L'ANALISI
20 Gennaio 2024 - 21:25
La gioia juvina a fine gara
CREMONA - Juvissima. È una delle vittorie più belle della stagione quella della Ferraroni (senza Cotton) contro Treviglio. Finale da 87-80 e ribaltata anche la differenza canestri dopo il 100-96 dell’andata. Un risultato clamorosamente importante, non magari per una classifica già comunque positiva, ma per tutto quello che sta dietro al movimento oroamaranto. Perchè per arrivare al quarto posto in classifica c’è stato tanto lavoro. La Juvi in questo campionato è partita come un bozzolo e piano piano si sta trasformando in una bellissima farfalla. Questo tipo di partite all’andata hanno portato solamente sconfitte, mentre ora la musica è cambiata. La Juvi è sempre arrivata a giocarsi i match fino alla fine, ma nel momento di piantare la bandiera sulla vetta della montagna qualcosa è sempre andato storto. Il successo della scorsa settimana contro Milano, all’Allianz, ha cambiato le cose e la conferma è arrivata ieri sera in un PalaRadi pieno di entusiasmo. Un successo bellissimo, figlio del cuore juvino mai disposto di smettere di battere, della qualità di Shahid e Tortù, della garra di Musso, ma anche del capolavoro tattico di coach Bechi. Nel momento chiave del match il tecnico toscano ha deciso di affrontare Treviglio con un quintetto piccolo, a viso aperto e così ha fatto fino alla fine.
Per arrivare ai due punti però la Ferraroni ha dovuto passare per lo Stige di un primo quarto in cui Treviglio ha travolto gli oroamaranto con la sua fisicità. Pacher, Guariglia e Barbante impossibili da controllare e 32 punti subiti in 10’. Un vantaggio arrivato a 14 punti (41-27) anche con qualche dubbia decisione arbitrale. Su tutte la mancata espulsione all’11’ di Pollone per il secondo antisportivo, prima fischiato e poi tolto una volta capita la potenziale pesantezza della sanzione. La Juvi ha fatto spallucce e si è riorganizzata. Un secondo tempo dalla pazzesca intensità difensiva che ha spiazzato Treviglio. Il contropiede di Benetti del -3 (40-43) ha cambiato di fatto le cose portando il match punto a punto. La schiacciata al 28’ di Tortù ha firmato il primo pareggio (64-64) invertendo definitivamente l’inerzia del match. Lo stesso Tortù ha piazzato due triple mortifere nell’acceso finale. Il capolavoro lo ha dipinto Musso con la tripla dell’84-80 a 14” dalla fine. Game, set, match.
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