L'ANALISI
26 Ottobre 2023 - 05:20
Linda Manfredini
CASALMAGGIORE - Il 2023 è un anno che Linda Manfredini rischia di ricordare a lungo. La centrale emiliana approdata in estate a Casalmaggiore ha infatti bruciato le tappe prendendosi in coda al campionato di A2 il premio di miglior under 20 Arnaldo Eynard consegnatole proprio in occasione del proprio debutto da titolare in A1 con la maglia della Vbc. Il tutto a 17 anni, divisa tra campo e scuola, tra una battuta al veleno ed un’interrogazione di matematica, tra il dilemma di come fermare Zhu ed Antropova settimana prossima e i problemi adolescenziali propri della sua età. Come se non bastasse l’addio di Laura Melandri ha acceso i riflettori sulla centrale ex Sassuolo, verosimilmente titolare in pianta stabile da qui in avanti.
Esordio da titolare in A1 condito da vittoria e prestazione da incorniciare.
Se l’era immaginato così? «Faccio ancora fatica a realizzare quanto sia successo e, francamente, non me l’ero proprio immaginato. Posso dire che la gioia per l’esordio da titolare ha lasciato presto spazio alla felicità dovuta al successo di squadra. La volevamo a tutti i costi, l’abbiamo ottenuta e sono contenta di aver dato il mio contributo per raggiungere il risultato».
Domenica ha ricevuto il premio quale miglior Under 20 della scorsa A2 della quale è stata anche la rivelazione, ora ha fatto vedere di poter benissimo giocare al piano superiore. Qual è il suo obiettivo?
«Ho fatto una partita in A1 quindi credo che la strada per dimostrare di essere un giocatore di questa categoria sia ancora lunga. Di certo mi sto impegnando, sto dando il massimo per cercare di arrivare a questo livello perchè la A1 è un gradino in più sotto tanti punti di vista. Gli attaccanti avversari sono più forti e fisici, i palleggiatori sono esperti e nascondono il gioco. Insomma, serve adattamento e lavoro ed è quello che sto facendo. Diciamo che l’obiettivo, nell’immediato, è quello di lavorare giorno dopo giorno per crescere».
La partenza di Melandri libera uno spazio in sestetto che coach Musso ha già dimostrato di volerle affidare. Sente la pressione?
«Anzitutto devo dire che la partenza di Laura ci priva di un elemento importante, sia in termini di qualità tecniche che umane. Dovremo lavorare ancor più duramente per sopperire alla sua assenza e trovare i giusti meccanismi. Detto questo, cerco di viverla come un’opportunità, ovvio che un po’ di pressione addosso la senta ma voglio rendermi utile alla squadra e lavorare per fare del mio meglio».
La squadra ha faticato all’inizio ma domenica ha trovato il primo successo. Ora vi aspetta Scandicci e poi un filotto di quattro partite abbordabili. Può essere la rampa di lancio?
«Sì, abbiamo vissuto un periodo poco fortunato, un po’ per il calendario che ci ha opposto per tre volte a Novara, un po’ per alcuni meccanismi che dovevamo ancora affinare. Domenica credo che la squadra abbia fatto davvero una buona gara, senz’altro ci sono ancora aspetti da migliorare ma credo che la strada sia quella giusta. Ora andiamo a Scandicci consapevoli di incontrare un avversario forte ma anche decise a far vedere i nostri progressi. Non guardiamo oltre, viviamo una partita alla volta lavorando al massimo per migliorarci. Siamo insieme da poco, i margini sono ampi, credo che si possa fare bene».
Ha 17 anni, si divide tra scuola e volley. Cosa vuole fare da grande? «Sì, è impegnativo conciliare le due cose ma cerco di fare al meglio entrambi gli aspetti. Da grande di preciso non lo so ancora, o meglio, sono certa di voler intraprendere un percorso di studi universitari ma non ho ancora focalizzato il corso di studi».
Il tempo libero sarà poco, riesce ad avere hobby?
«Sì, senza dubbio il tempo è poco e diciamo che cerco di sfruttarlo per vedere i miei genitori ed i miei amici dato che vivendo lontano da casa non riesco a vederli altrimenti».
I suoi genitori erano al PalaRadi domenica. Cosa le hanno detto a fine partita?
«Sì, erano al palazzetto e non si aspettavano giocassi titolare quindi sono stati piacevolmente sorpresi e hanno vissuto anche loro un po’ in apprensione la partita. Sono stati molto contenti del fatto che sia riuscita a giocare bene e, soprattutto, sono felici nel vedermi comunque serena nonostante l’agitazione che ovviamente ci può essere in queste circostanze particolarissime».
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