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CALCIO: SERIE C

Pergo, il nuovo format farà i conti con i bilanci

Il dg gialloblù Fogliazza: «La proposta della Lega ricalca molto il sistema del basket. Potrebbe essere interessante ma dipende dai benefici economici perché costerà»

Dario Dolci

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redazione@laprovinciacr.it

01 Novembre 2022 - 18:19

Pergo, il nuovo format farà i conti con i bilanci

Cesare Fogliazza, dg della Pergolettese

CREMA - Se la riforma non la fa la Federazione, che la rimanda ormai da anni, allora ci pensa la Lega Pro. L’organismo che governa la serie C, attraverso il suo presidente Francesco Ghirelli, ha presentato ai presidenti delle 60 società una proposta per rivoluzionare il format del campionato. Le finalità annunciate sono le seguenti: portare nuovi spettatori giovani e recuperare i delusi allo stadio, facendo leva sul tasto dell’emozione, con chiaro riferimento ai playoff; aumentare i ricavi attraverso nuovi contratti con le televisioni, proponendo una nuova formula attrattiva.

Se tra un mese i presidenti approveranno la proposta, il cambio della formula potrebbe già partire nella prossima stagione o al massimo un anno dopo, se dovessero mancare i tempi tecnici. Ghirelli ha detto che la serie A deve contribuire alla sostenibilità delle serie sottostanti ed è tornato sui tagli del numero di club, «che riguardano tutti, perché il dato di 1.200 milioni di euro di debito del calcio italiano che sollievo avrebbe tagliando 20 squadre di serie C? Prima parliamo di mission, di progetto economico-finanziario e di regole; poi vedremo se ci sarà necessità di incidere sul numero dei club».

Il format nuovo prevede la discussione anche su una promozione in meno (tre invece di quattro, come chiede la serie B) a fronte però di un contributo permanente per la serie C. E in aggiunta anche l’apprendistato per i giovani calciatori, il credito d’imposta permanente e le rateizzazioni col fisco. E allora vediamola questa riforma del format del campionato, che stravolge l’assetto attuale. La stagione si dividerà in tre fasi. Nella prima, le squadre saranno divise in 6 gironi da 10, col criterio della viciniorietà per moltiplicare i derby. Le prime 5 passano alla poule promozione, le ultime 5 alla poule retrocessione, divise ancora in tre gruppi ciascuna. La seconda fase è la più caotica, in cui ci si porta dietro il 50% dei punti della prima. Al termine le prime tre e la vincitrice della Coppa Italia accedono direttamente alle finali.

Dalla quarta alla decima, al contrario, disputeranno la prima fase dei playoff con la prima e la seconda classificata di ognuno dei tre gironi della poule retrocessione. Le altre andranno ai playout, mentre le tre ultime classificate saranno retrocesse direttamente in serie D. La proposta non prevede dunque nessuna promozione diretta in serie B. I playoff restano comunque allargati a 27 squadre, per promuoverne quattro nel campionato cadetto. L’obiettivo è aumentare gli scontri diretti come negli attuali playoff, ma il rischio di fare confusione è grande. Le reazioni in casa della Pergolettese a questa rivoluzione sono prudenti.

«Il modello – commenta il dg Cesare Fogliazza – è quello del basket. Potrebbe essere interessante, ma dipende dai benefici economici per le società, perché sarà più costoso. Lo hanno caldeggiato i club del Sud, perché così pensano di avere più squadre promosse della loro area geografica, visto che dalla seconda fase si mischierebbero i gironi. L’obiettivo è anche quello di ridurre nel tempo il numero delle società. Tra un mese ci ritroveremo in assemblea e decideremo. Adesso ci sarà il tempo per riflettere».

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