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Stroppa: lo Zini, Ibrahimovic e Berlusconi

L'allenatore della Cremonese, ospite di Radio Serie A con Rds, ha parlato dei grigiorossi e non solo

Fabrizio Barbieri

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fbarbieri@laprovinciacr.it

10 Novembre 2023 - 19:22

Cremonese: Stroppa deluso 'Non sono i risultati che vogliamo'

Mister Giovanni Stroppa

CREMONA - 'C'è una rosa di giocatori importanti, bisognava dare le idee. L’applicazione dei ragazzi è stata immediata quando sono arrivato. Nonostante le sconfitte, le prestazioni sono sempre state positive. Senza dimenticare le vittorie fuori casa. Ora abbiamo un passo diverso, ma se vogliamo pensare in una certa maniera dovremo dare continuità: la Serie B è così, serve essere continui'. Così, il tecnico della Cremonese, Giovanni Stroppa ai microfoni di Radio Serie A con Rds.

Il successore di Davide Ballardini, scuola Milan, in questa nuova avventura sta facendo molto uso dei video per analizzare prestazioni e singoli. 'Modernità o no, è il nostro modo di lavorare. Per me è fondamentale dare questa risorsa ai ragazzi, con questa possibilità di vedersi negli allenamenti si accorcia l'apprendimento: più conoscenze si hanno, più i risultati a livello di prestazioni possono migliorare'.

Intanto la società lavora anche sulle strutture. 'Il restyling dello Stadio Zini? È determinante. Condiziona così come il centro sportivo. Il quotidiano fa la differenza, un allenatore che pretende qualità ne ha altrettanto bisogno in queste cose. Lo stadio è rimodernato, ristrutturato e ha un manto erboso perfetto. È uno stadio 'prestato' alle famiglie, si vedono genitori e bambini. Qui c'è una proprietà forte, non è un caso che si arrivino poi a fare certi risultati'.

Di società e proprietà forti se ne intende visto che è cresciuto da giocatore prima e da allenatore poi al Milan di Silvio Berlusconi. 'Era un presidente attento ai particolari, aveva una sensibilità nel rapportarsi con ogni persona all’interno della società. Non solo con calciatori e dirigenti, ma anche con tutte le figure dietro le quinte. Giardinieri, camerieri e persone trainanti alle spalle della visibilità dei calciatori. Dal momento in cui si confrontava con il personale chiedeva sempre cosa si potesse migliorare. Il mio rapporto con lui? Al Milan ero un giovane emergente, ma di certo non mancava momento per prendermi da parte e motivarmi a migliorare. Da allenatore il rapporto è cambiato, c'è stato un rapporto più diretto con una condivisione di idee e di un gioco da proporre, facendo presente i suoi punti di vista ma senza imporre niente". Stroppa spiega la sua scelta di diventare allenatore. Non sapevo e non percepivo cosa potessi 'fare da grande'. Dal momento in cui il Milan mi ha proposto di allenare i giovani mi è cambiato il mondo, e il pensiero è stato: 'perché non ho smesso prima?'. Perché è stata una folgorazione, una bellissima sensazione". 

'Non pensavo di arrivare ad allenare le prime squadre, è stata una sorpresa. I vari step, dai più piccoli fino alla primavera e la Serie A, ha cambiato il mio modo di pensare. È una professione che ti toglie tanto e dà pressione, ma è anche bellissima. Ho molta più soddisfazione a fare questo lavoro rispetto a quando giocavo', ha spiegato Stroppa che poi si sofferma sul possibile ritorno di Zlatan Ibrahimovic al Milan. 'Dentro lo spogliatoio è stato determinante. È una persona molto intelligente, ha saputo farsi da parte piano piano nonostante mostri un ego strabordante. Ha sempre rispettato l’allenatore, la società e i compagni e devo dire che la scelta di averlo in società sarebbe straordinaria. Uomini di questo livello e mentalità fanno sicuramente bene e migliorano l'ambiente in cui operano'.

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