L'ANALISI
17 Settembre 2023 - 17:42
Cesare Prandelli e Antonio Cabrini
CREMONA - 'Abbiamo fortemente voluto inaugurare ufficialmente la nuova avventura nel mondo del padel in questo modo, cercando di fare qualcosa per il sociale. Abbiamo grande entusiasmo e voglia di far bene e credo ci siano tutte le premesse perchè sia così. Soprattutto per la grande amicizia che è alla base del rapporto tra me e Antonio Cabrini'. Così Cesare Prandelli parlando della tre giorni di eventi legati all’inaugurazione del Cremona PalaPadel.
Cabrini e Prandelli hanno tantissimo in comune. Un’amicizia nata tanti anni fa la loro, quando ragazzini iniziavano la loro carriera nel mondo del calcio proprio a Cremona. Antonio qui c’è proprio nato, Prandelli lo ha fatto calcisticamente, ma cremonese è considerato da tutti, di adozione. Del resto lui era legatissimo alla Cremonese di Luzzara e di Miglioli. «La nostra è un’amicizia molto profonda» continua Prandelli. 'Abbiamo tante cose in comune, tanti valori, il legame con Cremona in primis, sicuramente non quello con il padel' ride.
'Sono ancora ‘incontaminato’ da questo punto di vista' continua. 'Ma non resisterò a lungo ormai. Continuano a insistere tutti, Antonio poi è un martello pneumatico e quindi credo che presto mi toccherà cedere'.
La serata di gala di sabato sera dopo il torneo è stata pensata per raccogliere fondi da devolvere alla fondazione Vialli e Mauro e per assegnare un premio Fairplay intitolato a Paolo Rossi. Altri due grandi amici per lei. 'Gianluca l’ho conosciuto che era un ragazzino. Calcisticamente è arrivato alla Cremonese mentre io e Antonio stavamo andando via, ma ci legava una cosa molto particolare. Il lunedì, ci davano le chiavi del golf Torrazzo. Era il giorno di chiusura e noi giocavamo da soli su quel campo stupendo. In quegli anni e in quei lunedì passati nel silenzio del golf, io e Luca ci siamo fatti delle belle chiacchierate che non dimenticherò mai. Poi quando lui e Massimo Mauro hanno iniziato a impegnarsi per la ricerca contro la Sla, ho partecipato a tanti loro eventi e li ho sempre sostenuti. Non ho mai accettato il distacco con lui e la stessa cosa vale anche per Paolo. Li vedo ancora qui, accanto a noi e aspettiamo Federica a Cremona, la moglie di Paolo con grande affetto. Sarà una serata emozionante, anche troppo forse, ma sono due persone che hanno dimostrato che nel mondo del calcio, puoi ottenere grandi risultati rimanendo con grandi valori. Il calcio non è fatto solo di luccichio, donne e soldi. Ma è soprattutto fatto di tanto lavoro e umiltà'.
Torniamo per un attimo al Padel. Come mai si nega a questo sport da tanto tempo? Non ha mai giocato neppure a tennis? 'A tennis giocavo in realtà. Poi mi sono rotto il quinto metatarso e ho smesso. Da lì ho pensato cosa potesse essere una valida alternativa e ho iniziato con il golf e nel golf ho trovato la mia dimensione. Quando vado a giocare, torno proprio bambino. Ma a padel in compenso giocano mio figlio e tantissimi miei amici. Sono circondato. Riconosco che è uno sport aggregante, anche se qualcuno si prende un po’ troppo sul serio. L’appuntamento per tutti è per il 29 settembre. Mi piacerebbe vedere tante persone lì a provare a giocare, soprattutto mi piacerebbe vederci tante famiglie al completo per una giornata di svago e di sport sano'.
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