L'ANALISI
06 Settembre 2023 - 20:16
Alberto Ginulfi allo Zini
CREMONA - A Pelè parò un rigore, con Maradona convisse qualche tempo da tecnico al Napoli, ebbe come avversari Rivera e Mazzola, Riva e Sivori, fu tra gli anni ‘60 e ‘70 portiere nella Roma, con cui vinse due Coppe Italia e una Coppa anglo-italiana, ma giocò anche nel Verona e nella Fiorentina e nella Cremonese finì la carriera. In maglia grigiorossa nel campionato 77/78 con 30 partita all’attivo in serie B. È stata una vita calcistica da protagonista trascorsa tra i più grandi campioni quella di Alberto Ginulfi, morto nella sua amata capitale, dove era nato nel 1941 nel quartiere di San Lorenzo.
Presenza fissa, con fiero cipiglio, tra le figurine Panini, quando ancora si attaccavano con la coccoina, Ginulfi aveva un album personale di ricordi difficilmente paragonabile, anche se la sua fama è legata soprattutto a quel memorabile evento del 3 marzo 1972 all’Olimpico quando, in un’amichevole tra la Roma e il Santos, parò un rigore a O Rei.
In molti lo ricordano ancora anche a Cremona in quella squadra allenata prima da Angeleri e poi da Settembrino e a fine anno retrocessa in serie C1. Erano i tempi di Luciano Cesini e Cesare Prandelli in difesa, Giancarlo Finardi e Domenico Marocchino a centrocampo e di Giorgio De Giorgis ed Emiliano Mondonico in attacco.
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