L'ANALISI
03 Gennaio 2024 - 17:56
Il tecnico Matteo Borghetti
CREMONA - C’è una sfida nella sfida nella Sported Maris, matricola protagonista del campionato di Promozione. È da ricercare in panchina, nel suo allenatore, Matteo Borghetti, e nell’esperienza partita a inizio stagione: il mister cremonese è infatti esordiente alla guida di una prima squadra. Il suo bagaglio da tecnico è stato costruito in un percorso con le giovanili, iniziato con gli Esordienti al Castelverde, passato per gli Under 17 regionali della Sported stessa e infine sul bresciano alla Juniores della Pavonese. In estate, la nuova chiamata dalla società biancoverde per la iniziare l’avventura sulla panchina della squadra in Promozione è stata un’opportunità irrinunciabile: «Non potevo dire di no quando mi è arrivata la proposta della Sported – ha spiegato Borghetti – perché sono cresciuto nell’ambiente, che conosco molto bene. Inoltre, sentivo già una certa voglia di provare prima o poi la sfida di allenare una squadra maggiore, seppure guidare le giovanili sia stato per me speciale, molto divertente e ricco di soddisfazioni».
Quanto è riuscito a portare della sua filosofia di allenatore in questa nuova esperienza?
«Conoscevo il gruppo e attorno a me ho uno staff eccezionale che mi sta aiutando. La squadra arrivava da due campionati vinti, con una personalità ben definita e sono stato più io ad adattarmi alle loro caratteristiche che il contrario, ma insieme stiamo lavorando per migliorarci sempre più: i giocatori insegnano molto a me e io cerco di porre nozioni in più che possano aiutarli a fare bene».
Una mano che ha portato agli ottimi risultati del girone di andata, con la squadra che ha chiuso al terzo posto.
«In avvio, come matricola non sapevamo esattamente il nostro ruolo in classifica e sicuramente non eravamo dati come una squadra così in alto a dicembre. Sono riuscito a metter i presupposti per giocarci ogni partita senza timori e questa mentalità ci ha aiutato a essere dove siamo al giro di boa del campionato. Durante l’andata abbiamo inoltre fatto ruotare la rosa e i risultati non sono cambiati: questo aspetto mi rende molto felice e speranzoso per il ritorno».
Il campionato è molto equilibrato: quali sono le attese per il cammino sino a maggio?
«In questo girone tutte le squadre sono state costruite in funzione della categoria con giocatori importanti: ogni partita ha un elevato coefficiente di difficoltà. Siamo anche contenti di misurarci con un torneo così impegnativo. Iniziamo la seconda fase con La Sportiva Ome che è fanalino di coda, ma possiede in organico elementi di rilievo e si tratta di una partita da non sottovalutare. Non dobbiamo fermarci a quanto fatto finora, ma continuare a lavorare per crescere perché i nostri obiettivi di gioco sono ambiziosi. Non ci poniamo limiti, perché il gruppo è molto giovane, con ampi margini di crescita e l’obiettivo per noi della Sported, oltre a finire bene questo primo campionato di Promozione, è creare presupposti importanti per il prossimi anni».
Parlando di futuro, il progetto della Sported Mairs si pone mire a lungo termine.
«Abbiamo una rosa molto giovane, con quindici giocatori dal 2000 in su e questa è una solida base che è da stimolo per la società, per mettere radici solide nel campionato di Promozione ed essere un punto di riferimento in questa categoria per il bacino di giocatori della città».
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