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BASKET SERIE A2

Juvi: "Pronti per fare la storia"

Coach Bechi parla della stagione e dei primi playoff di sempre per la Ferraroni

Lucilla Granata

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redazione@laprovinciacr.it

01 Maggio 2024 - 11:00

'La Juvi, Max Allegri e una nuova crescita'

Coach Luca Bechi

CREMONA - Una stagione lunga, per altro non ancora finita, ma davvero molto soddisfacente. La Juvi Ferraroni Cremona, ha festeggiato con anticipo non solo la salvezza per il secondo anno consecutivo in serie A2, ma anche l’accesso ai playoff per la prima volta nella sua storia e grande merito in questo, lo ha coach Luca Bechi.

Un lungo percorso.
«Quando siamo partiti, l’estate scorsa, trovando l’accordo con la società grazie al ds Marco Abbiati, ho da subito partecipato alla progettualità della società con passione. L’idea e l’obiettivo principale erano salvarsi. Il campionato era molto più difficile rispetto a quello precedente, perché il 25% delle squadre era destinato alla retrocessione, ben sei squadre vista la formula. Sapevamo che sarebbe stato difficile, ma abbiamo deciso di farlo comunque insieme».

I passaggi?
«Si trattava di costruire un gruppo praticamente dal nulla. Gli unici che erano rimasti dal primo anno di A2 erano infatti Vincini e Giulietti e per altro Giulietti si è fatto male subito, quindi... C’erano inoltre degli equilibri di bilancio da rispettare e dunque abbiamo cercato di costruire la miglior squadra possibile all’interno del budget».

Un obiettivo centrato al 100%.
«Nella regular season il rendimento è stato certamente molto buono in effetti. E superiore alle aspettative. Anche in una fase Orologio molto complicata siamo riusciti comunque a fare abbastanza bene. Non ci siamo infatti solo salvati in anticipo, ma abbiamo centrato anche i playoff».

Playoff che sono il giusto riconoscimento per il lavoro fatto?
«I playoff sono un riconoscimento per tutti. Per chi ha investito in questa squadra e per chi ha lavorato seriamente sul campo. Confrontarsi con i migliori sarà bello, perché Udine insieme a Trapani è indubbiamente una delle migliori squadre del nostro campionato e la sfida di domenica sarà un premio per quello che abbiamo fatto».

State già pianificando il futuro?
«Ora siamo concentrati sul presente anche perchè le formule cambieranno e dobbiamo capire quante squadre retrocederanno. In questo momento pensiamo alla trasferta di Udine con due partite molto impegnative. I playoff vanno affrontati uno step alla volta».

Di fatto però qualcosa è già cambiato. Qualche giocatore importante se ne è andato e avete dovuto fare i conti anche con assenze impreviste.
«Quello che è successo è stato frutto di una serie di valutazioni che ci hanno dato anche la possibilità di capire i ragazzi che avevano giocato meno, come avrebbero risposto alzando l’asticella delle loro responsabilità. La squadra che si prepara ad affrontare i playoff è diversa da quella di partenza, ha equilibri diversi, ma non per questo partiamo battuti o dimessi. La formula del campionato è stata complessa quest’anno e il risultato della parte finale di una riforma decisa dalla Lega. Doveva completarsi in tre anni arrivando a 20 squadre e ora ci siamo. Una scrematura notevole considerando che si partiva da 32. L’anno scorso la Juvi Ferraroni si è salvata già superando uno scoglio importante. Quest’anno abbiamo compiuto un ulteriore step. E l’anno prossimo sarà ancora più tosta considerando che si ridurranno le squadre di altre 4 unità scendendo a 20. C’è chi dice che ne retrocederanno 2 e chi 3. Ci saranno ulteriori valutazioni da fare. E capire chi saranno i protagonisti al termine di play off e playout. Le formule le decideranno poi».

Con la società ha già parlato della prossima stagione?
«Da parte della proprietà è stata espressa una volontà di rinnovo che ho accolto con piacere perché testimonia e certifica la bontà del lavoro fatto, ma poi abbiamo subito parlato d’altro. Ascolterò con piacere quando sarà il momento, quale proposta mi verrà fatta. Io mi sono trovato bene a Cremona, ho apprezzato serietà e correttezza del club, ma per il momento c’è stata solo la manifestazione di una volontà».

Cremona è un caso quasi anomalo. Una città piccola con due squadre maschili tra A e A2.
«Il basket tradizionalmente è così. Non cresce nelle metropoli, ma in realtà più piccole. Pensate a Verona, Udine, Trapani, o alla grande tradizione di Cantù».

Un pronostico su chi sarà promosso in A?
Difficile dirlo perchè ci sono molte variabili. Forlì che per me era la candidata principale alla vittoria del campionato, ha perso l’americano che si è rotto il tendine d’Achille... È l’imponderabile. Al momento è diventata Trapani la squadra da battere per me. Anche Udine è attrezzata per fare il salto di categoria. Sono 3 anni che inseguono la promozione».

Domenica si riparte proprio da Udine.
«La settimana scorsa ci è servita per recuperare dai tanti acciacchi, questa speriamo di lavorare bene e al completo. Al momento stanno tutti bene, ma ne abbiamo viste talmente tante quest’anno, che preferisco non esprimermi. Comunque andrà siamo pronti per goderci questa avventura».

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