L'ANALISI
19 Aprile 2023 - 08:18
CREMA - Giocare in serie A1 è bello, ma costa. Portare avanti una società sportiva a livello professionistico è un fatto di prestigio e di lustro per la città, ma costa. E il problema non è nuovo. E non riguarda una sola disciplina. Pochi giorni dopo aver raggiunto il massimo livello della sua storia e dopo aver disputato i playoff scudetto, il Basket Team Crema lancia il grido dall’allarme. O arriva un sostegno economico da parte dell’imprenditoria locale, oppure la rinuncia alla serie A1 femminile di pallacanestro non è un’ipotesi da scartare. Per evitare che ciò possa accadere, venerdì alle 16.30, nella sala Pietro da Cemmo del museo civico, l’amministrazione comunale ha organizzato un evento dal titolo ‘Sport e imprenditoria’, rivolto ad alcune tra le più importanti realtà economiche e imprenditoriali della città, allo scopo di mettere a tema la valorizzazione del territorio attraverso lo sport, creando sinergie che generano opportunità, relazioni, crescita e benessere diffusi.
«La richiesta è venuta dalle due principali società di basket cittadine – spiega il sindaco Fabio Bergamaschi – ma questa vuole essere soltanto lo spunto per allargare lo sguardo a 360 gradi sullo sport e sul suo significato. L’evento vuole porre all’attenzione l’importanza degli operatori economici nella valorizzazione delle società sportive cittadine». La richiesta di aiuto del Basket Team Crema per poter di nuovo sostenere i costi di un’altra stagione in serie A1 è dunque soltanto il pretesto per affrontare un discorso che in passato non ha mai trovato molta disponibilità all’ascolto. Per fare un esempio, non è un caso se gli ultimi quattro presidenti della Pergolettese (l’altro club professionistico della città) non sono cremaschi e se nella storia lunga 90 anni del massimo sodalizio calcistico cittadino sono più i presidenti venuti da fuori di quelli locali.
«Come Comune – prosegue il sindaco – abbiamo invitato più di un centinaio di imprenditori del nostro territorio. Come amministrazione vogliamo dare una mano, nell’ambito degli spazi che ci sono consentiti a livello istituzionale, a favorire un incontro tra sport e imprenditoria e una riflessione. Il tema che vogliamo affrontare va oltre la contingenza del basket ed è legato a tutte le discipline e in particolare a quelle società che vanno per la maggiore e che devono affrontare le spese più elevate. Nelle categorie minori ci sono realtà che si autosostengono, ma quando i costi aumentano ci possono essere delle difficoltà». L’incontro di venerdì servirà a valutare la disponibilità del mondo imprenditoriale cremasco verso lo sport, che a parole tutti sostengono, ma poi all’atto pratico gli aiuti non abbondano.
Bergamaschi spiega come verrà articolato l’evento in sala Pietro da Cemmo. «Ci saremo sicuramente io e il consigliere comunale delegalo allo Sport Walter Della Frera, oltre ai presidenti delle due società Basket Team Crema e Pallacanestro Crema. Poi verrà trattato anche l’aspetto tecnico da parte di un commercialista, per illustrare le opportunità delle quali dal punto di vista fiscale possono beneficiare gli imprenditori che decidono di investire nello sport». Il sindaco evita salti in avanti, ma ci tiene a sottolineare la filosofia che sta dietro a questa iniziativa. «Una comunità che vuole crescere deve investire tutta insieme nelle proprie realtà sportive».
Tra gli argomenti che sicuramente verranno trattati venerdì rientra quello del nuovo palazzetto dello sport. Una struttura della quale si parla da almeno una decina d’anni. Entrambe le società di basket giocano le loro gare casalinghe alla palestra Cremonesi, un impianto angusto, con una tribuna assai poco confortevole oltre che di capienza ridotta. La scelta di non mettere il parquet al PalaBertoni, capace di ospitare mille spettatori e quindi più simile a un palazzetto dello sport, pur coi limiti della mancanza di parcheggio, è risultata poco comprensibile.
«C’è nell’amministrazione comunale - conclude il sindaco – la volontà di realizzare un nuovo palazzetto, del quale le società hanno manifestato l’esigenza. L’opera però può essere fatta soltanto attraverso un partenariato tra pubblico e privato e chiaramente necessita di tempo. È un’altra leva di sviluppo dello sport cittadino». L’impianto, se mai si dovesse fare, potrà vedere la luce nel medio termine. Il problema economico da affrontare per il basket, però, è immediato.
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