L'ANALISI
27 Ottobre 2022 - 09:00
CREMONA - Ultima non solo in Italia: la Cremonese ha la maglia nera europea tra le squadre che dopo undici giornate viaggiano nella posizione più bassa della classifica. Tra i maggiori campionati del Continente, la squadra di Massimiliano Alvini non ha ancora vinto una gara al pari dell’Elche che chiude la classifica del campionato spagnolo. Pochi anche i punti conquistati, che la pongono all’ultimo posto esattamente come la società spagnola: entrambe sono ferme a quota 4. Un avvio di campionato che avrebbe dovuto riservare qualche numero migliore e che chiama la squadra grigiorossa a compiere un’impresa già da domenica contro l’Udinese. La formazione di Alvini però si salva dal ruolo di peggiore se si guardano altri dati. Nonostante le tante sconfitte incassate, la squadra grigiorossa ha la difesa migliore rispetto alle squadre che nel resto d’Europa stanno peggio: se i grigiorossi hanno subito finora 22 gol (a questo dato hanno contribuito le 7 reti incassate nell’ultimo quarto d’ora di partita, 3 solamente contro il Napoli), il Volendam in Olanda ne ha già subiti 31. Nel mezzo le 23 reti incassate dal Nottingham, le 26 dello Schalke 04 in Germania e dell’elche in Spagna ed infine le 29 dell’Angers in Francia. Il reparto offensivo con 9 gol resta invece tra i meno produttivi. Nottingham ed Elche hanno segnato 8 volte, lo Schalke 04 come gol fatti è fermo a 11, il Volendam a 12 ed infine l’Angers a 14.
Purtroppo i dati non sono confortanti nemmeno se restiamo nell’ambito della serie A. Quella della Cremonese è infatti storicamente la seconda peggiore falsa partenza dopo quella della stagione 1984/85 che aveva fruttato solamente 5 punti con conseguente retrocessione. Nel massimo campionato italiano il peggiore avvio spetta al Benevento che all’undicesima giornata della stagione 2017/18 era fermo a quota zero. Nel 1965/66 il Varese invece aveva conquistato un solo punto. Due invece per il Chievo del 2018/19. Un po’ meglio, con 3 punti, avevano fatto il Mantova (1964/65), il Cagliari (1975/76), il Bari (1991/92), il Brescia (1994/95), la Reggiana (1994/95) e ancora il Chievo (2006/07). Chiude la speciale graduatoria l’attuale squadra di Alvini con 4. Inutile sottolineare che tutte le squadre sopra citate alla fine sono retrocesse in serie B e questo dato (alla fine del mese di ottobre) appare più che preoccupante. Lo dicono le statistiche, anche se non mancano i casi di formazioni che alla fine hanno compiuto una vera e propria impresa riuscendo a salvarsi.
Per arrivare a tanto è necessario dare una svolta alla stagione il più presto possibile. Il recente ko contro la Sampdoria ha aperto la crisi: più per la mancata occasione persa, perché per buona parte della gara la Cremonese è rimasta in partita senza trovare la chiave giusta per portarla a casa. Un difetto che era già emerso in precedenza negli scontri diretti contro Lecce e Spezia. L’impressione che nonostante gli sforzi ci siano dei limiti è palese e i punti che nel mese di ottobre potevano essere conquistati sono stati pochi ed insufficienti per evitare di tornare all’ultimo posto in classifica.
La rosa a disposizione di Alvini al momento è questa. Una delle strade percorribili è rivedere qualche gerarchia nella formazione di partenza visto che fino al prossimo gennaio sarà impossibile apportare cambiamenti alla rosa. Al momento la società non ha voluto dare la scossa confermando la posizione del tecnico che sta preparando la prossima sfida allo Zini, ma le riflessioni sono in corso e questo lascia pensare che un altro passo falso possa condurre ad un gesto forte che possa dare la svolta. Come dire che la buona prestazione non può essere orfana della vittoria e dei punti, nonostante di fronte ci sia un avversario che va a caccia del riscatto. L’Udinese di Sottil arriva da tre risultati senza vittorie (due pareggi e una sconfitta) che hanno fatto scivolare la squadra al sesto posto in classifica. C’è dunque da attendersi un’altra battaglia allo Zini contro Deulofeu e compagni.
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