L'ANALISI
09 Febbraio 2024 - 19:32
Coach Luca Bechi
CREMONA - «Sarà la prima partita di questa seconda fase del campionato, quella Orologio e si parte subito con un test tra i più impegnativi». Coach Luca Bechi della Juvi è carico durante la conferenza stampa da Casapoint (del presidente Paolo Feroldi) in vista della gara contro la Fortitudo Bologna. Per il tecnico della Ferraroni c’è soddisfazione nel presentare un incontro dalle molteplici suggestioni in un palazzetto, il PalaDozza, considerato un tempio per il basket italiano.
Come va?
«Ci aspettano 5 partite in trasferta e cinque in casa alternativamente. Questa prima sarà in trasferta con la Fortitudo. Per noi è un grande motivo di orgoglio perché vuol dire che abbiamo fatto bene, anche negli anni passati e ci siamo guadagnati la possibilità di giocare non solo questo match, ma anche il rispetto del pubblico e degli addetti ai lavori. Abbiamo un’eccitazione positiva perchè Bologna ha un passato glorioso fatto di scudetti ed esperienze in Eurolega. Non si tratta di una gara decisiva, la griglia dei playoff e dei playout si delineerà alla fine di questa fase. La Fortitudo è una squadra allenata con grande pragmatismo da coach Caja che ha saputo creare un sistema di gioco con gerarchie ben chiare. Il quintetto ha la possibilità di stare in campo la maggior parte dei minuti e la panchina ha ruoli prestabiliti che fanno sì che la squadra abbia un grande equilibrio e buona distribuzione delle responsabilità. Il punto di forza e di riferimento è senza dubbio Aradori e a lui ruotano attorno Volpin e Fantinelli, uomo di grande esperienza in questo contesto. Conosce il campionato, ha taglia e capacità di mettere in ritmo gli altri. Infine sotto canestro ha due americani diversi, Mark Ogden e Deshawn Freeman, ma con grande energia, corsa, salto e durezza. Un quintetto che ha dimostrato nelle 22 partite fin qui disputate, la sua incredibile forza. Per due mesi sono andati avanti imbattuti e con grande autorità, poi hanno subito qualche battuta d’arresto ma assolutamente fisiologica».
La Juvi?
«Arriviamo fisicamente bene a questa partita. Dopo aver stretto i denti per settimane, a causa dei problemi fisici, finalmente stiamo tornando a vedere la luce. Per troppo tempo i presenti hanno dovuto sopperire alle assenze. Nonostante questo, abbiamo conquistato 12 vittorie e per questo negli spogliatoi, dopo la sconfitta con Torino, ho detto ai ragazzi che anche se perdere dispiace a tutti, dovevano uscire con grande fierezza dal PalaRadi. Perché rispetto alle aspettative, siamo stati in grado di ottenere 12 successi pesanti. È vero che non sono ancora sufficienti per mantenere la categoria, perché al conto mancano almeno 4 o 5 vittorie, ma sono abbastanza per essere fieri. Ho anche aggiunto che però, dovremo mantenere alta la concentrazione e non sentirci minimamente appagati, per centrare l’obiettivo. Dobbiamo andare a Bologna con grande rispetto dell’avversario, ma anche con coraggio e sana incoscienza, consapevoli delle nostre potenzialità. Andiamo recuperando tutti, mi sembra quasi un miracolo. Giovedì abbiamo fatto il primo allenamento al completo dopo addirittura 80 giorni. Benetti sta meglio, Costi anche e pure Cotton, che domenica è stato in campo più del previsto viste le condizioni non ottimali di Shahid, sta recuperando il ritmo partita».
Per Luca Vincini, dopo l’emozione di domenica scorsa per aver giocato contro la squadra della sua città natale, Torino, è subito tempo di altre emozioni forti. Per lui infatti, sarà la prima volta a Bologna contro un colosso della storia del basket come la Fortitudo. «Sicuramente uno dei campi in cui si inizia a sognare di giocare da bambini. Sarà la prima volta per me lì e provo un’emozione diversa dal solito. Per me, ma anche per tutti i miei compagni, giocare in quel palazzetto, che mi aspetto caldissimo, sarà motivo di grande orgoglio. Cercherò di dare qualcosa in più, così come faranno gli altri e alla fine sapremo di più del livello che abbiamo raggiunto rispetto a quando li abbiamo affrontati a inizio stagione».
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