L'ANALISI
08 Agosto 2024 - 20:19
CREMONA - Si sente il re del mercato? «No». Simone Giacchetta, direttore sportivo della Cremonese, non cerca i fari della ribalta ma sa di aver fatto un grande lavoro. «Quello che abbiamo costruito è frutto dell’impegno di una proprietà sempre presente che permette a tutti quanti di lavorare al meglio. Cremona è un posto dove i calciatori vengono volentieri. Per la solidità della struttura, per la serietà di come si lavora e per il progetto».
Sette acquisti, tutti importanti e alcuni importantissimi. Pensa che ci sia qualcuno che ha lavorato meglio?
«Palermo e Sampdoria hanno fatto cose importanti. Ma noi guardiamo a casa nostra».
Quale è stata la trattativa più complessa?
«Forse la prima, quella di Fulignati e Vandeputte. C’erano molte squadre interessante a questi due giocatori. Abbiamo dovuto lottare, ma hanno scelto la Cremo. Tutte le trattative hanno avuto le loro difficoltà. Anche le ultime di Bonazzoli e Barbieri. Ma di certo siamo soddisfatti».
E non è finita qua.
«Diciamo che in questo momento è stato fatto il 95% della rosa. Volevamo dare in mano a mister Stroppa un gruppo competitivo. Adesso dobbiamo sfoltire un po’ il gruppo. Alla fine, a seconda delle uscite, vedremo se si potrà sistemare ancora qualcosa in qualche reparto. Al di là di tutto dobbiamo rispettare la lista dei 18 calciatori over come limite massimo».
Marco Nasti è un under...
«Nasti sarebbe una bella cosa... Lo considero tra i giovani più promettenti italiani. Ha un grande valore tecnico e per la Cremonese sarebbe un innesto importante anche dal punto di vista patrimoniale. Ha però l’attenzione di tanti club di serie A. Dovrà scegliere lui quale strada intraprendere per il suo processo di crescita. Credo che tra qualche anno diventerà uno dei bomber d’area più importanti nel nostro panorama. Vediamo».
De Luca, Bonazzoli, Tsadjout, Vazquez, Falletti, Buonaiuto, forse Nasti. In attacco c’è un oggettivo sovraffollamento?
«È evidente che tra gli attaccanti e chi gioca a ridosso delle punte ci siano troppi giocatori. Sono per la concorrenza, ma a questo punto diventerebbe deleteria. Vogliamo dare dei giocatori importanti a mister Stroppa, funzionali al suo gioco ma non complicare troppe le cose. Andranno fatte delle scelte, con equilibrio. È chiaro che qualcuno debba uscire, nonostante il valore assoluto di tutti quanti».
Colpisce il fatto che siano arrivati solo giocatori di proprietà. Anche un giovane promettente come Barbieri dalla Juve.
«Avevamo detto che alla Cremonese sarebbe servita una rinfrescata. Stiamo iniziando una nuova stagione, ma vogliamo anche costruire una base per il futuro. Abbiamo giocatori in rosa che hanno dato tantissimo per i nostri colori, ma che difficilmente potranno rappresentare il nostro futuro. L’obiettivo è avere un bel mix per non dover fare rivoluzioni in futuro. Il presente dice che daremo una rosa importante al mister, anche perché lo scorso anno abbiamo un po’ pagato gli infortuni nel momento decisivo. Parlo dei portieri, di Collocolo, di Buonaiuto. Questa volta non vogliamo farci rallentare da problemi di questo tipo».
Mister Stroppa sta provando anche il modulo a 4 dietro. Cosa ne pensa?
«Nel precampionato abbiamo provato cose nuove. L’attitudine di mister Stroppa è quella di giocare con il 3-5-2, ma credo che si sia trovata un’alternativa che possa darci una mano. Ma al di là dei numeri sarà importante l’atteggiamento. Il nostro allenatore vuole giocatori offensivi e avere il controllo del gioco».
Parallelamente c’è stato del lavoro da fare anche per costruire la Primavera neopromossa in ‘serie A’.
«Andiamo alla scoperta di un campionato nuovo, sia per i ragazzi che per la società. Parliamo di un livello altissimo dove a fine anno escono i calciatori per le squadre di serie A e B. Abbiamo costruito un gruppo che può tenere il passo delle altre. Paradossalmente è più complicato trovare dei giovani di livello che calciatori per la prima squadra. Un ricambio per noi era obbligato, ma vogliamo dare spazio ai ragazzi che in questi anni sono cresciuti con noi. Sei giocatori della Primavera hanno fatto tutta la preparazione con la prima squadra e speriamo che possano tornare alla loro realtà con una mentalità diversa e arricchiti del percorso fatto».
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