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LA STORIA

La linea tra Soresina e il Ghana

Kamal vuole aprire in Africa il centro sportivo iniziato dal nonno

Luca Bozzetti

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01 Marzo 2024 - 14:35

La linea tra Soresina e il Ghana

Frank Kamal

SORESINA - Mancava da 12 anni a Koforidua, capitale della regione orientale del Ghana, città nella quale Frank Kamal, centrale della Soresinese, è nato e cresciuto prima di lasciarla a 9 anni per raggiungere l’Italia, precisamente Gardone Val Trompia.

Ci spieghi.
«Sono tornato la scorsa estate e ho infilato nella valigia di ritorno sensazioni ed emozioni che voglio portare dentro di me e che voglio trasformare in qualcosa che rimanga tangibile».

Il difensore centrale rossoblù ha iniziato dalle fondamenta, quelle lasciate dal nonno Alhaji: l’obbiettivo è riaprire e ampliare il progetto della scuola calcio che era stata creata dal suo parente per poi essere chiusa dopo la morte nel 2013.
«Mio nonno aveva creato la scuola calcio come mezzo educativo che distogliesse i giovani dalla malavita e altre complesse situazioni sociali. In sua memoria voglio ripristinare questo progetto per restituire, in qualche modo, ciò che la vita e lo sport mi hanno dato. Vorrei aiutare altri bambini come me».

Grazie all’aiuto del papà, Kamal ha preso contatto con le autorità locali per l’acquisto del terreno su cui era edificata la vecchia scuola cacio, comprensiva di un campo da gioco e una palestra. Il metaforico ponte che Frank sta costruendo ha già le sue fondamenta: la Hope Stars Academy un’associazione di volontariato creata, appositamente per fare decollare il progetto.
«Investiamo del nostro e l’obiettivo finale è riuscire ad autofinanziarci. Il focus primario è creare un campo sintetico, degli spogliatoi e avere un’illuminazione.

Insieme alla creazione della Odv, Kamal, ha già dato il via ad altre attività parallele, che serviranno per finanziare il progetto: la prima insieme all’amica stilista Giorgia Bertoli è stata la linea di abbigliamento LOG (acronimo di Love of the Game).
«Tolti i costi di gestione tutto ciò che resterà della vendita andrà all’associazione, con la quale intendiamo organizzare alcune iniziative di raccolta di fondi per sostenere il progetto finale che consiste nel voler realizzare uno spazio strutturato e adeguato dove poter attivare proposte sportive ed educative aperta e rivolta a tutto il territorio».

Far del bene dopo aver raccolto del bene, un gesto di riconoscenza e umanità che Frank descrive così.
«Le motivazioni che mi spingono a fare tutto ciò è che sono legate in primis alla mia sensibilità in materia di solidarietà. L’obiettivo principale è quello di generare un impatto positivo attraverso lo sport, sottolineando l’importanza di alcuni valori come il rispetto, la collaborazione e l’umiltà. Il messaggio è quello di servirsi dello sport come strumento di integrazione e inclusione sociale».

Il calcio gli ha dato la possibilità di diventare ciò che è, di affermarsi come uomo prima che come atleta ma, Kamal non dimentica da dove è venuto e ora che ha i mezzi per dire grazie vuole usarli per dare a chi ha poco.

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