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L'ANNIVERSARIO

Trent’anni senza Gianni Brera, il cronista-poeta dello sport

Il giornalista e scrittore era nato l’8 settembre 1913 a San Zenone al Po (Pavia). Grazie alla sua inventiva e alla sua padronanza della lingua italiana, ha lasciato una profonda impronta sul giornalismo sportivo italiano del XX secolo

La Provincia Redazione

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19 Dicembre 2022 - 14:40

Trent’anni senza Gianni Brera, il cronista-poeta dello sport

Gianni Brera

MILANO - E’ stato un rivoluzionario del linguaggio calcistico. Ha coniato una serie di neologismi e soprannomi che sono entrati di dritto nel gergo e nello stile dei cantori del pallone. Umberto Eco, sprezzantemente, lo definì un “Gadda spiegato al popolo”. Trent’anni fa, il 19 dicembre 1992, moriva a Codogno (Lodi) all’età di 73 anni, vittima di un incidente automobilistico, Gianni Brera. Il giornalista e scrittore era nato l’8 settembre 1913 a San Zenone al Po (Pavia). Grazie alla sua inventiva e alla sua padronanza della lingua italiana, Gianni Brera ha lasciato una profonda impronta sul giornalismo sportivo italiano del XX secolo. Prima firma del mitico ‘Guerin Sportivo’, con la sua rubrica ‘Arcimatto’, ma anche di Gazzetta dello Sport (di cui fu direttore a soli 30 anni), Giorno e Repubblica, il giornalista nelle sue cronache sportive riusciva a trasferire emozioni e passione ai tifosi di ogni fede calcistica. Libero, centrocampista, goleador, incornata, palla-gol, pretattica, melina, rifinitura, ala. Tutti questi termini – come molti altri – li aveva coniati lui. Invenzioni lessicali diventate patrimonio comune. Gianni Brera era una grande amante del ‘calcio all’italiana’, fatto di difesa e contropiede, che definiva il migliore.

Secondo lui, per vincere, si doveva giocare così. Tra i celebri neologismi coniati, quello del quale Brera andava più fiero è ‘intramontabile’, inventato (per un titolino sul cursore Lippi) commettendo un errore grammaticale. Il più famoso fu ‘abatino’, ideato per Livio Berruti ma rimasto appiccicato per tutta la vita a Gianni Rivera. Creò anche soprannomi per tanti personaggi dello sport: ‘Rombo di tuono’ per Gigi Riva, ‘Bonimba’ per Roberto Boninsegna, ‘Conileone’ per José Altafini, ‘Accaccone’ per Helenio Herrera e ‘Accacchino’ per Heriberto Herrera, ‘Rosso volante’ per Eugenio Monti, ‘Piper’ per Gabriele Oriali (ma scadeva a ‘Gazzosino’ quando giocava male), ‘Pinna d’oro’ per Giampiero Marini, ‘Puliciclone’ per Paolo Pulici, ‘Simba’ per Ruud Gullit, ‘Stradivialli’ per Gianluca Vialli, ‘Deltaplano’ per Walter Zenga, ‘Schopenhauer’ per Osvaldo Bagnoli, ‘Gran Bisiaco’ per Fabio Capello. Indimenticabile Gianni Brera, il cronista-poeta dello sport.

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