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BASKET SERIE A

Vanoli: "Mancano due-tre vittorie"

L'assistente Brotto dei biancoblù: "La salvezza è più vicina, ma niente calcoli"

Lucilla Granata

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redazione@laprovinciacr.it

14 Febbraio 2024 - 18:06

Vanoli: "Mancano due-tre vittorie'

Coach Gigi Brotto

CREMONA - «Come ha detto bene Demis Cavina nel dopo partita contro Napoli, non ci sono mai mancate le prestazioni, ma per qualche settimana, solo i risultati. Il premio della vittoria». In perfetta linea con il primo allenatore, Gigi Brotto, assistant coach della Vanoli, fa il punto sul momento della squadra. «Di certo il successo di domenica è stato molto molto importante, non per recuperare la serenità, che francamente nessuno di noi aveva perso, ma perché ci ha rimesso a distanza dalle squadre che ci stanno dietro. Inoltre, per come è maturato, ci ha fornito conferme sul fatto che la nostra maniera di agire, di concepire il basket, di preparare le partite, è quella giusta».

A questo punto secondo lei qual è la quota salvezza?
«Diciamo che dipende anche dai risultati delle altre squadre. Direi 22 con gli scontri diretti a favore. Dovrebbe essere quella la quota o al massimo 24 per la super certezza. Noi però non siamo abituati a fare calcoli. Come filosofia di squadra, cerchiamo di vincere partita per partita. Però verosimilmente è quella la quota parlando di numeri. E quindi sulla carta mancherebbero due o tre partite. A meno che chi sta dietro di noi non tenga una media vittorie del 60%... Difficile considerando che quello è un ruolino di marcia da prime in classifica».

Le manca mai il ruolo di primo allenatore?
«Onestamente non mi manca perchè io mi calo sempre, per carattere, nel ruolo che ho in un determinato momento. Ho avuto questa occasione e sono felice di averla colta. Mi è piaciuto fare il capo allenatore, è una cosa bella, ma fare l’assistente mi piace. Entrambi i ruoli hanno aspetti positivi e negativi, serve viverli nel modo giusto. Mi piaceva la mia vita professionale di prima, mi piace quella che faccio adesso. Sono un uomo appagato».

Il rapporto con Cavina com’è?
«Il mio ruolo è quello di affiancarlo sul lavoro, cercare di aiutarlo nella gestione del gruppo per quelle che sono le mie doti umane e tecniche. Un rapporto il nostro, che è andato in crescendo. Abbiamo imparato ad aiutarci a vicenda e ora, col tempo, è andato anche oltre al lavoro. Siamo sempre più in sintonia. Abbiamo imparato a conoscerci, apprezzarci, capirci. Lo definirei: ‘plastico’. Ha momenti magari più alti, altri più ruvidi, ma sempre propositivi».

Quali sono secondo lei le principali caratteristiche della Vanoli di quest’anno?
«Grande disponibilità e grande etica del lavoro. Da parte di tutto il gruppo. È davvero bello poter lavorare così».

Se dovesse fare un pronostico sulla Coppa Italia, avrebbe una favorita?
«Ne parlavamo giusto l’altra sera negli spogliatoi e siamo arrivati alla conclusione che è davvero difficile quest’anno dare una favorita perchè Brescia, Milano e Bologna sono molto competitive e si equivalgono abbastanza. Personalmente però, se devo fare un nome, dico Milano. Alla fine secondo me la spunteranno loro perché a livello di esperienza e per vissuto di giocatori e staff hanno qualcosa in più. E poi gli sta girando tutto bene. E nello sport si sa che anche la fortuna, può giocare un ruolo importante».

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