L'ANALISI
06 Dicembre 2022 - 05:10
CREMONA - Manca poco e «U.S. Cremonese. La storiA (1903-2022)» verrà alla luce. A nascere a breve sarà il libro scritto e curato da Giorgio Barbieri, edito da Apostrofo, casa editrice di Dante Fazzi con sede a Pieve San Giacomo. E a tenere a «battesimo» il volume è stata La Provincia di Cremona, diventata per tradizione la madrina delle iniziative legate ai colori grigiorossi. Così dopo il libro su Gianluca Vialli e quello su Antonio Cabrini, ecco che l’ufficio del direttore Marco Bencivenga — collegato via Zoom — si è prestata ancora una volta a fare da vetrina a una nuova opera legata alla Cremonese.
L’appuntamento ufficiale di presentazione, poi, è fissato per domenica prossima alle ore 17,30 nella Sala dei Quadri del Comune di Cremona — ultimo appuntamento della Fiera del libro a cura di Claudio Ardigò, presidente del Csi provinciale —, con la partecipazione del sindaco Gianluca Galimberti, di persone legate alla Cremonese e di diversi ex giocatori grigiorossi. Giorgio Barbieri nella sede del nostro quotidiano è stato accompagnato da Luciano Cesini e Claudio Bencina, due personaggi molto legati e che hanno fatto parte dell’UsC. E i tre ospiti hanno animato il pomeriggio in redazione, imbeccati da remoto dal direttore Bencivenga — per l’occasione con il maglione Red & Grey acquistato al Thisability Usc Store — per «un libro che va oltre la passione e che da parte di Giorgio è un atto d’amore. Una pubblicazione non per guadagnare, visti i costi dell’editoria, ma che potrà trasmettere a tutti i tifosi e soprattutto ai più giovani nuove testimonianze su cosa è stata negli anni la Cremonese per questo territorio».
Barbieri, come un fiume in piena, si è lasciato trasportare con il suo modo oratorio coinvolgente e appassionante nel descrivere i contenuti di un libro «che non è sicuramente fatto di dati — ha spiegato il giornalista — ma una storia romanzata della Cremonese e dei miei anni al suo fianco, in un rapporto di forte legame. Perché la Cremo, a volte, veniva prima di tutto. Le vacanze e gli appuntamenti extra-lavorativi, per fare un simpatico esempio, le programmavo solo se non c’era da seguire la squadra». Una nuova testimonianza «che non è un doppione di altri — «ha aggiunto Bencivenga — ma va ad implementare le conoscenze di questa società».
«Una società — ha argomentato ancora Barbieri — che io ho vissuto anche all’epoca di Luzzara, Favalli e Miglioli riportando tanti aneddoti, molte storie e svariate testimonianze. Da quella gestione ‘pane salame’, ho avuto modo di passare agli altri presidenti fino ad arrivare al Cavalier Giovanni Arvedi, che in questo mondo del calcio cambiato, ha dato un assetto manageriale. Un Cavaliere che per fortuna è molto legato alla sua terra e ai colori grigiorossi e che ci ha salvati dopo l’era buia di Rispoli. Questo libro ha tante interviste di giocatori, che con passione ripercorrono i propri anni con questa maglia».
540 pagine che saranno in vendita nelle librerie di Cremona, Soresina, Casalmaggiore e qualche altro paese della provincia. Un libro che verrà presentato anche nelle biblioteche del territorio «e chi lo acquisterà — ha ricamato Barbieri — potrà gustarsi in pieno. Posso anticiparvi che tra le righe del testo, leggerete chi è stato il migliore giocatore della storia grigiorossa, ovvero Alviero Chiorri. Ho riportato i pareri di tanti giocatori e il verdetto è quasi unanime. Poi vengono Mondonico e Limpar».
Il top 11 di Giorgio Barbieri? «Impossibile stilarlo in breve tempo e poi la scelta è talmente ampia, che non potrei delineare una formazione tipo. Certamente anche la Cremonese ha avuto campioni: Vialli, Cabrini, Guarneri e non solo. Vicino a me, ad esempio, ho Cesini, che con le sue 436 presenze in campionato con la Cremonese ha fissato un record e rimarrà nella storia del club persino con una carriera costellata di grandi battaglie con gli attaccanti avversari e mai un’ammonizione rimediata. Poi qui c’è Bencina, che considero uno dei migliori registi che la Cremo abbia avuto insieme a Strada e Nicolini. Di bomber, invece, su tutti metto Mondonico, e non dimentico i numeri di Dezotti o Prisciandaro e perfino quelli di Nicoletti».
«Quanto mi ci è voluto per realizzare il libro? Sei mesi intensi, passati a documentarmi e a raccogliere la voce dei protagonisti. Un progetto, però, nato anni fa, quando nella mente sognavo già di realizzare un libro che contenesse le emozioni che la Cremonese dà ai propri tifosi e che negli anni ho annotato e riportato. Nel libro anche racconti di tifosi, tra i quali quello dell’ex giocatore grigiorosso Lorenzo Carotti e della giornalista della Gazzetta dello Sport, Livia Taglioli. Diciamo vedo questo testo come la mia ultima grande opera, legata all’amore sportivo della mia vita: la Cremonese. Da piccolo fui affascinato dal Milan di Rivera e ne divenni tifoso, poi però ho capito che il cuore mi ha spinto in un’unica direzione: la Cremonese. Squadra che da ragazzo ho iniziato a seguire in curva e di cui ho descritto le gesta per ben 46 anni attraverso Monto Padano prima e La Provincia poi.
E ancora oggi la seguo e la commento per un amore che mi ha lasciato il segno. Come mi ha lasciato il segno Erminio Favalli, che è stato un grande dirigente e soprattutto un grande amico. Ricordarlo nelle pagine del libro mi ha commosso in maniera particolare. Troverete citati anche i dirigenti storici Miglioli e Ferraroni, il tecnico Simoni che a Cremona ha segnato un’epoca fino a personaggi che lavoravano alla Cremonese dietro le quinte: da Bettoli al dottor Anselmi fino a Bigio Rossi e tanti altri come la Carla. Ora non riesco ad elencarli tutti, però tra racconti e storie parlo anche dei colleghi di penna e ai direttori con cui mi sono confrontato. Questo libro non porta soldi in cassa, ma è frutto della passione, quella passione che spero di trasmettere ai tifosi come me».
I due ospiti Bencina e Cesini in questa lungo excursus hanno supportato Giorgio Barbieri, condendo la chiacchierata con ulteriori e tanti ricordi legati alla Cremonese. Bencivenga, a loro due, ha chiesto di ricordare il ricordo più bello e quello più brutto. «Se chiudo gli occhi — ha incalzato Cesini — il ko con la Leoncelli è una macchia che non scorderò, mentre la promozione del ’76/’77 è il ricordo che più mi scalda». «Io — si è agganciato Bencina — vorrei cancellare quei maledetti spareggi di Roma della stagione ’82/’83. Dopo una grande annata, il Catania ci beffò e noi andammo nello sconforto. Ci siamo comunque rifatti l’anno dopo con il 3 a 3 della rocambolesca partita contro il Palermo, quando conquistammo la Serie A». «Sfogliando le pagine di questo libro, sarà più la nostalgia o l’orgoglio di avere fatto parte della Cremonese?», ha chiesto Bencivenga ai due ex giocatori, che senza dubbi hanno risposto all’unisono «senza dubbio orgoglio. Perché la Cremonese, se ne fai parte, ti conquista e ti rimane scolpita dentro».
Ma venendo all’attualità, la squadra si salverà? «Non sarà facile — la risposta convinta e speranzosa di Barbieri, Bencina e Cesini — ma ce la possiamo fare. Se la società potenzierà la rosa la salvezza è alla portata, in basso alla classifica non siamo gli unici. A livello societario grazie al Cavaliere siamo solidi mentre Verona e Samp hanno diversi grattacapi... Poi, oltre a loro, ce la giochiamo con Lecce, Spezia e magari qualche altra piccola».
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