L'ANALISI
11 Marzo 2024 - 20:09
CREMONA - Continua il momentaccio che più nero non si può delle formazioni cremonesi impegnate nei due massimi campionati cestistici nazionali. Brutto kappao interno in serie A per la Vanoli che cede senza dare segnali di ripresa a Pistoia, risultato che complica il percorso verso la salvezza. Niente da fare per la Ferraroni JuVi in A2, uscita sconfitta dalla trasferta sul campo della Apu Udine, tra le candidate al salto di categoria; per gli orogranata si tratta del sesto ko consecutivo.
SERIE A
No ragazzi, così non va. È dal termine della gara di domenica sera al PalaRadi che cerco un appiglio positivo nella prestazione della Vanoli contro Pistoia; ci provo ma non ci riesco, perché stavolta non c’è proprio nulla da salvare. Ne abbiamo parlato anche la scorsa settimana, l’importanza della gara con i toscani era vitale per evitare di venire pericolosamente risucchiati dalle sabbie mobili del fondo classifica. Ci si aspettava una squadra all’arrembaggio dal primo all’ultimo secondo, giocatori in campo col coltello tra i denti per dimostrare di valere la categoria senza se e senza ma, di ricacciare al mittente le brutte recensioni rimediate dopo le prestazioni di questa seconda parte di stagione. Invece, ecco presentarsi sul parquet amico una squadra sempre in difficoltà, priva di voglia di lottare, incapace di trovare soluzioni adeguate per arginare un avversario tosto ma, diciamolo, ampiamente alla portata. O almeno, alla portata di quella Vanoli ammirata nel girone di andata, sicuramente non della Vanoli attuale, la versione spenta e inconcludente. «Se giochiamo così non ne vinciamo più nemmeno una», sentenziava un tifoso mentre lasciava mestamente il PalaRadi; altri invece, e fa male, se ne sono andati ben prima della sirena finale. Pur attaccandosi a tutta la fiducia del mondo, come dargli torto? Spiace coach Demis Cavina, ma non ci si può più attaccare alla desolante prestazione nel tiro da tre punti (3 su 30) - «Mai vista una cosa del genere», ha dichiarato il tecnico nel dopo gara – o all’ennesimo infortunio. Il problema è più grande, ci troviamo di fronte ad una squadra che appare svuotata, che lotta in difesa ma che in attacco sembra allo sbando. Se non entra il tiro dalla lunga distanza, allora siamo fritti non essendoci una alternativa valida. Se non segna Denegri, grande sorpresa del campionato ma fatto di carne e ossa, non si sa che pesci pigliare. Non si può più nemmeno continuare a sperare che prima o poi si sblocchino le due guardie americane Zegarowski e McCullough, il campionato dice che serve ben altro per veleggiare a questi livelli. Commento troppo duro? Mica tanto se analizziamo il girone di ritorno, con la Vanoli che su sette gare disputate ne ha vinte solo due (con Trento e Napoli), lasciando punti preziosi in particolare a Varese, Brindisi (in trasferta) e ora Pistoia. Lo ribadiamo: non è possibile sperare nei risultati delle concorrenti dirette, con Treviso – prossima avversaria – che ha mosso la classifica e con Pesaro che ha dato segnali di risveglio dopo il cambio di panchina e nuovi innesti. Segnali che, a questo punto, dovrà necessariamente dare anche la Vanoli domenica al Palaverde di Villorba. Altrimenti sono guai.
SERIE A2
Il calendario della fase Orologio non sta certo dando una mano alla Ferraroni JuVi, impegnata domenica scorsa sul campo della forte Apu Old Wild West Udine. La voglia di reagire al periodo nero da parte della squadra di coach Luca Bechi si è vista indubbiamente, con i gigliati che hanno iniziato il match col giusto piglio, creandosi anche un piccolo vantaggio mantenuto sino all’inizio del secondo parziale, quando la squadra friulani ha trovato le giuste contromisure e innescato la quinta marcia; e per la JuVi è stata notte fonda. Si è così concretizzata la sesta sconfitta di fila, e vista così è chiaro che la pressione sui giocatori cremonesi cresce sempre di più, in parallelo alla voglia di dimostrare di non essere una squadra che merita una serie negativa di questo tipo. È ora che Shahid e compagni facciano vedere di che pasta sono fatti davvero, lavorando ancora più duro in palestra, con il supporto dello staff tecnico non solo dal punto di vista del gioco e del fisico, ma anche dal punto di vista mentale. Magari ripartendo dal vecchio adagio che indica in una difesa che funziona a perfezione il miglior carburante per il motore dell’attacco. Occorre fermare l’emorragia in atto e serve come non mai una vittoria che porti ossigeno e autostima ad un gruppo che sta soffrendo psicologicamente il momentaccio; e domenica, a tal proposito, arriva il recupero in trasferta con l’Umana Chiusa, formazione fanalino di coda del girone Rosso ma tutt’altro che arrendevole, avendo nell’ultimo turno fatto lo sgambetto nientemeno che a Cantù. Dunque un’occasione d’oro a disposizione della Ferraroni JuVi per sbloccarsi e tornare a gustare il sapore del successo; ma si dovrà fare molta attenzione e, soprattutto, i ragazzi gigliati dovranno sfruttare al massimo le armi della compattezza, del cuore e della lucidità, dimostrando il grande attaccamento alla maglia ammirato nella prima parte della stagione. Fortunatamente la JuVi avrà il vantaggio di poter scendere in campo consapevole della situazione di classifica comunque ancora favorevole, che la vede al sesto posto del girone Verde e con quattro punti di vantaggio sulla nona posizione occupata dalla Luiss Roma. Certo, con cinque partite ancora da disputare in questa seconda fase, il distacco non è certo rassicurante e l’obiettivo dei primi otto posti rimane in bilico. Ma la Ferraroni JuVi ha tutto quello che serve per raggiungere il traguardo.
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