrivando inevitabilmente stremato nei minuti decisivi. Per quanto riguarda gli altri biancoblu, Phil Booth (chiamato a sostituire l’infortunato Trevor Lacey) e Federico Zampini hanno dato un buon contributo, mentre Federico Poser deve cercare di mettere in campo maggiore aggressività e fisicità. Rimane il capitolo Eboua, anche con Milano (società per la quale è sotto contratto) lontano parente del giocatore visto lo scorso anno nell’ultima fase di stagione; e il problema sta diventando decisamente serio (con l’Olimpia Cavina è stato costretto a panchinarlo a lungo), visto che la Vanoli deve salvarsi e ha bisogno dell’apporto più che sufficiente da parte di tutti i propri giocatori. E non va la scarsa incisività di Jones, troppo discontinuo sin qui nel rendimento. Ora c’è la pausa del campionato per gli impegni della nazionale italiana; al rientro si dovrà cambiare decisamente il passo anche se il 1° dicembre si tornerà in campo sul difficilissimo parquet di Trapani.
Finalmente! Ebbene sì, dopo aver infilato cinque sconfitte consecutive (dell’ultima a Cento ne parliamo dopo), caratterizzate da una netta involuzione del gioco di squadra che avevamo apprezzato nelle prime sei giornate di campionato, la JuVi Ferraroni si è sbloccata e con una prestazione collettiva da applausi ha riassaporato il gusto dolce della vittoria, domando una formazione alquanto ostica come la Real Sebastiani Rieti, sesta forza della serie A2. I ragazzi di coach Luca Bechi, contro i laziali, hanno ritrovato determinazione, cuore, buone percentuali di realizzazione, una difesa aggressiva che ha tenuto costantemente in scacco gli avversari, ma soprattutto ha ritrovato quell’asse play-pivot che nelle precedenti prestazioni era misteriosamente diventato inconsistente (anche se l’infortunio occorso a Massone ha indubbiamente inciso). Contro Rieti la JuVi Ferraroni ha avuto prestazioni di alto livello da tutti i comparti.
In cabina di regia Federico Massone (mio personale mvp del match alla pari di La Torre) non solo ha segnato con continuità (15 punti), ha anche servito assist, catturato rimbalzi, fatto giocare i compagni con autorità, a lungo affiancato dall’altro regista Gianmarco Bertetti, novità introdotta da Bechi che ha invece alternato (per evitarne, crediamo, uno spreco eccessivo di energie e sbaragliare in campo le aspettative avversarie) le guardie Isiah Brown ed Eddy Polanco, anche questa volta entrambi in doppia cifra e ‘coltelli incandescenti’ nella difesa avversaria. Mentre il capitano Lorenzo Tortù ha giganteggiato nelle due parti del campo, i lunghi Alessandro Morgillo, Simone Barbante e Yannick Giombini hanno ritrovato concretezza nelle due aree colorate vincendo la lotta sotto i tabelloni (va bene la generosità ma sarebbe bene limitare qualche fallo inutile lontano dal ferro) e contenendo il miglior rimbalzista del campionato qual é Skylar Spencer. Una citazione a parte merita Andrea La Torre, la cui difesa individuale sul peperino Jazz Johnson è pari ad un vero capolavoro di intelligenza tattica, capace di non far accendere un giocatore molto pericoloso sia in fase di costruzione del gioco sia nelle conclusioni individuali. Ma la vittoria, alla fine, è merito del gruppo, di ogni singolo giocatore che ha messo le proprie capacità al servizio del collettivo. Certo, vanno ulteriormente perfezionate alcune situazioni sia difensive sia offensive (quando si è avanti nel punteggio si dovrebbero gestire meglio le conclusioni e non affrettarle, ma forse vorrebbe dire snaturare il gioco di questa squadra), soprattutto va ritrovata la continuità di rendimento. Come detto in apertura, il doppio impegno settimanale si era aperto mercoledì scorso sul campo della Sella Cento, partita che si è conclusa con una sconfitta di un punto grazie ad un tiro libero decisivo per i romagnoli allo scadere. Quello che resta impresso nella memoria è la sensazione di ennesima occasione gettata alle ortiche da parte dei ragazzi juvini, i quali ad un certo punto hanno avuto ben salde in mano le redini dell’incontro, salvo poi rovinare tutto incappando in un blackout generale che ha compromesso l’eventuale esito positivo. Ma anche nel finale punto a punto alcune scelte sconsiderate e la poca concretezza sotto i tabelloni hanno avuto un ruolo importante. Insomma una partita che si poteva e doveva vincere. Argomentazioni, queste, che potranno essere valutate con calma e attenzione nelle prossime due settimane, visto che la JuVi Ferraroni – considerato il rinvio a mercoledì 11 dicembre della gara di Cantù inizialmente in calendario domenica 24 novembre - tornerà ora in campo domenica 1 dicembre a Udine, mentre il prossimo impegno casalingo è fissato per sabato 7 dicembre alle 20.30 contro Forlì, seguito domenica 15 dicembre alle 18 dal match del PalaRadi con Torino. In vista di questo tour de force di fine anno (nel mese di dicembre la JuVi Ferraroni disputerà sei incontri, dei quali due casalinghi e quattro in trasferta), lo staff tecnico guidato da Luca Bechi ha deciso di proseguire con gli allenamenti come da tradizione durante la settimana, mentre i giocatori potranno usufruire di due giornate di riposo domenica 24 e lunedì 25 novembre.
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