L'ANALISI
13 Dicembre 2023 - 20:01
Gian Filippo felicioli
CREMA - Le premesse erano quelle di una promessa del calcio. Settore giovanile del Milan, esordio in serie A a 17 anni con i rossoneri, il 3 maggio 2015, subentrando al minuto 84 a Giacomo Bonaventura (guarda caso ex gialloblù) nella gara persa per 3-0 contro il Napoli. E poi un anno in prestito in serie B all’Ascoli, quattro anni di contratto col Milan che lo manda prima in serie A al Verona e poi in B a Perugia, Venezia e ancora Ascoli. Nella passata stagione ha vestito la maglia del Cittadella, prima di approdare alla Pergolettese, per la prima volta in C. Gian Filippo Felicioli, esterno sinistro marchigiano classe 1997, racconta cosa gli ha impedito di fare la carriera che molti si aspettavano da lui.
«Nel 2019 ero a Venezia e, appoggiando male un piede, mi sono praticamente distrutto una caviglia, tra fratture multiple e rottura dei legamenti. Poi mi sono ripreso, ma gli strascichi mi hanno causato problemi muscolari. Adesso sono guarito e sto bene. Devo soltanto recuperare la condizione, ma quella viene soltanto giocando. I 90 minuti di venerdì contro la Virtus Verona mi hanno dato una mano».
Rientrato dopo un problema muscolare, Felicioli si prepara per affrontare il delicato finale del girone di andata.
«Ci aspettano due scontri diretti, con Albinoleffe e Giana. Vogliamo chiudere bene quest’anno solare, dopo che ci siamo ripresi e lasciati alle spalle il periodo negativo. Sono convinto che se recuperiamo tutti gli elementi della rosa, potremo soltanto migliorare. Se siamo al completo, possiamo giocarcela con tutti, anche contro le rivali blasonate. L’umore, intanto, è tornato buono».
Detto che l’obiettivo di squadra è quello di mantenere la categoria, Felicioli non ha particolari ambizioni personali.
«Dopo un anno e mezzo nel quale avevo giocato poco, voglio dare una mano alla Pergolettese. La società mi ha voluto fortemente e tutto l’ambiente mi ha subito dato fiducia. È giusto che io cerchi di ripagarli. Magari segnando anche qualche gol. Nella mia carriera ho quasi sempre giocato da esterno basso mancino e avevo poche occasioni per arrivare in area di rigore. Adesso, invece, facendo il quinto a sinistra di centrocampo posso avvicinarmi di più alla porta, come ho fatto venerdì propiziando la rete di Piu e servendo l’assist per il palo di Bariti. Sinceramente, non vedo l’ora di poter realizzare il primo gol con questa maglia».
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