L'ANALISI
20 Marzo 2023 - 05:25
CREMONA - Nelle ultime cinque partite la Cremonese ha raccolto altrettanti punti frutto di una vittoria, due pareggi e due sconfitte mostrando volti diversi. Si è passati da una gara estremamente attenta, costante ed equilibrata contro la Roma che ha portato alla prima vittoria in campionato, a quella passiva, morbida e remissiva contro la Fiorentina.
Ma si contano anche prove in cui la Cremonese ha mostrato sia il suo lato peggiore che quello migliore: a Torino, Reggio Emilia e Monza si è partiti da un primo tempo abulico per arrivare ad una ripresa effervescente e vivace che ha portato i grigiorossi al gol, ma non sempre al risultato positivo. Segnali che probabilmente la mano di Ballardini comincia a vedersi quando sono trascorsi due mesi circa dal suo arrivo alla guida della Cremonese, ma allo stesso tempo indicazioni che c’è ancora molto da fare, con gli uomini a disposizione, per trovare continuità.
I tre ko consecutivi che hanno aperto il girone di ritorno hanno lasciato spazio al punto conquistato a Torino. I granata avevano sfiorato il vantaggio trovandolo poi solo su calcio di rigore di fronte a una squadra attendista e poco mobile in attacco. Quando il tecnico ravennate ha infilato Felix dal primo minuto della ripresa la squadra ha conquistato metri, si è portata a ridosso dell’area granata e ha segnato due gol. Salvo poi farsi rimontare a difesa schierata.
Stesso discorso a Reggio Emilia: il Sassuolo senza forzare troppo la mano e cercando di palleggiare in velocità, si è trovato avanti di due gol alla fine del primo tempo. Nella ripresa è partito immediatamente Dessers, poi supportato da Ciofani e Buonaiuto, che ha firmato una doppietta utile per pareggiare. Tremendo, però, il terzo gol dei locali incassato in pieno recupero e, come a Torino, con la difesa schierata. L’ultima prova giocata a Monza ha regalato un pareggio che ha salvato la squadra da un primo tempo anonimo.
In sostanza alla Cremonese in campo manca equilibrio, ma non è una novità. Quanto è riuscita ad esprimere nel secondo tempo di Torino, Reggio e Monza non ha mai caratterizzato l’intera gara. Ad eccezione, come detto, della Roma. Ballardini tatticamente alterna due schemi: passa dal 3-5-2 molto arretrato, al 3-4-2-1 che invece distende meglio la squadra in campo.
Il primo modulo, statisticamente, risulta quello più faticoso da interpretare perché ha caratterizzato principalmente i momenti peggiori delle ultime cinque partite. Contro il Sassuolo non aveva funzionato benissimo nemmeno l’alternativa fino a quando non è entrato in campo Dessers, ma la linea a cinque composta dai giocatori fin qui schierati non riesce a trasmettere palloni agli attaccanti e viene spesso saltata nettamente dai lanci lunghi del portiere o dei difensori. Lo stesso Carnesecchi al termine della gara contro il Monza ha ammesso che l’atteggiamento difensivista non impedisce agli avversari di farsi pericolosi e in molti casi di segnare almeno un gol.
Sicuramente la manovra grigiorossa guadagna più efficacia quando la presenza di tre punte consente di accorciare gli spazi, rendere meno difficili i passaggi e conquistare metri con scambi precisi.
Chiaro che alla fine tutto ruota attorno agli interpreti che scendono in campo. Qualcuno continua a non convincere, qualcun altro invece sta risultando determinante.
In generale, sembra che Ballardini abbia trovato linfa nuova pescando dalla panchina. Per lungo tempo la Cremonese ha dato l’impressione che al di là dell’undici iniziale mancasse proprio un rifornimento da parte delle riserve. Con l’arrivo di Ballardini qualcosa è cambiato. Daniel Ciofani è quasi diventato un amuleto. In campo a Torino durante la rimonta, decisivo contro la Roma con un rigore perfetto, lottatore contro il Sassuolo poco prima che Dessers segnasse il secondo gol ed in gol nuovamente contro il Monza.
A turno, dalla panchina sono entrati con buoni risultati anche Buonaiuto e Castagnetti, fautore a Monza dell’azione che ha portato al gol DC9. «Questo vuol dire che tutti si sentono coinvolti», aveva commentato Ballardini qualche giorno fa sull’argomento. Resta però sempre il problema di spalmare lo stesso atteggiamento visto nei secondi tempi per tutta la gara. Perché troppe volte la Cremonese ha rischiato di compromettere il risultato prima di scuotersi.
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