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Calcio serie B: la ricetta di Stroppa per rilanciare la Cremonese

Il nuovo tecnico: 'Dobbiamo recuperare terreno, lotteremo per la serie A fino alla fine'

Fabrizio Barbieri

Email:

fbarbieri@laprovinciacr.it

20 Settembre 2023 - 17:09

Calcio serie B: la ricetta di Stroppa per rilanciare la Cremonese

Giovanni Stroppa e Simone Giacchetta

CREMONA - 'Dobbiamo fare punti, farli in fretta e lottare fino alla fine per le prime posizioni'. Mister Giovanni Stroppa ha le idee chiarissime. Arriva in una Cremonese che dopo 5 partite ha un bottino di 6 punti in classifica. Chiaro che l’undicesimo posto attuale non sia quello desiderato, soprattutto alla luce degli sforzi importanti fatti dalla proprietà in sede di calciomercato. Ma Stroppa di pressioni, e di promozioni, se ne intende e il suo è lo sguardo della persona risoluta, che sa dove vuole arrivare e con più strategie. Entrare in corsa ovviamente è più complesso e il tempo è pochissimo. Basti pensare che la Cremonese giocherà sabato con l’Ascoli allo Zini e martedì a Cosenza.

Prime impressioni?
'Gli stimoli sono a mille. È un piacere entrare a fare parte di una società che ha fatto passi da gigante in questi anni. Una realtà che ha un centro sportivo invidiabile. Si cercherà di essere competitivi al cento per cento. Per farlo dovremo lavorare, lo so, lo sappiamo tutti'.

Come sono andati i primi allenamenti?
'Ho avuto modo di toccare con mano le qualità importanti della rosa. Ci sono tutte le caratteristiche per poter competere e lo faremo. La serie A è un obiettivo, ma solo tre c’è la fanno alla fine e in questo campionato ci sono tantissime formazioni di livello. Posso dire che io darò tutto me stesso. Faremo di tutto e di più per portare la squadra nei primi posti'.

Cosa porterà?
'Un’idea di calcio. La squadra è ben disposta e mi piace il gruppo per come è stato costruito. Allenarli è bellissimo Crediamo di poter rientrare tra le prime della classe. È chiaro che non bisogna perdere terreno. È fondamentale'.

Lei è cresciuto nel Foggia di Zeman. Sarà una Cremonese d’attacco?
'Mi piace essere dominante sul campo, questo non significa portare dei numeri sotto forma di schemi. Capisco che sia accattivante, ma i moduli contano fino a un certo punto. Nel calcio moderno diventa fondamentale l’occupazione degli spazi. Chiaramente tutto questo deve essere assolutamente supportato da qualità tecniche e in questa squadra qualità di tecnica ce n’è parecchia. Non so quanto ci vorrà. Sarebbe stato bello avere mesi a disposizione, ma di tempo non ce n’è e quindi vedremo strada facendo. Attualmente il mio pensiero è in queste prossime due partite. Serve preparare al meglio la squadra, miracoli non se ne fanno. Onestamente mi sento un po’ un selezionatore oggi più che un allenatore... Prendo la squadra il mercoledì e sabato si gioca con l’Ascoli, martedì con il Cosenza. Quindi servono fare poche cose ma fatte bene'.

Che serie B ritrova?
'Simile alle ultime, una sorta di A2. Ci sono tante squadre allestite per fare bene. C’è chi parte alla grande e arriva con quel ritmo, altri che rallentano dopo qualche mese, altri ancora che partono a rilento ed escono alla distanza. Il lavoro sarà fondamentale. La squadra deve avere un percorso preciso. Ci saranno degli alti e dei bassi ma non dobbiamo lasciarci scalfire da nulla'.

La rosa ‘troppo’ ampia è stato un argomento divisivo in questo avvio.
'Lasciar fuori qualcuno dispiace. Ma è meglio avere delle alternative che non averle dal mio punto di vista. Vengo pagato per fare delle scelte. Credo che avere due, o addirittura tre, giocatori per ruolo sia un vantaggio. La serie B è un campionato lungo e attingere a una rosa importante penso sia un privilegio per pochi allenatori. Lo considero un vantaggio. Arrivo da una esperienza simile al Monza e sono abituato a gestire tanti giocatori di livello. Qualcuno resterà fuori, è chiaro, ma dovrò essere bravo a coinvolgere tutti. Con cinque cambi le partite si vincono nei secondi tempi spesso. Chi non parte dall’inizio molte volte è decisivo'.

Sarà una Cremonese dedita allo spettacolo?
'Far giocare tanti giocatori tecnici è bello, ma serve equilibrio. Mi piacciono i calciatori di qualità ma se non corri bene allora non giochi con me. Sono dell’idea che siano sempre i giocatori a fare la differenza. L’allenatore dà uno spartito ma è chi scende in campo a fare la differenza. A Cremona ci sono dei singoli eccezionali per la categoria, gente fuori concorso. Dipende sempre dal modo in cui si va ad attaccare'.

Possesso palla o verticalizzazioni veloci?
'A me piace la squadra che tiene il pallone, perchè significa che gli avversari stanno correndo a vuoto, ma non sono per l’esasperazione. Qualcuno in allenamento assegna un gol nelle partitelle dopo dieci passaggi, ma non è così che si fa. Serve essere incisivi. Le conclusioni a rete sono l’obiettivo principale, concretizzarle sarà la conseguenza'.

È stato parecchie volte allo Zini. Il tifo grigiorosso è un fattore?
'C’è una passione bellissima allo stadio. Ho percepito un clima incredibile. I decibel sono altissimi. Le migliorie fatte dalla proprietà allo Zini hanno creato una struttura comoda e anche perfetta per il calcio quasi all’inglese. Da spettatore vivere la partita a Cremona è coinvolgente, immagino da protagonista sul campo'.

Che peso avranno i ‘senatori’ nella sua Cremonese?
'Devono essere trainanti, fondamentali. Li ho trovati tutti disponibili e pronti a lottare. Saranno importanti, tutti lo saranno da qui alla fine indipendentemente dalla carta d’identità'.

Lei è un uomo orgogliosamente di provincia.
'Sono cresciuto a Paullo a pochi chilometri da Cremona. Sento un legame e spesso sono stato allo Zini. Logisticamente è sempre stata una città comoda per seguire le partite'.

Vazquez dove lo vede Stroppa in campo?
'Può giocare in tre posizioni, forse anche in quattro tra centrocampo e attacco... Non mi preoccupa, è una grande risorsa per noi'.

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