L'ANALISI
04 Novembre 2022 - 05:05
CREMONA - «Ho vinto per lui, anzi ha vinto lui». Il pilota Francesco Troglio, portacolori del team di motonautica C&B Racing di Monticelli d’Ongina, lo ripete più volte. E «lui» è Mattia Ghiraldi, 22enne cremonese morto all’improvviso l’11 luglio scorso, a causa di un malore che lo ha colpito mentre si trovava a casa. Era iscritto al Campionato italiano classe Osy/400 e sognava il podio. Un terribile destino glielo ha impedito, ma pochi giorni fa a Boretto a fare registrare il tempo migliore è stata comunque la sua barca: la numero 27, con la quale ha gareggiato proprio l’amico Franz.
«Ho deciso di correre per onorare la memoria di Mattia – spiega Troglio –. Ho parlato con suo padre, Daniele Ghiraldi, e chiesto di poter partecipare con la sua barca. L’avevo fatto per la prima volta in settembre, al mondiale di San Nazzaro, e l’ho rifatto pochi giorni fa. Non sarà l’ultima, perché vorrei continuare a correre per lui. Anzi, dico la verità – dice con la voce rotta per l’emozione –: mi piacerebbe che il titolo italiano che ho appena ottenuto fosse assegnato ufficialmente proprio a Mattia. So che a livello burocratico potrebbe non essere semplice, ma sarebbe giusto così».
Al di là del nome scritto sui tabelloni, Franz ha deciso di consegnare il trofeo al padre del 22enne, a sua volta pilota di motonautica. Sarà lui a tenere il simbolo di quel primo posto. E intanto i due sportivi, insieme, stanno lavorando all’organizzazione di un torneo Osy/400 intitolato proprio a Mattia. Un progetto già approvato dalla Federazione italiana motonautica e che sarà svelato in dettaglio nei prossimi mesi.
«Non è stato semplice vedere in gara la sua barca sapendo che sopra non c’era lui – ammette papà Daniele –. Emotivamente è stata dura. Ma so che vorrebbe così. Il dolore non passerà mai e non potrò mai accettare quello che è successo, ma alla fine ho deciso di dare a Franz la sua barca perché non sarebbe stato giusto restasse a prendere polvere. Mattia si era comprato tutte le attrezzature piano piano, con i soldi guadagnati nei vari lavoretti. Si era impegnato tanto, perché questo sport era la sua passione. Una passione che condividevamo. Non volevo restasse tutto incompiuto. E così abbiamo sistemato la sua barca e alla fine l’abbiamo messa in acqua».
Dopo l’ottimo piazzamento al mondiale di settembre, a Boretto è arrivato quell’atteso primo gradino del podio. E quel trofeo che Franz ha alzato al cielo con gli occhi lucidi, quasi come volesse mostrarlo all’amico. Papà Daniele spiega che c’è un altro grande sogno di Mattia, che in qualche modo vorrebbe provare a realizzare anche con l’aiuto di Troglio: «Avrebbe desiderato creare un piccolo team di motonautica, per far crescere un giovane pilota. Voleva restituire quello che aveva ricevuto. Ecco, ci piacerebbe provarci, partendo dalle attrezzature che ci ha lasciato». Intanto tutti gli amici del C&B Racing team di San Nazzaro, a partire dalla presidentessa Iris Pagani, sono orgogliosi di questa importante e duplice vittoria. Di e per Mattia.
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