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BASKET SERIE A2

Juvi: Shahid un jolly per stupire

"Posso fare tutto per la squadra e ho della leadership"

Alberto Guarneri

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redazione@laprovincia.it

23 Gennaio 2024 - 20:00

Juvi: Shahid un jolly per stupire

Vinnie Shahid in palleggio

CREMONA - Tranquillo, disponibile e con un sorriso contagioso spesso stampato in volto, cosa che riesce anche più facile se dal tuo arrivo la squadra ha collezionato solamente vittorie. L’avventura di Vinnie Shahid all’ombra del Torrazzo è iniziata davvero nel migliore dei modi: 33 punti all’esordio, un canestro decisivo contro l’Urania e un’altra gara di spessore nel magnifico successo contro Treviglio. Ha cercato di entrare nel gruppo in punta di piedi, ma è davvero complicato non accorgersi di lui. 

Come stanno andando queste prime settimane a Cremona?
«Direi bene, ovviamente sono qui da poco e sto cercando di ambientarmi. Ho un sacco di cose ancora da scoprire: conoscere meglio i miei compagni, il coach e il modo in cui giochiamo, ma per il momento sono contento di come sta andando».

Ha già avuto il tempo di visitare la città?
«Per il momento mi sono limitato a qualche passeggiata e mi è sembrata molto carina, mi hanno raccontato essere una città con una grande storia alle spalle».

In queste prime partite ha destato un’ottima impressione. Che tipo di giocatore si ritiene?
«Penso di poter fare diverse cose in campo. Posso fare canestro ma penso di essere anche un passatore, un giocatore in grado di mettere i compagni nelle migliori condizioni. Non penso solamente alla fase offensiva, credo di poter dire la mia anche nell’altra metà campo e di avere della leadership. In generale però cerco di fare ciò di cui la squadra ha bisogno nei diversi momenti della partita».

Parlando di lei, il suo allenatore si è detto impressionato non solo dell’impatto tecnico ma anche di quello umano che ha avuto sul gruppo. Non un complimento banale.
«Lo ringrazio, io cerco semplicemente di fare il mio lavoro nel miglior modo possibile e, come ho detto, cerco di essere me stesso. Sono stato accolto molto bene, c’è un bel gruppo e le cose stanno venendo praticamente da sole».

La sua esperienza europea sta aumentando: prima la Francia, poi l’Islanda e ora l’Italia. Che idea si è fatto del basket da questa parte dell’oceano?
«È senz’altro diverso, sicuramente a partire dall’aspetto fisico e dal numero di contatti. Si presta molta attenzione alla tattica e ci sono tanti giocatori e tante squadre con Q.I. cestistico elevato. E’ differente ma stimolante».

‘Playoff’ è una parola che si può dire?
«A me ovviamente piacerebbe disputarli e sono convinto che questa squadra abbia il potenziale per poterlo fare ma, ripeto, dobbiamo continuare a pensare ad una gara alla volta».

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