Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

BASKET SERIE A

Davis: gnocchi, poesie e quella scommessa

La nuova guardia americana della Vanoli ospite in redazione al giornale La Provincia

Lucilla Granata

Email:

redazione@laprovinciacr.it

21 Marzo 2024 - 19:21

Davis: Gnocchi, poesie e quella scommessa

Corey Davis in redazione

CREMONA - È arrivato da poco meno di due settimane e domenica scorsa ha già segnato ben 19 punti all’esordio. Approdato a Cremona dalla Spagna, Corey Davis Jr è stato fortemente voluto per restituire energia e fiducia a canestro al gruppo e sembra che in questi pochi giorni, stia riuscendo già in entrambi gli obiettivi. Sorridente, simpatico e molto intelligente, ha visitato con interesse la nostra redazione, guardando divertito, le prime pagine appese ai muri, soprattutto quelle dedicate alle imprese della Vanoli. «È bello stare qua. Adoro l’Italia. Sono felice della mia prima partita in biancoblù, ma chi sono davvero, si inizierà a vedere meglio dalla prossima, in casa con Venezia».

Non è facile arrivare in corsa in una squadra già ampiamente rodata e con diverse responsabilità da caricarsi sulle spalle, ma per lui tutto questo è benzina per il motore. «È stato molto motivante arrivare qui sapendo che volevano da me cose importanti. Avendo fatto ormai 6 stagioni da professionista, ho maturato un’esperienza tale per cui è più semplice adattarmi a squadre come la Vanoli che ad una come la Virtus Bologna. Entrare a stagione in corso e lottare per la salvezza è stimolante. E poi a me piace così tanto l’Italia. Mi trovo benissimo con la gente, amo il cibo, tutto».

Inevitabile dunque chiedergli se gli piacerebbe restare qui anche la prossima stagione. «Al momento penso solo al prossimo incontro. Poi ragioneremo sul futuro. So di essere stato preso per queste sette partite con un obiettivo ben chiaro e sono focalizzato su questo, ma lo cercavo il ritorno in Italia, perchè qui mi sento a casa, avvolto da un’atmosfera calda, davvero davvero bella».

Poco meno di due settimane a Cremona e si è già perfettamente inserito con i compagni di squadra. «Sì perchè è un gran gruppo, fantastico. I ragazzi mi hanno accolto alla grande e devo dire che me lo aspettavo perchè si percepiva anche da fuori che c’era armonia. Con gli americani poi, ho legato subito. Anche ieri sera abbiamo cenato insieme a casa di Wayne (Mc Cullough, ndr). Ha cucinato sua moglie, è stata una bella serata, trascorsa tutti insieme».

Portare energia, dare la carica, non è sempre facile. Ma a Davis viene naturale fin da bambino. «L’energia la prendi ovunque, anche dalla gente che hai intorno, che ti parla, che ti sostiene. Poi semplicemente giocare a basket a me dà energia. È il mio modo di stare in campo a trasmettermela, fin da quando ero piccolo. Giocavo sempre e avevo persone intorno che mi spronavano a giocare. E quella voglia di stare sul parquet e dare tutto, non l’ho persa mai. Ce l’ho dentro l’energia e quindi la condivido in modo naturale e volentieri. Il basket è divertimento, questo è il mio stile».

Prima di arrivare a Cremona, aveva sentito parlare della città e della Vanoli da chi ci aveva giocato prima di lui, come Fabio Mian (compagno a Trieste) e quindi si era già fatto un’idea di quello che avrebbe trovato. «Non conoscevo americani che avessero giocato qui, ma conoscevo Fabio. Negli Stati Uniti si conoscono le squadre italiane che fanno le coppe europee, il campionato italiano è seguito, ma per lo più si guardano solo le squadre di alta classifica... Milano, Bologna. Non molte altre».
Che ama l’Italia si percepisce e come quasi tutti, apprezza soprattutto la tavola. «Adoro gli gnocchi. Sono stati il mio primo pranzo quando sono riatterrato qui. Ho proprio una passione viscerale per quel piatto. Li mangerei a colazione, pranzo e cena».
Gli facciamo una promessa. Se contro Venezia aumenterà ancora i punti a referto e toccherà quota 25, gli cucineremo gnocchi fatti a mano. Ride «Ci sto. Un extra stimolo...».

Corey va pazzo anche per i videogames e scrive poesie. Alcune le ha sul telefono. Altre su quaderni. Ha anche una linea di abbigliamento. Si chiama Lost Soul e tra un paio di mesi lancerà la prima collezione. Mille interessi, ma non la politica. «In famiglia, ci hanno abituato semplicemente ad aiutare chi ne ha bisogno. La seguo sì, ma alla giusta distanza...».
L’idolo è Lebron James. Gli chiediamo dell’ italiano, che capisce un po’, ma non si arrischia a parlare. Tanto per lui, conta che a farlo, sia il campo.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400