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La Vanoli fa ricredere tutti, la Ferraroni Juvi ko con onore

I biancoblù contro Napoli fanno il colpaccio; gli orogranata avanti a testa alta

Daniele Duchi

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redazione@laprovinciacr.it

13 Febbraio 2024 - 10:26

La Vanoli fa ricredere tutti, la Juvi ko con onore

Davide Denegri della Vanoli

CREMONA - Spezza l’incantesimo la Vanoli: dopo tre sconfitte consecutive, i ragazzi del patron Aldo Vanoli tornano al successo superando al PalaRadi un’avversaria tosta come la Gevi Napoli (sesta forza del campionato di serie A). Niente da fare per la Ferraroni JuVi superata nettamente nel ribollente PalaDozza di Bologna dalla Fortitudo Bologna, tra le formazioni di serie A2 più accreditate per la promozione nella categoria superiore.


SERIE A


Lo aveva detto coach Demis Cavina di avere buone sensazioni nel presentare la partita con i forti partenopei allenati da Igor Milicic, supportato in panchina da un grande ex qual è Cesare Pancotto. Agli scettici non sembrava possibile che una squadra come Cremona, nel pieno di un periodo negativo, potesse avere la meglio su un team pieno zeppo di talento (vedi i vari Ennis, Pullen, Brown, Zubcic, Sokolowski, Owens) come quello partenopeo, protagonista sin qui di una stagione pressoché perfetta e per certi versi inaspettata. Eppure, pur partita senza troppi favori del pronostico e puntando decisamente alla salvezza, la Vanoli qualche soddisfazione se l’è tolta eccome. E lo ha fatto quando ha saputo giocare di squadra, quando tutti i dieci a disposizione del tecnico hanno contribuito alla prestazione del collettivo. Ed è quello successo domenica al PalaRadi, con capitan Pecchia e compagni che, invertendo la rotta rispetto alle ultime prestazioni, sono scesi sul parquet tenendo in mano sin dalla palla a due le redini del match, costringendo la Gevi ad inseguire e non subendo il gioco altrui, quello che poi ti costringe a rincorse quasi mai produttive ma solo dispendiose fisicamente e mentalmente.

La Vanoli ha confezionato una prova di grande determinazione e carattere (22 assist smazzati da otto giocatori), sfruttando nella prima parte di gara la difesa e le buone percentuali dalla lunga distanza, gettando le basi per il successo; che, si badi bene, è stato definitivamente costruito paradossalmente in quel parziale negativo di 19-29 del terzo quarto, periodo nel quale i biancoblu hanno saputo arginare il ritorno veemente degli ospiti, per poi affondare il colpo decisivo negli ultimi dieci minuti della contesa. Una curiosità: nei tre tempi vinti (primo, secondo e quarto), la Vanoli ha sempre tenuto Napoli a 18 punti (20-18, 26-18, 25-18), segno inconfondibile che per i biancoblu tutto nasce sempre dalla difesa. E se la prova difensiva funziona a dovere, anche in attacco si ha beneficio: non è un caso se i cremonesi hanno fatto registrare il 57,7% nel tiro da due (15 su 26) e il 40,6% da tre (15 su 37), peccando solo nei tiri liberi (15-22, percentuale da migliorare) e in qualche palla persa di troppo. I singoli? Certo, come non rimarcare la prova di Denegri (11 punti nell’ultimo quarto con tre triple e due liberi), così come quelle di Pecchia e dei suoi compagni. Ma è il gruppo che vince (o che perde). Ora la pausa, due settimane nelle quali recuperare acciacchi e forze in vista del rush finale.


SERIE A2


C’è chi, giustamente, ha ricordato – entrando domenica nel tempio bolognese del PalaDozza – quanta strada ha fatto la Ferraroni JuVi negli ultimi anni, scalando le categorie della pallacanestro prima locale e poi nazionale, arrivando a calcare i parquet più importanti e storici della penisola. Merito della famiglia Ferraroni che ha voluto ridare lustro al club gigliato orogranata, nato a San Luca nei primi anni Cinquanta, capace di assaporare nel corso della storia vittorie prestigiose ma anche di attraversare pagine amare. Quello che conta ora però è vivere con entusiasmo il presente, che vede la squadra di coach Luca Bechi lottare per un traguardo importante come la riconferma nel campionato di A2, alla seconda partecipazione consecutiva nella categoria. Chiusa una buonissima prima parte di stagione, in fatto di risultati, l’esordio nella Fase Orologio non poteva essere peggiore, a Bologna e contro una delle candidate al salto di categoria, quella Fortitudo allenata dall’Artiglio Attilio Caja, che in casa gioca in un PalaDozza sempre al limite della capienza e strabordante di energia positiva che il pubblico trasmette ai propri beniamini.

In un’arena così infuocata e capace di incutere pressioni pazzesche, la Ferraroni JuVi è scesa in campo con la consapevolezza della difficoltà dell’impegno, ma non facendosi impressionare più di tanto dal clima esterno al parquet. Nei primi due quarti, Benetti e soci (in particolare Shahid) hanno retto bene l’impatto, rimanendo a stretto contatto dei fortissimi padroni di casa guidati da Aradori e Ogden; dopo l’intervallo lungo, la forza fisica e tecnica dei felsinei (14 su 24 nel tiro da tre punti e 19 su 33 da due) ha fatto inevitabilmente la differenza, ma gli orogranata non hanno mai smesso di lottare e questo è un ottimo segnale. Unico neo, per così dire, la poca cattiveria difensiva (ma ci sta). Ora, quello che conta è il prossimo match che vedrà domenica arrivare al PalaRadi la formazione di Cento: la Ferraroni JuVi deve riprendere assolutamente il cammino e tornare a mettere fieno in cascina, facendo affidamento su tutti i suoi giocatori, compreso Tekele Cotton che, dopo il rientro dal lungo stop per infortunio, sembra stia recuperando la condizione migliore.

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